Un ragazzino perbene
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: LA FOLGORE! :: 3 - Le elezioni
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Un ragazzino perbene
La casa non è più quella di un tempo. C’è una stufa a legna che diffonde un certo tepore nella cucina, la vecchia credenza è stata restaurata e verniciata di un azzurro molto vivace e la tavola, illuminata da una lampada al neon, ha un ripiano in formica, oggi molto di moda.
Il vecchio non lavora più come un tempo ma non sa rinunciare a intagliare pezzi di legno per farne oggetti che non utilizzeranno mai, accessori domestici che non serviranno a nessuno.
«Babbo! Babbino! Ho sentito dire che ci sono le elezioni. Posso partecipare anch’io?»
«Certo, Pinocchio. Non sei più un burattino. Ora sei un giovanotto in carne e ossa e hai già la giusta età per votare», dice Geppetto guardando con tenerezza il figlio al di sopra delle spesse lenti dei suoi occhiali.
«Però… credo di avere le idee un po’ confuse. Non mi sono mai occupato di queste cose e non saprei proprio come votare». Siede accanto al padre: «Oggi ho trovato due miei vecchi compagni di scuola e mi hanno detto che si presentano come candidati alla Camera dei Deputati. Mi hanno chiesto di votare per il loro partito e mi hanno assicurato che se vinceranno le elezioni, faranno veri e propri miracoli».
«Attento, Pinocchio – lo rimprovera Geppetto – ti ricordi lo scherzo che ti hanno fatto il Gatto e la Volpe al Campo dei Miracoli? Avevi dato loro fiducia e ti sei ritrovato impiccato. La tua vita da burattino non è stata inutile. Deve servirti di insegnamento per la tua vita da uomo».
«Mentre tornavo a casa, mi sono fermato a un comizio in piazza. Parlava un tizio che diceva che se fosse stato eletto avrebbe per prima cosa fatto avere dieci zecchini d’oro a tutti i poveri, che avrebbe dato la casa a tutti quelli che non ce l’hanno, le tasse dimezzate. Che dici? Potremmo votare lui? Pensa: dice che ti pagherebbe anche la dentiera. Dio sa quanto ne avresti bisogno!»
Geppetto lo guarda con sguardo commiserevole: «Non fare l’ingenuo, Pinocchio. Non ti è bastata la lezione del Paese dei Balocchi? Lucignolo sarà ancora a ragliare da qualche parte e tu ti sei salvato per un pelo da quel pericolo. Ricordati che non c’è più la Fatina ad aiutarti».
«E allora, babbo, che dovrei fare? Come fare a distinguere chi ti vuole aiutare da chi ti vuole imbrogliare?»
«Non è facile, Pinocchio. Lo dovresti saper bene. Ti ricordi il Grillo Parlante? Lui ti dava buoni consigli ma anche allora non li sapesti riconoscere. Tant’è che lo schiacciasti con rabbia per inseguire le tue idee malsane». Dopo una lunga pausa continua: «Quello che ti posso dire è che devi diffidare da chi lancia proclami dimenticando che in passato ha detto l’esatto contrario». Lo accarezza amorevolmente e poi, sospirando, con un triste sorriso: «È vero però che se segui questo criterio non dovresti votare nessuno».
«Sai, babbo, a volte penso che non si stava male nella pancia della balena. Eravamo protetti e non ci mancava nulla di importante».
«È vero, Pinocchio, ma ora siamo qui e non possiamo far finta di non vedere quello che succede intorno a noi».
Pinocchio tace pensoso, guardando un ipotetico punto in fondo alla cucina. Improvvisamente si riprende, con un’idea improvvisa: «Senti, babbo. Pensavo… non potrei candidarmi anch’io alle elezioni? Le esperienze della mia vita precedente, di quando ero un burattino di legno, mi aiuteranno a capire quale sia la parte giusta e riconoscere quelli che vogliono fare del male».
Geppetto lo guarda con amorevole commiserazione. «Vedi Pinocchio, le tue intenzioni sono encomiabili ma non è così semplice. Da quando ti sei trasformato da burattino a bambino vero, sei diventato un ragazzo onesto, amorevole con me e con gli altri e soprattutto hai smesso di dire bugie e questa è la cosa peggiore. Nessuno potrebbe tollerarlo e ti renderebbero la vita impossibile. Avresti più possibilità se tornassi di nuovo a essere un ragazzo di legno, se non fosse per il problema di quel naso che si allungava. Chi dice la verità è mal sopportato, guardato con diffidenza. In politica può esserti perdonato tutto, tutto può essere dimenticato, ma dire la verità no, proprio no!»
