Il cugino
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: LA FOLGORE! :: 3 - Le elezioni
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Il cugino
Frida detesta il jogging, ma quella mattina fa il giro del quartiere all’alba per essere più invisibile possibile.
L’aria profuma di pioggia e di disinfettante. Senza motivo.
Domani dovrà votare per la prima volta e non c’è nulla di più interessante nella sua vita della realistica intenzione di sentirsi finalmente adulta, inserita. Non è riuscita a perdere un etto e questo la fa infuriare ogni volta che ci pensa. Non serve a nulla correre, se sei grassa resti grassa. Ma più che perdere peso ha bisogno di alleggerirsi la coscienza per quel vagabondare continuo senza che nessuno si interessi a lei.
Frida vuole votare, ma senza andarci di mezzo se vincerà uno di quei partiti che le fanno schifo.
Gli ultimi giorni sembra incapace di dormire, l’unico sostegno che gli arriva in piena notte è quello del frigo. La gente del condominio, con cui prova a parlare, sembra piena di odio per tutto e tutti. Solo suo cugino le avrebbe potuto offrire qualche scelta e la prima sigaretta, quella che annebbia o schiarisce le idee.
Quando il sole affonda nel cuore del quartiere si accosta al bar degli studenti, chiamato così in virtù di un’ironia feroce per l’assidua frequentazione di gente di malaffare.
Infila i piedi stanchi sotto un tavolino sporco di una colazione precedente.
Sposta il peso da un’anca a un’altra per permettere al sangue di circolare meglio e fissa il vicino orizzonte fatto di automobili parcheggiate. Chissà quanto dovrà aspettare l’apparizione del suo prezioso cugino.
- Mi piacerebbe sapere che ci fai qui, a quest’ora le disoccupate dormono.
Frida ride e lo abbraccia cercando di ignorare che potrebbe puzzare forte di sudore.
- Voglio una sigaretta!
- Non te la puoi comprare?
Con disinvoltura gli sfila il pacchetto ammaccato dal taschino e se ne ficca una in bocca.
- Sapevo di trovarti qui, tu non vai mai da nessuna parte, - gli dice e ride.
Per nulla prosciugata di iniziative osserva i rimasugli del bar della scuola che ora lo fanno somigliare a un autogrill con merce di ogni tipo accatastata all’entrata e una scarsa pulizia che lo rende paradossalmente più accogliente. Ordina due caffè.
- Frida, non le scrivi più le poesie?
- Non ha mai interessato nessuno quello che scrivo.
- Allora sono stato l’unico a leggerle
- Per me sei un mito, lo sai.
Arrivano i caffè. Frida in fiamme per la novità recupera la sigaretta appoggiata sul tavolino, spolvera il filtro sporco di zucchero e l’accende. Con un parente sessualmente indifferente può pure accavallare le gambe con foga, mentre il pantaloncino implora di essere più lungo.
- Mi chiedo se qualcuno dei ragazzi qui intorno possa essere indifferente a te.
Lo dice pensando che la cosa migliore è tenersi lontano da quella cugina ingombrante che gli dà ordini da quando è nella culla.
- Perché mi vedi tanto bella?
- Lo sei, e preferisco averti tra i piedi che immaginarti con qualche tipo schifoso che allunga le mani, anche se rompi.
- Ma chi mi vuole? Piantala e dammi qualche consiglio per il voto di domani.
- Vota: ‘Diversi a Diversi’.
- Come nella partita doppia a scuola?
- Esatto.
Con una certa eleganza si spolvera il jeans rattoppato, tronfio per quella perla di saggezza che nemmeno lui si aspettava. Pure Frida si sente più saggia anche se non ha capito il significato di quel ‘Diversi a Diversi’ e come applicarlo.
Il mattino dopo a Frida tremano le mani quando con la matita in mano nella cabina elettorale fa quel segno sulla scheda, non dimenticando che la somma del dare deve corrispondere a quella dell’avere
L’uscita dal seggio somiglia a quella di una discoteca. Frida si mischia alla folla di giovani pensando che disintossicarsi da quel cugino le porterà solo sollievo, il mondo è fatto di tanta bella gente.
Poi con il fiato mozzo cerca una macchina sola.
Nessuna via può essere più contorta quanto quella di dipendere da chi la riaccompagnerà a casa.
L’aria profuma di pioggia e di disinfettante. Senza motivo.
