Different Rooms 11 - Il Corridoio - PROROGA

Comunque in questo momento è arrivata un'ideaccia, piccola e brutta. Cercherò di confezionarla in modo da potere inviare il racconto la notte del 7. E dovrà veramente essere la notte del 7, perché non posso andare a letto facendo le ore piccole, dato che il giorno dopo lavoro.

Non c’è due senza tre  @Arianna 2016 

Più che un corridoio sembra un tunnel dal quale uscirà la nostra follia, controllata, pubblicata o non.

Arianna 2016 ha scritto:

Petunia ha scritto:

Arianna 2016 ha scritto:Sono nella fase di esplorazione dei paletti... 

@Arianna 2016  sei l’unica da queste parti che potrebbe scrivere il racconto l’ultimo giorno in un paio d’ore e posizionarsi nella fascia più alta della classifica!

Accidenti, vorrei avere il tuo ottimismo e la tua fiducia! 

Per quanto mi riguarda, questi sono i paletti più inconciliabili di tutto il contest. Quando riesco a incastrarne uno, l'incastro esclude un altro. Davvero un lavoraccio...

Io credo che il vero successo, per me, sarà riuscire a partecipare allo step con un racconto che abbia un senso e rispetti tutti i paletti: se riuscirò in questo lo considererò un altro step fondamentale della mia crescita qualunque sia poi il risultato finale (fosse anche ultimo a zero punti)

Al momento sono riuscita a metterci il luogo, il tempo, il personaggio, il genere (almeno nelle intenzioni). Mi manca giusto giusto il corridoio...
Dopodiché, non mi resta altro che scrivere tutto il racconto. Una cosina da niente. 

io sono qui, ma non so ancora il perchè...

caipiroska ha scritto:io sono qui, ma non so ancora il perchè...

Inquietante, direi.

Io sono arrivato a tre quarti della scrittura. Ancora l'ultimo sforzo e ci sono.
Spero che lo staff allargherà le maglie dei criteri di ammissione per questa volta.

Comunque ho chiesto consiglio a OpenIA. Ho messo un po' di paletti, e questo è stato il risultato... giudicacate voi. Al prossimo giro vince lui (o è lei? Boh) mi sa.

 
 
In the heart of the ancient city of Chichén Itzá in 1939, lived an elderly shoemaker named Juan. Despite his age, Juan was still sharp and nimble, and his skill at crafting shoes was unmatched in the city. He lived a quiet life in his small shop, surrounded by the sounds of his tools and the smell of leather.
But Juan's peaceful existence was about to be shattered. One day, a stranger entered his shop, seeking a pair of shoes for a long journey. Juan obliged, carefully measuring the stranger's feet and crafting a pair of shoes to fit perfectly.
However, as he finished the shoes, Juan noticed something strange about the stranger. He seemed nervous and fidgety, constantly glancing over his shoulder. And as he left the shop, Juan couldn't shake the feeling that something was not quite right.
Days passed, and Juan continued with his work, but he couldn't shake the feeling that he was being watched. He started to notice strange people hanging around his shop, asking questions and acting suspicious. Juan began to fear for his safety.
One night, as Juan was closing up his shop, he was confronted by the stranger who had come to him for shoes. The stranger revealed that he was actually a member of a secret organization, and that he needed Juan's help. The ancient ruins of Chichén Itzá held a hidden treasure, and the organization needed someone with the skills and knowledge of the city to help them find it.
Juan was torn. Part of him wanted to run and hide, but another part was curious about the treasure and the secrets of the city. He agreed to help, and the stranger took him to a secret location, where he was introduced to the rest of the organization.
Together, Juan and the organization ventured deep into the ruins, deciphering ancient texts and unlocking secret passageways. And as they delved deeper into the mysteries of Chichén Itzá, Juan realized that the treasure was far more valuable and dangerous than he could have ever imagined.
As they drew closer to the treasure, Juan and the organization were pursued by rival groups who also sought the treasure. Tensions ran high, and Juan found himself in the middle of a dangerous game of cat and mouse.
But with his knowledge of the city and his skills as a shoemaker, Juan was able to outwit his pursuers and reach the treasure first. But as he looked upon the treasure, he realized that it was not what he expected. The true value of the treasure was not in the riches it held, but in the knowledge and secrets it held about the ancient city and its people.
And so, with a heavy heart, Juan left the treasure where it lay, deciding that some things were better left buried and unknown. He returned to his shop, where he lived out the rest of his days, surrounded by the sounds of his tools and the memories of his thrilling adventure in the heart of Chichén Itzá.

SuperGric ha scritto:Comunque ho chiesto consiglio a OpenIA. Ho messo un po' di paletti, e questo è stato il risultato... giudicacate voi. Al prossimo giro vince lui (o è lei? Boh) mi sa.

