Uova di balena
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 8 - Il Salotto
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Re: Uova di balena
Ciao Aut-
Mi è sembrato di leggere un articolo di giornale, un elenco di fatti che si susseguono senza l'intervento del narratore. Mi manca di comprendere il reale motivo che spinge James a chiudersi nella suite blu, qual è il suo legame con quel colore; così potrei comprendere in modo più agevole perché si lascia attrarre dalla Blue Whale, magari parteggiare per lui, sperare che possa uscire dalla spirale di autodistruzione. Stessa considerazione per Kate: dopo la morte del figlio non capisco dove vuole andare per cui non comprendo il motivo del suo suicidio e per quale motivo quel gesto significhi oltraggio al luogo sacro.
Un errore di ortografia grave è Fabergè con l'accento grave al posto di Fabergé con l'accento acuto; trattandosi di un elemento portante della storia purtroppo si nota.
Una delle poche caratteristiche che restano impresse sono le uova Fabergé e soprattutto l'hotel senza spigoli, che non riesco a immaginare. Riesci però a descrivere le stanze dell'hotel in modo così credibile che devo per forza arrendermi e accettare che una cosa del genere possa esistere.
I paletti ci sono, in particolare l'arbitro e il gioco Referee per la Play sono il paletto trattato in modo più originale.
Grazie e alla prossima.
Mi è sembrato di leggere un articolo di giornale, un elenco di fatti che si susseguono senza l'intervento del narratore. Mi manca di comprendere il reale motivo che spinge James a chiudersi nella suite blu, qual è il suo legame con quel colore; così potrei comprendere in modo più agevole perché si lascia attrarre dalla Blue Whale, magari parteggiare per lui, sperare che possa uscire dalla spirale di autodistruzione. Stessa considerazione per Kate: dopo la morte del figlio non capisco dove vuole andare per cui non comprendo il motivo del suo suicidio e per quale motivo quel gesto significhi oltraggio al luogo sacro.
Un errore di ortografia grave è Fabergè con l'accento grave al posto di Fabergé con l'accento acuto; trattandosi di un elemento portante della storia purtroppo si nota.
Una delle poche caratteristiche che restano impresse sono le uova Fabergé e soprattutto l'hotel senza spigoli, che non riesco a immaginare. Riesci però a descrivere le stanze dell'hotel in modo così credibile che devo per forza arrendermi e accettare che una cosa del genere possa esistere.
I paletti ci sono, in particolare l'arbitro e il gioco Referee per la Play sono il paletto trattato in modo più originale.
Grazie e alla prossima.
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Re: Uova di balena
Business is business. Normale incazzarsi con i presunti colpevoli che ti hanno limitato gli affari. La pandemia, soprattutto a certi settori, ha tagliato le gambe. E io sono ancora qui a chiedermi se tutto questo è stato veramente necessario posto che il "pericolo" c'era.
Quanto alle recensioni, beh, estremamente soggettive. Penso che chi guarda le recensioni per scegliere un hotel, un ristorante o un supermercato sia una vittima del sistema. Lo stesso sistema che ha messo in ginocchio tali attività con il pretesto della pandemia. Ma potrei non aver capito niente io e comunque non c'entra nulla con il racconto.
Racconto che secondo me andava gestito meno frettolosamente. Perché tutte le conseguenze umane che leggiamo tra le righe sono reali, veritiere e perfettamente compatibili a quanto l'umanità tutta (dall'Australia all'Europa) ha dovuto subire. L'Autore ha trattato un argomento attuale, con tutti i suoi tragici lasciti, ma poteva farlo meglio. Nella trama e, stando ai commenti precedenti per cui non mi ripeto, nella scrittura.
Titolo d'effetto. Effetto che purtroppo non si propaga nel racconto.
Grazie
Quanto alle recensioni, beh, estremamente soggettive. Penso che chi guarda le recensioni per scegliere un hotel, un ristorante o un supermercato sia una vittima del sistema. Lo stesso sistema che ha messo in ginocchio tali attività con il pretesto della pandemia. Ma potrei non aver capito niente io e comunque non c'entra nulla con il racconto.
Racconto che secondo me andava gestito meno frettolosamente. Perché tutte le conseguenze umane che leggiamo tra le righe sono reali, veritiere e perfettamente compatibili a quanto l'umanità tutta (dall'Australia all'Europa) ha dovuto subire. L'Autore ha trattato un argomento attuale, con tutti i suoi tragici lasciti, ma poteva farlo meglio. Nella trama e, stando ai commenti precedenti per cui non mi ripeto, nella scrittura.
Titolo d'effetto. Effetto che purtroppo non si propaga nel racconto.
Grazie
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"Ottiene il risultato migliore chi - nell'opera letteraria - ha saputo unire l'utile col piacevole, divertendo e ammaestrando nello stesso momento il lettore."
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Re: Uova di balena
Ciao, Autore.
Il tuo racconto ha davvero tanti pregi: il titolo, tanto per iniziare; oltre a essere completamente surreale, ha il pregio di identificare inequivocabilmente il tuo racconto.
Sono abbastanza certo che il gioco del tuo racconto non esista, quindi l'altro punto esclusivo che ottieni è l'aver trattato l'arbitro in una maniera davvero originale e, oserei dire, geniale. Io lo comprerei un gioco così
Ancora: tocchi delle tematiche alle quali sono molto affezionato, e riesci a parlarmi chiaramente, tocchi le corde giuste insomma; per cui il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto nella sua essenza.
Poi però c'è qualche limite: uno tra tutti, l'averlo concepito (probabilmente) a sprazzi; gli stessi che si ritrovano nella tua narrazione, da rimbambire e destabilizzare anche il più attento dei lettori. Io la tua citazione l'ho colta (immagino te lo aspetti, da me), ma occhio che quella stessa citazione continua: "Quand'è stato che è finito in niente? Quando è stato che tutto s'è spento?"
Ecco, te lo chiedo anch'io: quand'è che hai perso il filo di quello che avevi in testa, e ti sei fatto trasportare dal tuo racconto? Se capisci questo, capisci anche come intervenire per renderlo diverso. Probabilmente più bello.
Il tuo racconto ha davvero tanti pregi: il titolo, tanto per iniziare; oltre a essere completamente surreale, ha il pregio di identificare inequivocabilmente il tuo racconto.
Sono abbastanza certo che il gioco del tuo racconto non esista, quindi l'altro punto esclusivo che ottieni è l'aver trattato l'arbitro in una maniera davvero originale e, oserei dire, geniale. Io lo comprerei un gioco così
Ancora: tocchi delle tematiche alle quali sono molto affezionato, e riesci a parlarmi chiaramente, tocchi le corde giuste insomma; per cui il tuo racconto mi è piaciuto davvero molto nella sua essenza.
Poi però c'è qualche limite: uno tra tutti, l'averlo concepito (probabilmente) a sprazzi; gli stessi che si ritrovano nella tua narrazione, da rimbambire e destabilizzare anche il più attento dei lettori. Io la tua citazione l'ho colta (immagino te lo aspetti, da me), ma occhio che quella stessa citazione continua: "Quand'è stato che è finito in niente? Quando è stato che tutto s'è spento?"
Ecco, te lo chiedo anch'io: quand'è che hai perso il filo di quello che avevi in testa, e ti sei fatto trasportare dal tuo racconto? Se capisci questo, capisci anche come intervenire per renderlo diverso. Probabilmente più bello.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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