Domani dovrà votare per la prima volta e non c’è nulla di più interessante nella sua vita della realistica intenzione di sentirsi finalmente adulta, inserita. Non è riuscita a perdere un etto e questo la fa infuriare ogni volta che ci pensa. Non serve a nulla correre, se sei grassa resti grassa. Ma più che perdere peso ha bisogno di alleggerirsi la coscienza per quel vagabondare continuo senza che nessuno si interessi a lei.
Frida vuole votare, ma senza andarci di mezzo se vincerà uno di quei partiti che le fanno schifo.
Gli ultimi giorni sembra incapace di dormire, l’unico sostegno che gli arriva in piena notte è quello del frigo. La gente del condominio, con cui prova a parlare, sembra piena di odio per tutto e tutti. Solo suo cugino le avrebbe potuto offrire qualche scelta e la prima sigaretta, quella che annebbia o schiarisce le idee.
Quando il sole affonda nel cuore del quartiere si accosta al bar degli studenti, chiamato così in virtù di un’ironia feroce per l’assidua frequentazione di gente di malaffare.
Infila i piedi stanchi sotto un tavolino sporco di una colazione precedente.
Sposta il peso da un’anca a un’altra per permettere al sangue di circolare meglio e fissa il vicino orizzonte fatto di automobili parcheggiate. Chissà quanto dovrà aspettare l’apparizione del suo prezioso cugino.
- Mi piacerebbe sapere che ci fai qui, a quest’ora le disoccupate dormono.
Frida ride e lo abbraccia cercando di ignorare che potrebbe puzzare forte di sudore.
- Voglio una sigaretta!
- Non te la puoi comprare?
Con disinvoltura gli sfila il pacchetto ammaccato dal taschino e se ne ficca una in bocca.
- Sapevo di trovarti qui, tu non vai mai da nessuna parte, - gli dice e ride.
Per nulla prosciugata di iniziative osserva i rimasugli del bar della scuola che ora lo fanno somigliare a un autogrill con merce di ogni tipo accatastata all’entrata e una scarsa pulizia che lo rende paradossalmente più accogliente. Ordina due caffè.
- Frida, non le scrivi più le poesie?
- Non ha mai interessato nessuno quello che scrivo.
- Allora sono stato l’unico a leggerle
- Per me sei un mito, lo sai.
Arrivano i caffè. Frida in fiamme per la novità recupera la sigaretta appoggiata sul tavolino, spolvera il filtro sporco di zucchero e l’accende. Con un parente sessualmente indifferente può pure accavallare le gambe con foga, mentre il pantaloncino implora di essere più lungo.
- Mi chiedo se qualcuno dei ragazzi qui intorno possa essere indifferente a te.
Lo dice pensando che la cosa migliore è tenersi lontano da quella cugina ingombrante che gli dà ordini da quando è nella culla.
- Perché mi vedi tanto bella?
- Lo sei, e preferisco averti tra i piedi che immaginarti con qualche tipo schifoso che allunga le mani, anche se rompi.
- Ma chi mi vuole? Piantala e dammi qualche consiglio per il voto di domani.
- Vota: ‘Diversi a Diversi’.
- Come nella partita doppia a scuola?
- Esatto.
Con una certa eleganza si spolvera il jeans rattoppato, tronfio per quella perla di saggezza che nemmeno lui si aspettava. Pure Frida si sente più saggia anche se non ha capito il significato di quel ‘Diversi a Diversi’ e come applicarlo.
Il mattino dopo a Frida tremano le mani quando con la matita in mano nella cabina elettorale fa quel segno sulla scheda, non dimenticando che la somma del dare deve corrispondere a quella dell’avere
L’uscita dal seggio somiglia a quella di una discoteca. Frida si mischia alla folla di giovani pensando che disintossicarsi da quel cugino le porterà solo sollievo, il mondo è fatto di tanta bella gente.
Poi con il fiato mozzo cerca una macchina sola.
Nessuna via può essere più contorta quanto quella di dipendere da chi la riaccompagnerà a casa.
Suo cugino.
Different Staff- Admin
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Re: Il cugino
Che racconto pieno di misteri.
Frida mi piace, mi attira e magnetica ha molto altro da raccontare e questo esce fuori dal racconto in una maniera potente e netta.
Purtroppo però quello che ci viene raccontato risulta poco e questo mi ha infastidito. Non perché mi desse fastidio ma perché, come dicevo prima, Frida ha molto altro da offrirci.