Non conosco OpenIA quindi complimenti per come hai strutturato i paletti per la ricerca. Un racconto carino, ma ne è uscito un po' come una favola, con un finale tipico con tanto di morale (ora non mi viene il termine, la mia intelligenza è old style ). Devo dire che questi nuovi strumenti - compresa lo sviluppo di OpenIA con CHATGPT - mi trovano perplessa. Ho l'impressione, ma ovviamente è mia impressione, che il lavoro di intelligence lo facciano ovviamente ricercatori e sviluppatori, e qui tanto di cappello, ma che l'utente finale - se troppo si appoggia a questi strumenti - perda la bellezza della ricerca, del ragionare, del metterci anche del suo. Soprattutto se l'elaborato finale viene utilizzato punto e stop, senza un minimo di lavoro di critica. Direi che non è questa la sede, ma ci si potrebbe dibattere per giorni e giorni.
p.s. l'unica nota positiva per CHATGPT - da quel che ho sentito in un servizio ma non ho approfondito - sarebbe la capacità di redigere verbali di riunioni. Siccome a "a me mi" toccavano, ecco qui avrei lavorato un po' meno (compreso il decifrare gli appunti delle riunioni cui devi partecipare attivamente).
Non so, preferisco ancora lavorare di mio, magari ne vengono fuori cosucce, magari per un racconto con paletti ci perdo il sonno, però è mio.

Susy sono d'accordo con te. Il divertimento è scervellarsi sui paletti, soprattutto di notte quando non si riesce a dormire.

Quello con OpenIA era giusto un esperimento. La storia prodotta in fondo è banale, ma è comunque impressionante per la coerenza e i dettagli.

Arianna 2016 ha scritto:Al momento sono riuscita a metterci il luogo, il tempo, il personaggio, il genere (almeno nelle intenzioni). Mi manca giusto giusto il corridoio...
Dopodiché, non mi resta altro che scrivere tutto il racconto. Una cosina da niente. 

Esattamente la stessa cosa che è capitata a me, ho dovuto riscrivere metà del racconto per infilarci l'ultimo paletto.
Forza e coraggio.

caipiroska ha scritto:io sono qui, ma non so ancora il perchè...

Overlook Hotel?

SuperGric ha scritto:Susy sono d'accordo con te. Il divertimento è scervellarsi sui paletti, soprattutto di notte quando non si riesce a dormire.

Quello con OpenIA era giusto un esperimento. La storia prodotta in fondo è banale, ma è comunque impressionante per la coerenza e i dettagli.

In realtà ha tirato fuori un canovaccio ma non un racconto. Cosa vuol dire "con la sua abilità di calzolaio riesce ad arrivare per primo"? Una cosa del genere non la puoi scrivere in un racconto e comunque non dà nessun indizio su quale sia questa abilità né in che modo possa essere usata per giungere al tesoro.
Allo stesso modo quando dice "scopre che il valore del tesoro non è nella sua ricchezza ma nel suo significato" in realtà non ci sta dicendo nulla. Anche questa parte diventa inenarrabile oppure diventa una sfida per lo scrittore, che magari non deve più pensare a come incastrare i paletti ma comunque deve inventarsi (che ne so) una lesina per aprire una porta segreta e qualcosa che possa avere un significato che però non deve essere dissotterrato. 
Da programmatore comunque apprezzo il risultato, perché l'AI ha districato il problema di incastrare i paletti, al costo di creare nuovi problemi che però sono indipendenti l'uno dall'altro.

SuperGric ha scritto:Susy sono d'accordo con te. Il divertimento è scervellarsi sui paletti, soprattutto di notte quando non si riesce a dormire.

Quello con OpenIA era giusto un esperimento. La storia prodotta in fondo è banale, ma è comunque impressionante per la coerenza e i dettagli.

Anche io ho fatto esperimenti con OpenAi e ne sono uscite alcuni testi esilaranti.
La cosa che "mi preoccupa" è che può redigere un programma in qualsiasi linguaggio e solo partendo da comandi verbali.
Cioè, in pratica, tra un po' si programmeranno da soli e io non avrò più un lavoro (ma tanto sono ragionevolmente vicina alla pensione per cui è un cruccio riservato ai "futuri programmatori").
Pare che, comunque, il suo limite sia l'assembler, uno dei primissimi linguaggi.. e questo limite mi sta facendo frullare un pensiero in testa, e se atterra... chi lo sa dove può portare.

A un giorno e mezzo dalla fine della proroga, sono passato a ringraziarvi per la vostra risposta! Sono arrivati già un numero di racconti sufficienti ad aprire lo step, e chissà quanti ne mancano ancora. Grazie di cuore a tutti! Ci divertiremo un sacco

vivonic ha scritto:A un giorno e mezzo dalla fine della proroga, sono passato a ringraziarvi per la vostra risposta! Sono arrivati già un numero di racconti sufficienti ad aprire lo step, e chissà quanti ne mancano ancora. Grazie di cuore a tutti! Ci divertiremo un sacco

Grazie a te e a voi tutti dello staff, stasera arriva anche il mio.

