C'è un erotismo un po' sporco in questo racconto. Ma più di altri si sente l'odore del sesso, mischiato a quello della benzina, dell'arbre magique. A questo senza dilungarsi troppo in descrizioni accurate come fanno altri. Però c'è un desiderio molto forte, due persone molto diverse che cercando un punto di contatto e in tanti casi il sesso è quel punto di contatto.
Il racconto dipinge quadri ancora prima di raccontare una storia. Mi viene in mente quello di Hopper con la pompa di benzina. La veranda, il campo di fiori di zafferano. Vedi ogni cosa. E poi vedi dentro le persone.
i dialoghi sono un altro punto di forza. Alle volte di una sincerità disarmante, alle volte un modo per nascondersi. Ma sempre, sempre densi, pieni di significato, di non-detto.
Vero, i paletti sono un po' forzati. Ma che siano fragili o piantati storti nel terreno della tua storia, sono lì. Dice giusto Viv quando parla del desiderio di esserci, di partecipare, di regalare comunque una storia che rispetti le regole ma che regali anche qualcosa di inaspettato.
Vero anche che ti resta un po' di magone addosso, leggendo. La sensazione che, come spesso accade, il sesso avvicina ma non risolve i problemi. Non è che una soluzione passeggera. Sul momento è tutto. Si continua cercarlo per ritrovare quel senso di appartenenza che dura troppo poco. Quando finisce resta solo il ricordo.
Bellissima storia. Bellissime immagini.