Ho apprezzato tantissimo l’idea di voler raccontare le prime elezioni di una persona, una scelta vincente.
In conclusione sono molto combattuto sul racconto in se ma di certo Frida mi ha colpito molto, spero che tu possa un giorno inserirla in una racconto che ci dica molto più di lei.
Grazie.
Frida mi piace, mi attira e magnetica ha molto altro da raccontare e questo esce fuori dal racconto in una maniera potente e netta.
Purtroppo però quello che ci viene raccontato risulta poco e questo mi ha infastidito. Non perché mi desse fastidio ma perché, come dicevo prima, Frida ha molto altro da offrirci.
Ho apprezzato tantissimo l’idea di voler raccontare le prime elezioni di una persona, una scelta vincente.
In conclusione sono molto combattuto sul racconto in se ma di certo Frida mi ha colpito molto, spero che tu possa un giorno inserirla in una racconto che ci dica molto più di lei.
Grazie.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Il cugino
C'è tanto non detto in questo racconto, un po', forse, volutamente e un po', ritengo, a causa del numero limitato di battute: mi piacerebbe leggere quello che potrebbe venire fuori trasformandolo in un lungo racconto di cui questa potrebbe essere un'interessante base di partenza.
Scritto bene, a parte qualche dubbio sulla punteggiatura, regala alcune chicche espressive come "Per nulla prosciugata di iniziative" oppure "mentre il pantaloncino implora di essere più lungo".
Piaciuto, moltissimo.
Scritto bene, a parte qualche dubbio sulla punteggiatura, regala alcune chicche espressive come "Per nulla prosciugata di iniziative" oppure "mentre il pantaloncino implora di essere più lungo".
Piaciuto, moltissimo.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Il cugino
Un racconto fresco, in cui il due personaggi sono ben delineati, anche se a volte in maniera un po' contraddittoria.
Ho apprezzato i dialoghi, schietti, tra ragazzi, che saltano dalla sigaretta, alle poesie, al voto, senza preavviso, senza un vero collegamento.
Piaciuto!
Non ho solo capito cosa vuol dire votare senza andarci di mezzo.
Ho apprezzato i dialoghi, schietti, tra ragazzi, che saltano dalla sigaretta, alle poesie, al voto, senza preavviso, senza un vero collegamento.
Piaciuto!
Non ho solo capito cosa vuol dire votare senza andarci di mezzo.
FedericoChiesa- Padawan
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Re: Il cugino
Uno stile personale e inconfondibile, e qui finalmente si può dire, dato che non c’è l’anonimato.
Frasi che sembrano pennellate. Non tutte, c’è un alternarsi di alti e bassi, ma tante.
In questo racconto si sente (o almeno io la sento) la fatica di costringere la materia che ami, il tuo mondo, nel vincolo del tema richiesto. Come se ci fosse un po’ strizzata dentro e tentasse continuamente di scappare via.
Arianna 2016- Cavaliere Jedi
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Re: Il cugino
Caspitina, mi è piaciuto proprio.
Sarà perchè non l'ho capito bene, o ancora meglio perchè non l'ho capito ma non mi ha lasciato con la fame di scoprire cosa volesse dire.
Forse non lo capirò mai, ma non me ne importa.
Trovo questa indeterminatezza affascinante e intrigante.
Vivo in un mondo in cui la ragioneria è importante, ma non l'ho mai studiata veramente. Mi è sempre parsa noiosa e poco stimolante.
Tu l'hai resa affascinante e misteriosa.
Grande
Sarà perchè non l'ho capito bene, o ancora meglio perchè non l'ho capito ma non mi ha lasciato con la fame di scoprire cosa volesse dire.
Forse non lo capirò mai, ma non me ne importa.
Trovo questa indeterminatezza affascinante e intrigante.
Vivo in un mondo in cui la ragioneria è importante, ma non l'ho mai studiata veramente. Mi è sempre parsa noiosa e poco stimolante.
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gipoviani- Padawan
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Re: Il cugino
Stile inconfondibile e che soffre della brevità imposta dal contest. Non ne soffre soltanto lo stile ma anche il personaggio: Frida è molto di più di quella presentata qui in poche righe. La sua buona emozione per il suo primo voto alle elezioni è soltanto una goccia in mezzo al mare. A questo punto, auguro all'Autore che la folgore lo colpisca dandogli lo stimolo per raccontare Frida a mani sciolte.
