Ciao Aut-
Quello che hai scelto è un tema che mi coinvolge molto, buona parte delle persone che seguo sui social sono attiviste e condividono link molto interessanti, in particolare dal punto di vista sociologico ma anche dal punto di vista legale. Questa premessa per dire che, alla luce di ciò che divoro ogni giorno sull'argomento, non riesco a farmi coinvolgere dalla trama. Credo che il motivo sia l'eccesso di informazioni con cui vengo a contatto, la consapevolezza che quello che hai presentato è solo uno scenario e soprattutto non è uno scenario risolutivo: non è una soluzione generalizzabile o applicabile, è una storia presentata e rappresentata ma che non può essere presa a modello per uscire da situazioni simili.
Aggiungo che, per mio gusto personale, non amo i finali in cui l* protagonista si uccide; in questo racconto, in particolare, mi manca di comprendere la dinamica per cui Darija decide di estrarre la pistola anziché abbandonarsi sulla panchina e arrendersi.
D'altra parte questo è un racconto, non è un manuale. Da quando sono su DT e ancora prima quando ero su SPS ho letto molto spesso, ma molto molto, racconti di episodi unici nel loro genere. Questo è un episodio unico nel suo genere. Secondo me è perfetta la costruzione dell'ambiente in cui vive Darija: la famiglia apparentemente felice, il marito è un personaggio conosciuto e stimato sia nell'ambiente di lavoro che dal pubblico. Niente figli e niente testimoni, nessuna denuncia precedente: si prefigura un finale in salita in cui il pubblico entrerà in empatia maggiore con Gytis piuttosto che con Darija che, nelle cronache e nei discorsi da bar, sarà additata come quella che l'ha provocato. Ma tutto questo lo tiro fuori io dal mio contesto di informazioni, nel racconto manca ma del resto non saprei nemmeno suggerirti in che modo farlo apparire.
Mi è piaciuto molto il flashback. Non è facile inserirlo in un racconto breve ma secondo me l'hai gestito benissimo. Molto bene anche lo stile e il lessico.
I paletti ci sono; in particolare mi è piaciuto molto l'inserimento della Collina delle Croci, essenziale nel racconto.
Grazie e alla prossima.
Quello che hai scelto è un tema che mi coinvolge molto, buona parte delle persone che seguo sui social sono attiviste e condividono link molto interessanti, in particolare dal punto di vista sociologico ma anche dal punto di vista legale. Questa premessa per dire che, alla luce di ciò che divoro ogni giorno sull'argomento, non riesco a farmi coinvolgere dalla trama. Credo che il motivo sia l'eccesso di informazioni con cui vengo a contatto, la consapevolezza che quello che hai presentato è solo uno scenario e soprattutto non è uno scenario risolutivo: non è una soluzione generalizzabile o applicabile, è una storia presentata e rappresentata ma che non può essere presa a modello per uscire da situazioni simili.
Aggiungo che, per mio gusto personale, non amo i finali in cui l* protagonista si uccide; in questo racconto, in particolare, mi manca di comprendere la dinamica per cui Darija decide di estrarre la pistola anziché abbandonarsi sulla panchina e arrendersi.
D'altra parte questo è un racconto, non è un manuale. Da quando sono su DT e ancora prima quando ero su SPS ho letto molto spesso, ma molto molto, racconti di episodi unici nel loro genere. Questo è un episodio unico nel suo genere. Secondo me è perfetta la costruzione dell'ambiente in cui vive Darija: la famiglia apparentemente felice, il marito è un personaggio conosciuto e stimato sia nell'ambiente di lavoro che dal pubblico. Niente figli e niente testimoni, nessuna denuncia precedente: si prefigura un finale in salita in cui il pubblico entrerà in empatia maggiore con Gytis piuttosto che con Darija che, nelle cronache e nei discorsi da bar, sarà additata come quella che l'ha provocato. Ma tutto questo lo tiro fuori io dal mio contesto di informazioni, nel racconto manca ma del resto non saprei nemmeno suggerirti in che modo farlo apparire.
Mi è piaciuto molto il flashback. Non è facile inserirlo in un racconto breve ma secondo me l'hai gestito benissimo. Molto bene anche lo stile e il lessico.
I paletti ci sono; in particolare mi è piaciuto molto l'inserimento della Collina delle Croci, essenziale nel racconto.
Grazie e alla prossima.