Il vecchio non lavora più come un tempo ma non sa rinunciare a intagliare pezzi di legno per farne oggetti che non utilizzeranno mai, accessori domestici che non serviranno a nessuno.
«Babbo! Babbino! Ho sentito dire che ci sono le elezioni. Posso partecipare anch’io?»
«Certo, Pinocchio. Non sei più un burattino. Ora sei un giovanotto in carne e ossa e hai già la giusta età per votare», dice Geppetto guardando con tenerezza il figlio al di sopra delle spesse lenti dei suoi occhiali.
«Però… credo di avere le idee un po’ confuse. Non mi sono mai occupato di queste cose e non saprei proprio come votare». Siede accanto al padre: «Oggi ho trovato due miei vecchi compagni di scuola e mi hanno detto che si presentano come candidati alla Camera dei Deputati. Mi hanno chiesto di votare per il loro partito e mi hanno assicurato che se vinceranno le elezioni, faranno veri e propri miracoli».
«Attento, Pinocchio – lo rimprovera Geppetto – ti ricordi lo scherzo che ti hanno fatto il Gatto e la Volpe al Campo dei Miracoli? Avevi dato loro fiducia e ti sei ritrovato impiccato. La tua vita da burattino non è stata inutile. Deve servirti di insegnamento per la tua vita da uomo».
«Mentre tornavo a casa, mi sono fermato a un comizio in piazza. Parlava un tizio che diceva che se fosse stato eletto avrebbe per prima cosa fatto avere dieci zecchini d’oro a tutti i poveri, che avrebbe dato la casa a tutti quelli che non ce l’hanno, le tasse dimezzate. Che dici? Potremmo votare lui? Pensa: dice che ti pagherebbe anche la dentiera. Dio sa quanto ne avresti bisogno!»
Geppetto lo guarda con sguardo commiserevole: «Non fare l’ingenuo, Pinocchio. Non ti è bastata la lezione del Paese dei Balocchi? Lucignolo sarà ancora a ragliare da qualche parte e tu ti sei salvato per un pelo da quel pericolo. Ricordati che non c’è più la Fatina ad aiutarti».
«E allora, babbo, che dovrei fare? Come fare a distinguere chi ti vuole aiutare da chi ti vuole imbrogliare?»
«Non è facile, Pinocchio. Lo dovresti saper bene. Ti ricordi il Grillo Parlante? Lui ti dava buoni consigli ma anche allora non li sapesti riconoscere. Tant’è che lo schiacciasti con rabbia per inseguire le tue idee malsane». Dopo una lunga pausa continua: «Quello che ti posso dire è che devi diffidare da chi lancia proclami dimenticando che in passato ha detto l’esatto contrario». Lo accarezza amorevolmente e poi, sospirando, con un triste sorriso: «È vero però che se segui questo criterio non dovresti votare nessuno».
«Sai, babbo, a volte penso che non si stava male nella pancia della balena. Eravamo protetti e non ci mancava nulla di importante».
«È vero, Pinocchio, ma ora siamo qui e non possiamo far finta di non vedere quello che succede intorno a noi».
Pinocchio tace pensoso, guardando un ipotetico punto in fondo alla cucina. Improvvisamente si riprende, con un’idea improvvisa: «Senti, babbo. Pensavo… non potrei candidarmi anch’io alle elezioni? Le esperienze della mia vita precedente, di quando ero un burattino di legno, mi aiuteranno a capire quale sia la parte giusta e riconoscere quelli che vogliono fare del male».
Geppetto lo guarda con amorevole commiserazione. «Vedi Pinocchio, le tue intenzioni sono encomiabili ma non è così semplice. Da quando ti sei trasformato da burattino a bambino vero, sei diventato un ragazzo onesto, amorevole con me e con gli altri e soprattutto hai smesso di dire bugie e questa è la cosa peggiore. Nessuno potrebbe tollerarlo e ti renderebbero la vita impossibile. Avresti più possibilità se tornassi di nuovo a essere un ragazzo di legno, se non fosse per il problema di quel naso che si allungava. Chi dice la verità è mal sopportato, guardato con diffidenza. In politica può esserti perdonato tutto, tutto può essere dimenticato, ma dire la verità no, proprio no!»
Different Staff- Admin
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Re: Un ragazzino perbene
Testo ben scritto, nulla da dire.
Interessante rivisitazione in chiave moderna di un classico che è senza tempo e che tutti hanno apprezzato. Interessante, ancora di più, constatare come Pinocchio ben si plasmi con la situazione attuale e con "l'essenza" della politica in generale, ieri come oggi.