Grazie
Grazie
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"Già credo che in qualunque punto dell'universo ci si stabilisca si finisce coll'inquinarsi. Bisogna moversi. La vita ha dei veleni, ma anche degli altri veleni che servono di contravveleni. Solo correndo si può sottrarsi ai primi e giovarsi degli altri."
Italo Svevo - La coscienza di Zeno
Dui di'd vin a dan di causs aij medich.
Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Il cugino
Mi sono piaciuti molto i personaggi. Vivi e ben caratterizzati. Credo che siano il punto di forza del racconto. La storia è un po' sibillina e lascai quell'alone di mistero che alla fine non guasta.
Ben scritto, si legge con piacere.
Ottimo lavoro.
Complimenti.
Ben scritto, si legge con piacere.
Ottimo lavoro.
Complimenti.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Località : Magenta
Re: Il cugino
Ti ho trovato un refuso piuttosto comuno a gran parte di chi scrive: che gli arriva / che le arriva. La tua Frida mi ha un po' commosso per la sua inconsistenza in tutto tranne che per il suo attaccamento al cugino. Piaciuto ma con qualche dubbio per il podio.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Località : Firenze
Re: Il cugino
Anche io penso che Frida sia un gran bel personaggio.
Anche se in pochissime battute sei riuscito a renderla bene, con una personalità complessa, abbastanza dominante nonostante le insicurezze di fondo.
Sono sicuro che amplierai la storia, perché questo è solo un bozzetto, un punto di partenza per creare qualcosa di più ampio e coinvolgente.
Quel diversi a diversi, dove c'è un dare c'è anche un avere, mi ha ricordato gli anni della ragioneria e un lavoro impiegatizio che non tanto mi piace.
Ma non ti faccio una colpa per questo.
Un bel racconto.
Anche se in pochissime battute sei riuscito a renderla bene, con una personalità complessa, abbastanza dominante nonostante le insicurezze di fondo.
Sono sicuro che amplierai la storia, perché questo è solo un bozzetto, un punto di partenza per creare qualcosa di più ampio e coinvolgente.
Quel diversi a diversi, dove c'è un dare c'è anche un avere, mi ha ricordato gli anni della ragioneria e un lavoro impiegatizio che non tanto mi piace.
Ma non ti faccio una colpa per questo.
Un bel racconto.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Il cugino
Mi trovo a Parigi con figlia e nipote e sto facendo i salti mortali per riuscire a leggere e commentare per tempo i racconti, Per di più non riesco a vedere dal tablet gli autori dei brani che mi dicono essere non anonimi. In questo caso il problema è secondario. Lo stile di scrittura è quello che apprezzo da sempre, da quando bazzico questi luoghi. Un ulteriore apprezzamento anche per quei riferimenti "contabili" a cui sei riuscito a dare umanità: magari ci fossi riuscito nei miei anni di studio di ragioneria e economia e commercio...
Per il resto, l'aspetto elezioni mi è parso poco rilevante: sono altri gli elementi che mi hanno colpito. Sono gli elementi che hai dovuto necessariamente comprimere per ragioni di spazio ed è un vero peccato. Nonostante questo, una bella prova.
Per il resto, l'aspetto elezioni mi è parso poco rilevante: sono altri gli elementi che mi hanno colpito. Sono gli elementi che hai dovuto necessariamente comprimere per ragioni di spazio ed è un vero peccato. Nonostante questo, una bella prova.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Il cugino
Diversi a Diversi # a # un tuffo con tutte le scarpe nel passato…
Bel racconto in cui sono incastonate delle perle. Senza troppo dire mi hai fatto vedere le scene, sentire l’insicurezza, tensione, l’eccitazione e la paura di Frida. Il voto non é che la “personificazione” dei sentimenti che, suo malgrado, lei sembra provare per il fantomatico cugino. Una storia pur nella brevità lascia il segno.
Bel racconto in cui sono incastonate delle perle. Senza troppo dire mi hai fatto vedere le scene, sentire l’insicurezza, tensione, l’eccitazione e la paura di Frida. Il voto non é che la “personificazione” dei sentimenti che, suo malgrado, lei sembra provare per il fantomatico cugino. Una storia pur nella brevità lascia il segno.
Petunia- Moderatore
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Re: Il cugino
Questo racconto è qualcosa di incredibilmente onirico nella sua completa pragmaticità, Tom.
Ci sono le solite immagini che solo tu riesci a descrivere così (mi sono ritrovato a far colazione con Frida in un tavolino sporco da una precedente colazione). L'angoscia del cugino arriva come una martellata proprio al centro del cuore, per poi non lasciare scampo in chiusura.
