Assemblea straordinaria

Intanto la Ditta Monatti è decisamente una garanzia. Non saprei proprio in che periodo storico collocare questo 100. Anche perché si parla di un bunker, il che mi fa pensare al futuro. Tuttavia, anche nel passato e pure nel presente ci sono stati e ci sono i bunker. Qualcuno potrebbe dire: ma che ti frega in che tempo stiamo? Eppure è proprio l'Autore che attraverso qualche particolare, mi fa pensare e soprattutto fa in modo che mi ponga certe domande.

Grazie

Simpatica questa visione (poco edificante) di un futuro magari neanche troppo lontano.
Mi immagino la signora incellofanata e con sopra il foglio di carta scotchato "Ditta Monatti", un po' come si fa con i mobili vecchi che lo smaltimento rifiuti deve venire a ritirare previo avviso.

Due piccolezze: mi sono incartato 3 volte a leggere il nome Checcucci, forse uno più semplice era meglio in così poche righe;  mi sono sfuggite le ragioni di opportunità cui allude il Baldini.
A parte ciò, sì, questo 100 funziona, mi è piaciuto.

Un cento che con ironia macabra ci trasporta in un futuro post atomico.
Tra frizzi e lazzi c’è tanto in queste poche righe… il più vecchio deve portare via la signora deceduta perché se venisse contaminato sarebbe il male minore, considerato che ha già vissuto abbastanza. L’ho interpretato così. Amaro, macabro ma servito con ironia e sagacia.
Ottimo cento per i miei gusti.

Forse sarà perché non sopporto le assemblee condominiali, ma questo 100 non mi ha detto niente di nuovo. Nel senso di niente di nuovo sotto il sole: la solita riunione di condominio che, dopo Il mostro di Benigni, ormai non ha più segreti da svelare. Nemmeno per un futuro più o meno prossimo.
M.

Un futuro (forse) lontano con l'umanità racchiusa in bunker per via di un epidemia planetaria che si affida per lo smaltimento dei cadaveri alla ditta Monatti di manzoniana memoria. Interessante. Con un'ironia che lascia una chiave di riflessione.
Bel cento.
Complimenti.

Mi piace tantissimo l'approccio al tema e il suo svolgimento. Il personaggio dell'amministratore sono riuscito a figurarmelo benissimo e questa è un'ottima cosa. 
L'unica nota stonata è che il racconto è così misterioso che vorrei saperne di più. in linea generale non sarebbe un difetto ma per un 100 è diverso.

Qui parliamo di un presente futuro che forse è già fra noi. Siamo numeri destinati a diventare numeri spogliati dell'essenza uomo. Un futurista antico racconto che dal passato racconta con socialità moderna e lo fa molto benne. Secco diretto e ci dice chiaramente che siamo in realtà tutti delle "merde" per questa società che massifica in una catena di montaggio ogni cosa, anche noi uomini. Ben scritto, molto apprezzato.

In cento parole hai disegnato chiaramente il mondo distopico in cui hai ambientato la tua storia e non è un pregio da poco.
Mi hai incuriosito e così hai anche aperto la strada per un "sequel"di diverso formato.
Bello e plausibile il personaggio dell'amministratore. Una buona prova.

Un racconto ironico e questo a me piace molto che tratta anche un tema macabro. Ragione in più per farmelo piacere e poi c'è il futuro che io classifico nella fantascienza. 3 punti su 3 nel mio tabellone. Ottimo.

Non so, a me non ha convinto tanto. L'indeterminatezza mi piace, insomma, il non detto e il lasciato alla fantasia del lettore è giusto. Eppure manca secondo me di atmosfera, il linguaggio quasi da ufficio, formale, lo appiattisce un po'. Insomma, ottima l'idea, ma come è stata messa sul foglio proprio non mi è piaciuta. A rileggerci!

Un'interessante visione futurista su un'assemblea condominiale probabilmente post atomica.
Per esperienza diretta, non peggiore e più crudele di tante riunioni di Condominio a cui mi è capitato di assistere.

Che 100! Folle e allo stesso tempo meraviglioso nella sua tragicità.
Non bisogna porsi troppe domande nella lettura, ma accettare la storia così com'è. Questo mi piace molto, anche perché poi ci si possono ritrovare temi sociali di una certa portata, con la scusa del condominio.
Mi hai convinto. Complimenti!