Indiscutibile credo l'abilità dell'Autore che ha fuso passato e presente, narrativa e attualità, verità e valori concreti in un racconto decisamente ben riuscito. Manco a dirlo: da votare!
Interessante rivisitazione in chiave moderna di un classico che è senza tempo e che tutti hanno apprezzato. Interessante, ancora di più, constatare come Pinocchio ben si plasmi con la situazione attuale e con "l'essenza" della politica in generale, ieri come oggi.
Indiscutibile credo l'abilità dell'Autore che ha fuso passato e presente, narrativa e attualità, verità e valori concreti in un racconto decisamente ben riuscito. Manco a dirlo: da votare!
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"Già credo che in qualunque punto dell'universo ci si stabilisca si finisce coll'inquinarsi. Bisogna moversi. La vita ha dei veleni, ma anche degli altri veleni che servono di contravveleni. Solo correndo si può sottrarsi ai primi e giovarsi degli altri."
Italo Svevo - La coscienza di Zeno
Dui di'd vin a dan di causs aij medich.
Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Primo: bella l'idea di usare Pinocchio, la mia favola preferita.
Secondo: scritto bene, piacevole da leggere.
Terzo: forse un po' troppo didascalico, troppo spiegato con Geppetto che fa il babbo e Pinocchio che ascolta la lezione.
Sarebbe stato carino rovesciare i ruoli e fare in modo che questa volta fosse Pinocchio a insegnare a Geppetto qualcosa.
Magari Geppetto, vecchio comunista - che altro potrebbe essere il generoso Geppetto? - fedele al partito, nonostante le sue mille trasformazioni e Pinocchio, diventato uomo e saggio, che gli facesse notare tutte le contraddizioni di quel partito che Geppetto nonostante tutto continua a votare.
Ma questa sarebbe stata la mia storia, non la tua.
Comunque un'ottima prova.
Secondo: scritto bene, piacevole da leggere.
Terzo: forse un po' troppo didascalico, troppo spiegato con Geppetto che fa il babbo e Pinocchio che ascolta la lezione.
Sarebbe stato carino rovesciare i ruoli e fare in modo che questa volta fosse Pinocchio a insegnare a Geppetto qualcosa.
Magari Geppetto, vecchio comunista - che altro potrebbe essere il generoso Geppetto? - fedele al partito, nonostante le sue mille trasformazioni e Pinocchio, diventato uomo e saggio, che gli facesse notare tutte le contraddizioni di quel partito che Geppetto nonostante tutto continua a votare.
Ma questa sarebbe stata la mia storia, non la tua.
Comunque un'ottima prova.
gipoviani- Padawan
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Re: Un ragazzino perbene
Idea originale, ma che non mi ha particolarmente colpito.
Quello che dice Geppetto è storia vera.
Ecco, forse in questo racconto c'è troppa verità.
Mancano le sorprese.
Comunque me lo sono goduto come un film.
Quello che dice Geppetto è storia vera.
Ecco, forse in questo racconto c'è troppa verità.
Mancano le sorprese.
Comunque me lo sono goduto come un film.
tommybe- Cavaliere Jedi
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A vivonic garba questo messaggio
Re: Un ragazzino perbene
Innanzitutto, complimenti per come è scritto bene, ho rilevato solo la mancanza di una virgola dopo il "che" di questa frase mi hanno assicurato che se vinceranno le elezioni, faranno veri e propri miracoli
Molto carina l'idea di utilizzare una delle favole italiane più famose al mondo, piegarla con una serie di metafore all'agone elettorale.
Forse il limite del racconto è proprio qui, in una certa "scontatezza" dei riferimenti politici: prò è anche vero che la politica è diventata così, troppo scontata e "uguale", altrimenti non si spiegherebbe tanta disaffezione.
Molto carina l'idea di utilizzare una delle favole italiane più famose al mondo, piegarla con una serie di metafore all'agone elettorale.
Forse il limite del racconto è proprio qui, in una certa "scontatezza" dei riferimenti politici: prò è anche vero che la politica è diventata così, troppo scontata e "uguale", altrimenti non si spiegherebbe tanta disaffezione.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Primo racconto con cui apro le mie danze, anzi la mia scheda elettorale.
Mi è piaciuta l’idea di un breve sequel di una favola che, pur scritta nell’ormai lontano 1883, è sempre attualissima. Sequel che racchiude “epoche”, non solo anni di storia politica.