Un racconto costruito alla perfezione, direi. Pensare che sei riuscito a creare un testo del genere nel pochissimo tempo che c'era a disposizione non può che confermare che scrittore sei.
Niente appunti da farti: solo tanti complimenti.
Ci sono le solite immagini che solo tu riesci a descrivere così (mi sono ritrovato a far colazione con Frida in un tavolino sporco da una precedente colazione). L'angoscia del cugino arriva come una martellata proprio al centro del cuore, per poi non lasciare scampo in chiusura.
Un racconto costruito alla perfezione, direi. Pensare che sei riuscito a creare un testo del genere nel pochissimo tempo che c'era a disposizione non può che confermare che scrittore sei.
Niente appunti da farti: solo tanti complimenti.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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A tommybe garba questo messaggio
Re: Il cugino
Ciao Tommy.
Ho trovato un solo refuso: un gli al posto di le.
Due piccole sviste in cui il punto di vista si sposta sul cugino, indovinandone i pensieri. Cose che si possono rimediare facendo esprimere il concetto al cugino senza nome.
Questo racconto ha dentro tutto ciò che mi piace della tua narrativa: i paragoni arditi e/o inaspettati, insoliti. “L’aria profuma di pioggia e di disinfettante.” “Quando il sole affonda nel cuore del quartiere”. I personaggi veri, colti nei loro difetti e nel loro modo quotidiano di sopravvivere a quei difetti. Perfino i luoghi hanno personalità, per esempio: “Infila i piedi stanchi sotto un tavolino sporco di una colazione precedente.”
Inoltre questa volta hai sperimentato il racconto in terza persona. Un esperimento ben condotto (con le due correzioni da fare riguardo al punto di vista) e molto ben riuscito.
Ottima anche la morale riportata alla quotidianità della partita doppia.
Grazie e alla prossima.
Ho trovato un solo refuso: un gli al posto di le.
Due piccole sviste in cui il punto di vista si sposta sul cugino, indovinandone i pensieri. Cose che si possono rimediare facendo esprimere il concetto al cugino senza nome.
Questo racconto ha dentro tutto ciò che mi piace della tua narrativa: i paragoni arditi e/o inaspettati, insoliti. “L’aria profuma di pioggia e di disinfettante.” “Quando il sole affonda nel cuore del quartiere”. I personaggi veri, colti nei loro difetti e nel loro modo quotidiano di sopravvivere a quei difetti. Perfino i luoghi hanno personalità, per esempio: “Infila i piedi stanchi sotto un tavolino sporco di una colazione precedente.”
Inoltre questa volta hai sperimentato il racconto in terza persona. Un esperimento ben condotto (con le due correzioni da fare riguardo al punto di vista) e molto ben riuscito.
Ottima anche la morale riportata alla quotidianità della partita doppia.
Grazie e alla prossima.
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Re: Il cugino
Caro Tommy, se anche i racconti fossero anonimi, il tuo stile è inconfondibile: frasi che con poche parole dipingono piccoli acquarelli colmi di vita. E l’onnipresente autogrill, ormai la tua firma letteraria.
Un racconto intenso, proprio per la tua capacità di creare personaggi di spessore, mai banali o superficiali, affidandoci la loro personalità e i loro pensieri attraverso i dialoghi.
Certo il limite dei caratteri obbliga a tagliare sempre qualcosa, ma non per questo il tuo racconto risulta incompleto e, come sempre, mai banale.
L’avventura e forse anche la solitudine della prima volta al voto, spaesati nel dover prendere una decisione sentendoti o sapendoti impreparato, una croce che bene o male avrà un peso, che vorresti però non “pesasse”.
Complimenti Tommy.
Un racconto intenso, proprio per la tua capacità di creare personaggi di spessore, mai banali o superficiali, affidandoci la loro personalità e i loro pensieri attraverso i dialoghi.
Certo il limite dei caratteri obbliga a tagliare sempre qualcosa, ma non per questo il tuo racconto risulta incompleto e, come sempre, mai banale.
L’avventura e forse anche la solitudine della prima volta al voto, spaesati nel dover prendere una decisione sentendoti o sapendoti impreparato, una croce che bene o male avrà un peso, che vorresti però non “pesasse”.
Complimenti Tommy.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: LA FOLGORE! :: 3 - Le elezioni
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