Racconto inviato, ma dubito che riesca a entrare in gara.
Vedremo.
M.

Achillu ha scritto:

SuperGric ha scritto:Susy sono d'accordo con te. Il divertimento è scervellarsi sui paletti, soprattutto di notte quando non si riesce a dormire.

Quello con OpenIA era giusto un esperimento. La storia prodotta in fondo è banale, ma è comunque impressionante per la coerenza e i dettagli.

In realtà ha tirato fuori un canovaccio ma non un racconto. Cosa vuol dire "con la sua abilità di calzolaio riesce ad arrivare per primo"? Una cosa del genere non la puoi scrivere in un racconto e comunque non dà nessun indizio su quale sia questa abilità né in che modo possa essere usata per giungere al tesoro.
Allo stesso modo quando dice "scopre che il valore del tesoro non è nella sua ricchezza ma nel suo significato" in realtà non ci sta dicendo nulla. Anche questa parte diventa inenarrabile oppure diventa una sfida per lo scrittore, che magari non deve più pensare a come incastrare i paletti ma comunque deve inventarsi (che ne so) una lesina per aprire una porta segreta e qualcosa che possa avere un significato che però non deve essere dissotterrato. 
Da programmatore comunque apprezzo il risultato, perché l'AI ha districato il problema di incastrare i paletti, al costo di creare nuovi problemi che però sono indipendenti l'uno dall'altro.

Mi trovi perfettamente d'accordo, Achi. Più che un racconto sembra un soggetto, anche piuttosto stringato, dal quale uno sceneggiatore in gamba potrebbe tirar fuori un film o un fumetto. E mi permetto di aggiungere che anche dal punto di vista linguistico c'è qualcosa che non va. Ho notato diverse imprecisioni sia nell'uso dei vocaboli che nelle consecutio verbali. È stato utilizzato un inglese più semplicistico che semplice, così privo di sfumature che neanche un temino delle medie. Stando così le cose, mi sa che ne dovrà passare d'acqua sotto i ponti prima che un'AI possa sostituire uno scrittore.
M.

Racconto inviato, que sera sera...
Riflettevo poco fa sul fatto che solo un anno fa mi sarebbe stato pressoché impossibile anche solo pensare di scrivere un racconto rispettando (o, per lo meno, cercando di farlo nel miglior modo possibile) dei paletti così difficili da incastrare tra loro.
Questo è sicuramente il più difficile step di questo contest, almeno a mio parere, ed essere comunque riuscito a scrivere una storia che abbia un senso lo giudico già un grandissimo successo.
Grazie a tutti voi se sono riuscito ad arrivare qui e se ogni volta che esce un nuovo concorso mi metto con gioia a scrivere e, poi, con altrettanta gioia a leggere e commentare.
Sappiate, infine, che tutto ciò considerato, in questo step cercherò di essere moooooolto buono nei miei commenti.

paluca66 ha scritto:Racconto inviato, que sera sera...
Riflettevo poco fa sul fatto che solo un anno fa mi sarebbe stato pressoché impossibile anche solo pensare di scrivere un racconto rispettando (o, per lo meno, cercando di farlo nel miglior modo possibile) dei paletti così difficili da incastrare tra loro.
Questo è sicuramente il più difficile step di questo contest, almeno a mio parere, ed essere comunque riuscito a scrivere una storia che abbia un senso lo giudico già un grandissimo successo.
Grazie a tutti voi se sono riuscito ad arrivare qui e se ogni volta che esce un nuovo concorso mi metto con gioia a scrivere e, poi, con altrettanta gioia a leggere e commentare.
Sappiate, infine, che tutto ciò considerato, in questo step cercherò di essere moooooolto buono nei miei commenti.

Mi sono ritrovata perfettamente in questo messaggio e aggiungo che negli ormai due anni in DT mi sono vista crescere (la bilancia conferma) e migliorare nel mio modo di scrivere. Non a tutti si può piacere ma se rileggendo cose scritte anni fa ora trovo la voglia di rimettere in gioco quelle fatiche, vedendone i difetti, è grazie ai commentatori sempre disponibili a dare una mano.
Questo step è stato davvero difficile: non so se sarò nel novero di quelli in gara, di sicuro comunque commenterò, ma già l'aver tirato fuori un racconto con paletti così pazzeschi è stata pour moi una piccola vittoria.
Anch'io come Luca cercherò di essere magnanima.

Eh, vabbè! Adesso partecipano tutti!
Io contavo in un piazzamento per eliminazione dei partecipanti... e adesso vi ritrovo tutti al via.
Non mi sembra corretto    

Io il racconto l'avrei anche finito. Ma è totalmente insipido... Vediamo se riesco a colorarlo un po' prima di sera.

Ci sto provando, ci sto provando...

Arranco ma non mollo. Sto arrivando, aspettatemi...