Dal punto di vista della scrittura, niente da eccepire: sicura, senza inciampi e considerando l’argomento trattato col poco spazio a disposizione, direi che ha supportato alla grande il racconto nel suo insieme.
Scontato aggregare a due gran bei personaggi quelli meno godibili del giorno d’oggi? Forse, ma ha funzionato, senza oltrepassare i limiti che sono ben presenti in DT. Con eleganza, senza eccessi, mi vien da dire quasi una protesta tranquilla e civile, come non se ne vede più da molto tempo, utilizzando uno strumento – quello della scrittura – che pare anch’esso passato di moda (ma non qui, per fortuna).
Unica mia nota, ma risente del mio modo di leggere: sarei andata a capo qualche volta in più, per dare maggior enfasi e più respiro ai dialoghi, molto importanti e ben strutturati visto il contenuto che veicolano.
Mi è piaciuta l’idea di un breve sequel di una favola che, pur scritta nell’ormai lontano 1883, è sempre attualissima. Sequel che racchiude “epoche”, non solo anni di storia politica.
Dal punto di vista della scrittura, niente da eccepire: sicura, senza inciampi e considerando l’argomento trattato col poco spazio a disposizione, direi che ha supportato alla grande il racconto nel suo insieme.
Scontato aggregare a due gran bei personaggi quelli meno godibili del giorno d’oggi? Forse, ma ha funzionato, senza oltrepassare i limiti che sono ben presenti in DT. Con eleganza, senza eccessi, mi vien da dire quasi una protesta tranquilla e civile, come non se ne vede più da molto tempo, utilizzando uno strumento – quello della scrittura – che pare anch’esso passato di moda (ma non qui, per fortuna).
Unica mia nota, ma risente del mio modo di leggere: sarei andata a capo qualche volta in più, per dare maggior enfasi e più respiro ai dialoghi, molto importanti e ben strutturati visto il contenuto che veicolano.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Mi piace molto questa trasposizione nella realtà contemporanea della favola (uso la parola, naturalmente, per approssimazione, per capirci) di Pinocchio.
Mi piace perché Pinocchio in effetti è di una sconvolgente eterna attualità, mi piace come è scritta, in modo fluido e corretto.
Bravo!Dimenticavo: ottimo titolo.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Non me ne vogliano gli Admin se sarò breve, conciso e diretto.
BELLISSIMO.
non ho commenti negativi da fare mi è piaciuto tutto e dico tutto.
Sei stato bravo a gestire la favola e unirla con la realtà. Nessuno ha mai pensato alla vita di Pinocchio dopo essere diventato un bambino. Un’idea veramente geniale che tu hai saputo rendere al meglio.
Non ho altre parole.
BRAVISSIMO.
BELLISSIMO.
non ho commenti negativi da fare mi è piaciuto tutto e dico tutto.
Sei stato bravo a gestire la favola e unirla con la realtà. Nessuno ha mai pensato alla vita di Pinocchio dopo essere diventato un bambino. Un’idea veramente geniale che tu hai saputo rendere al meglio.
Non ho altre parole.
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ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
L'idea è originale e ben sviluppata.
Il messaggio che trasmetti è tristemante vero: la verità non trova casa nella politica, ma neanche tra i giornalisti coinvolti.
Ho però trovato troppo didattica la parte centrale e unche il dialogo a volte non mi ha convinto. Pinocchio è ormai diciottenne ma Geppetto gli parla come fosse un ragazzino di 12.
Comunque, complimenti
Il messaggio che trasmetti è tristemante vero: la verità non trova casa nella politica, ma neanche tra i giornalisti coinvolti.
Ho però trovato troppo didattica la parte centrale e unche il dialogo a volte non mi ha convinto. Pinocchio è ormai diciottenne ma Geppetto gli parla come fosse un ragazzino di 12.
Comunque, complimenti
FedericoChiesa- Padawan
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Re: Un ragazzino perbene
Leggermente di tendenza ma ci sta. Nessun problema rilevato nello scritto. Se mi permetti una battuta dopo che Pinocchio dichiara la sua volontà a candidarsi i da Geppetto lo avrei rimproverato con un " e vorresti tornare ad essere un burattino di legno?" Ma io non sono te e non sai quanto sei fortunato.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Bella questa idea, questa riproposizione di Pinocchio ai giorni nostri.
Anche se Pinocchio è cambiato ed è diventato un bravo figliolo, accostarlo alla politica è calzante come non mai, è uno sberleffo semplice, naturale, ma allo stesso tempo arguto.
Una bella prova, Danilo.
