Sì direi che questo racconto brilla di originalità prima di tutto nell'uso dei paletti.
Inizio dalla veranda perché mi è piaciuta moltissimo e perché fin dall'inizio di questo concorso ritengo che la stanza sia la cosa più importante, attorno a cui far girare tutto, e di conseguenza l'elemento determinante per scegliere quali racconti privilegiare e quali no.
"Costruita di fronte all'ingresso per aggiungere spazio alla vita della ragazza", una ragazza che non ha contatti con il mondo se non tramite Rafael (quasi una spia che riferisce ciò che avviene là fuori?). C'è di nuovo questa idea forte della veranda come punto di osservazione ma allo stesso tempo come di un non-luogo, qualcosa che non appartiene né alla casa né all'esterno, una specie di ambiente sospeso.
Il paletto del tempo è quello forse piantato più a fondo. Regge la malattia dopo gli attacchi, regge la notizia dell'abdicazione, del necessità di una sicurezza che porterà al finale tragico.
Quanto allo zafferano è l'unico racconto tra quelli che ho letto che sfrutta il falso zafferano, quello velenoso, per cui non c'è antidoto. Ottimo espediente anche per sottolineare una volta di più il tema della dualità su cui si appoggia tutto il racconto: eros e thanatos, apertura e isolamento, uomo e donna.
Sulla scrittura non c'è molto da dire. Il racconto è scritto benissimo. Di nuovo quello che davvero gli da valore, secondo me, sono le idee su cui lavora. Quella di appartenenza, di protezione. L'idea delle radici e dell'albero, una parte sopra e una sotto, come nel sesso.
Ecco, riguardo al sesso c'è forse un'eccessiva abbondanza di termini legati all'idea della vibrazione (quella vibrazione che sentiva sconvolgerle l'interno, lei vibrò come uno stelo al vento, Rafael vibrò per la smania, i loro corpi vibrarono da dentro a fuori, l'immagine della terra che si squarciava e li inghiottiva la fece vibrare per il piacere). Capisco che anche qui ci sia un'idea dietro, perché nulla è lasciato al caso in questo racconto: l'idea di sconvolgimento, del terremoto dei sensi che poi ha la sua controparte nelle convulsioni che scuotono Rafael nel finale. Trovo solo che le scene di sesso risultino alla fine un po' pesanti. Forse è anche il genere che richiede di essere espliciti ma non troppo espliciti, di ricorrere a certe parole e non ad altre. Non lo so, lo sto imparando grazie a quello che tu e altri avete scritto. Però leggendolo ho avuto l'impressione che le idee di fondo siano talmente belle e originali che in alcuni momenti l'insistere sui corpi e certe soluzioni (tipo le spinte poderose ma mai violente che fanno assumere al mondo una nuova dimensione) per renderlo più erotico lo rallentino un po'. Non dico che lo sminuiscano, ma è come se il racconto avesse una sua velocità e in quei momento frenasse appena.
Ma al di là di questo resta un racconto davvero valido, che spero arrivi in fondo. Per il livello di scrittura che esprime ma soprattutto per le idee. Questa racconto parla di qualcosa. Non è una roba da poco. Tanto volte scrivo e mi chiedo: ok ma cosa vuoi dire veramente, quali sono le idee alla base?
Qui c'è davvero tanto e tanto che funziona bene.
Ottimo lavoro
Inizio dalla veranda perché mi è piaciuta moltissimo e perché fin dall'inizio di questo concorso ritengo che la stanza sia la cosa più importante, attorno a cui far girare tutto, e di conseguenza l'elemento determinante per scegliere quali racconti privilegiare e quali no.
"Costruita di fronte all'ingresso per aggiungere spazio alla vita della ragazza", una ragazza che non ha contatti con il mondo se non tramite Rafael (quasi una spia che riferisce ciò che avviene là fuori?). C'è di nuovo questa idea forte della veranda come punto di osservazione ma allo stesso tempo come di un non-luogo, qualcosa che non appartiene né alla casa né all'esterno, una specie di ambiente sospeso.
Il paletto del tempo è quello forse piantato più a fondo. Regge la malattia dopo gli attacchi, regge la notizia dell'abdicazione, del necessità di una sicurezza che porterà al finale tragico.
Quanto allo zafferano è l'unico racconto tra quelli che ho letto che sfrutta il falso zafferano, quello velenoso, per cui non c'è antidoto. Ottimo espediente anche per sottolineare una volta di più il tema della dualità su cui si appoggia tutto il racconto: eros e thanatos, apertura e isolamento, uomo e donna.
Sulla scrittura non c'è molto da dire. Il racconto è scritto benissimo. Di nuovo quello che davvero gli da valore, secondo me, sono le idee su cui lavora. Quella di appartenenza, di protezione. L'idea delle radici e dell'albero, una parte sopra e una sotto, come nel sesso.
Ecco, riguardo al sesso c'è forse un'eccessiva abbondanza di termini legati all'idea della vibrazione (quella vibrazione che sentiva sconvolgerle l'interno, lei vibrò come uno stelo al vento, Rafael vibrò per la smania, i loro corpi vibrarono da dentro a fuori, l'immagine della terra che si squarciava e li inghiottiva la fece vibrare per il piacere). Capisco che anche qui ci sia un'idea dietro, perché nulla è lasciato al caso in questo racconto: l'idea di sconvolgimento, del terremoto dei sensi che poi ha la sua controparte nelle convulsioni che scuotono Rafael nel finale. Trovo solo che le scene di sesso risultino alla fine un po' pesanti. Forse è anche il genere che richiede di essere espliciti ma non troppo espliciti, di ricorrere a certe parole e non ad altre. Non lo so, lo sto imparando grazie a quello che tu e altri avete scritto. Però leggendolo ho avuto l'impressione che le idee di fondo siano talmente belle e originali che in alcuni momenti l'insistere sui corpi e certe soluzioni (tipo le spinte poderose ma mai violente che fanno assumere al mondo una nuova dimensione) per renderlo più erotico lo rallentino un po'. Non dico che lo sminuiscano, ma è come se il racconto avesse una sua velocità e in quei momento frenasse appena.
Ma al di là di questo resta un racconto davvero valido, che spero arrivi in fondo. Per il livello di scrittura che esprime ma soprattutto per le idee. Questa racconto parla di qualcosa. Non è una roba da poco. Tanto volte scrivo e mi chiedo: ok ma cosa vuoi dire veramente, quali sono le idee alla base?
Qui c'è davvero tanto e tanto che funziona bene.
Ottimo lavoro