Cento a mio modo di vedere proiettato in un futuro grigio ma racco0ntato con ironia e leggerezza che non si può non promuovere a pieni voti.
La battuta del Cav. Montecchi vale da sola il prezzo del biglietto: in un mondo contaminato che a rischiare sia il più avanti negli anni è la scelta giusta per tutti tranne che per lui.
Sei in lizza per la mia vittoria finale con un altro paio di racconti.

L'atmosfera cimiteriale rende ancor più ironico il tuo racconto, autore. Complimenti per l' idea e per essere riuscito a svilupparla su una mattonella, quella dei cento, uno spazio ristretto che rivela belle sorprese.

Cinismo allo stato puro.
Apprezzato, visto che a mio suocero dico sempre che, in caso di guerra, dovremmo mandare al fronte prima i vecchi, meglio se già in pensione.
Comunque, facile decidere così in un'assemblea: tutti contro uno.
Complimenti.

Anche in uno scenario quasi post apocalittico bisogna presiedere alle riunioni di condominio! non se ne esce.
Il black humor trasuda da questo 100 e anche l’amara verità della massima mors tua vita mea. Non c’è coraggio e non c’è onore, solo schietta paura di essere contagiati e di morire.
Pongo solo una domanda all’autore: la ditta Monatti non potrebbe ritirare il corpo direttamente dal vano 11 senza far immolare un pover uomo senza protezioni?

Simpatico 100 post apocalittico. Nonostante la tragedia che ha costretto le persone in un bunker, sopravvivono inalterate le inossidabile usanze delle riunioni condominiali e dei titoli dispensati come suggello burocratico (il Cav Montecchi).
L’urlo “Siete delle merde!” da una scossa al racconto, anche se suona strano: vista l’ambientazione in cui i morti sembrano tanti, pare strano che per portarli fuori si debba ogni volta indire un’assemblea e che la regola non sia già stabilita (e scritta nel regolamento condominiale, per stare in tema).
Piaciuto per motivi fantascientifici, per la scrittura e per il cinismo realista, anche se mi rimane questo punto di domanda.

Cinismo allo stato puro. Il racconto viene presentato come una storiella, ma dentro racchiude tutta la miseria del genere umano e la convinzione del mors tua vita mea fa scuola e spinge a sacrificare il più debole. la morte trattata come spazzatura? Spero che nel futro non si arrivi a tanto.

Non so, sono dubbioso.
Non riesco a percepire l'atmosfera di questo futuro distopico.
Forse come ha detto Akimizu il tipo di linguaggio, da ufficio, toglie carattere al brano.
Forse anche il nome stesso della ditta Monatti, preposta al recupero ed eliminazione dei corpi, toglie qualcosa alla narrazione. Sembra un di più, qualcosa di scherzoso quasi.
E poi c'è quel "Siete delle merde". Lo so, è una cosa mia, però mi ha fatto pensare subito allo sfogo di Aurelio De Laurentiis e la sua fuga in motorino senza casco dopo una riunione di Lega o qualcosa del genere.
Ripeto, problemi di atmosfera.

Un 100 molto azzeccato, distopico ma nello stesso tempo estremamente reale nel suo significato profondo (il che direi che è tipico della migliore distopia...) 
Una riunione condominiale-tipo di tutti i tempi: cinica e disumana.
Ben fatto.

Un cento distopico, ambientato in un mondo postapocalittico.
Il testo, drammatico, è permeato da un velo di leggerezza.
Non so se mi sia piaciuto questo connubio, non capisco bene se sia una scelta funzionale al racconto.
La scrittura è sapiente.
Un buon lavoro.

Terribile e devastante questo mini!
L'ho accettato così, eccessivo e dissacrante, senza farmi troppe domande, anche perchè non credo ci siano le risposte.
Una finestra che si apre e subito si chiude su un futuro senza mezze misure.
L'unica certezza, per alcune velature nel cento, è che siamo noi, adesso, che stiamo gettando le basi perchè tutto ciò che è stato qui immaginato si avveri.
Brrr...