Anche se Pinocchio è cambiato ed è diventato un bravo figliolo, accostarlo alla politica è calzante come non mai, è uno sberleffo semplice, naturale, ma allo stesso tempo arguto.
Una bella prova, Danilo.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Un ragazzino perbene
Ciao. Certo che la scelta di Pinocchio è davvero un guizzo geniale. Chi meglio di Pinocchio può rappresentare il politico? Ma Pinocchio, crescendo, è diventato proprio un ragazzino a modo, saggio e prudente i grado di essere il vero bastone della vecchiaia di Babbo Geppetto. Una lettura piacevole e ironica, la dimostrazione che non serve gridare per esprimere le proprie convinzioni e che i grandi classici italiani si meritano davvero tutto il successo che ancora oggi riscuotono. Penso che Lorenzini approverebbe il tuo sequel
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Re: Un ragazzino perbene
Ciao Danilo.
Piccola imprecisione storica: alla fine del 1800 in Italia il suffragio maschile era ancora censitario: i poveri come Geppetto e (di conseguenza) il figlio Pinocchio non avevano diritto di voto.
Da buon toscano, sei riuscito a cogliere la toscanità dei personaggi e riversarli nel tuo racconto breve. Mi è però mancata (non è un difetto, è solo una nota di colore) di sentire la mano di Collodi, in particolare l'uso del passato remoto. Poi se ci buttavi dentro un "vero egli è" sarebbe stata una chicca per intenditori, ma va bene anche così.
Perfetto il parallelo tra le promesse dei politici e quelle dei personaggi del romanzo, che ovviamente faceva – con Gatto, Volpe e Paese dei balocchi – un minimo di satira di costume dell'epoca.
Piaciuta molto anche la morale espressa dal buon vecchio Geppetto. Fermo restando l'imprecisione storica e l'impossibilità legale per Pinocchio di candidarsi all'epoca.
Grazie e alla prossima.
Piccola imprecisione storica: alla fine del 1800 in Italia il suffragio maschile era ancora censitario: i poveri come Geppetto e (di conseguenza) il figlio Pinocchio non avevano diritto di voto.
Da buon toscano, sei riuscito a cogliere la toscanità dei personaggi e riversarli nel tuo racconto breve. Mi è però mancata (non è un difetto, è solo una nota di colore) di sentire la mano di Collodi, in particolare l'uso del passato remoto. Poi se ci buttavi dentro un "vero egli è" sarebbe stata una chicca per intenditori, ma va bene anche così.
Perfetto il parallelo tra le promesse dei politici e quelle dei personaggi del romanzo, che ovviamente faceva – con Gatto, Volpe e Paese dei balocchi – un minimo di satira di costume dell'epoca.
Piaciuta molto anche la morale espressa dal buon vecchio Geppetto. Fermo restando l'imprecisione storica e l'impossibilità legale per Pinocchio di candidarsi all'epoca.
Grazie e alla prossima.
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Re: Un ragazzino perbene
Ciao, Danilo.
Credo tu abbia sacrificato troppo quest'idea - che è una bomba - utilizzandola in questo contest, che predilige storie più veloci ed emotivamente più attraenti. Mi piacerebbe sbagliarmi e vederti alto in classifica, perché hai saputo donare a un tema abbastanza ostico come quello che vi abbiamo proposto una freschezza tutta tua, accarezzando un grande classico della letteratura italiana, attualizzandolo e rinnovandolo.
Un ottimo lavoro, secondo me. Complimenti!
Credo tu abbia sacrificato troppo quest'idea - che è una bomba - utilizzandola in questo contest, che predilige storie più veloci ed emotivamente più attraenti. Mi piacerebbe sbagliarmi e vederti alto in classifica, perché hai saputo donare a un tema abbastanza ostico come quello che vi abbiamo proposto una freschezza tutta tua, accarezzando un grande classico della letteratura italiana, attualizzandolo e rinnovandolo.
Un ottimo lavoro, secondo me. Complimenti!
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Un ragazzino perbene
Rivisitazione originale di una favola senza tempo. Con un assunto banale ma efficace: "la verità è il peggiore dei difetti".
Bello. Bello e reale. Forse troppo, perché come il buon Pinocchio mi troverò in difficoltà alle prossime elezioni senza un Geppetto a cui chiedere consigli.
Un ottimo lavoro.
Complimenti.
Bello. Bello e reale. Forse troppo, perché come il buon Pinocchio mi troverò in difficoltà alle prossime elezioni senza un Geppetto a cui chiedere consigli.
Un ottimo lavoro.
Complimenti.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
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