Benzina
+26
Resdei
Menico
CharAznable
Akimizu
Molli Redigano
M. Mark o'Knee
ImaGiraffe
vivonic
Nellone
tommybe
Arianna 2016
mirella
Danilo Nucci
Marcog
Antonio Borghesi
Susanna
FedericoChiesa
caipiroska
Mac
Petunia
Byron.RN
paluca66
giuseppe.bignozzi
Arunachala
Fante Scelto
Different Staff
30 partecipanti
Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 6 - La veranda
Pagina 1 di 2
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Benzina
- Dopotutto non è affatto male questo posto, - dico.
Il clacson di un carro attrezzi fermo accanto al distributore ci fa alzare la testa.
- Lo conosci ? Chiedo dubbioso a Jessica la benzinaia.
- Sì, è ”lo scemo.” Suona sempre la stessa canzone.
C’è qualcosa di nervoso e provocante nei tiri di sigaretta di Jessica. L’ululato di Perry, il suo cagnetto, si aggiunge agli altri rumori, comincia a grattare l’aria con le zampe anteriori, lo conosce pure lui.
Jessica comincia a agitarsi e a cambiare posizione sulla sedia. Non riesco a immaginare un uomo che si avventi su di lei, e sottoporre a un immaginario test di fedeltà una donna che ha il doppio della mia età mi sembra alquanto ridicolo. Domani dall’università le porterò un sacchetto di cioccolatini.
La prima volta che ho visto Jessica ho pensato : ecco una che ha il compagno benzinaio e per avvalorare la tesi ha indossato la sua tuta senza lavarla
- Che hai fatto oggi, Andrea?
- Oggi ho annaffiato le piantine di zafferano, ma prima o poi mi ci butto dentro a quel pozzo.
-Tu sei qui soprattutto per l’università, pensa a studiare, fare il contadino deve restare una passione, un allenamento per non diventare robusto.
- Faticavo meno nella palestra di boxe. Pure studiare diventa sempre più complicato, ogni volta che mi metto a farlo sotto la veranda, passano vicino tutti i tir del mondo.
Il campo di zafferano lo curo tutti i giorni, quando ci torno dentro per eliminare le infestanti le piantine di zafferano mi arrivano ai polpacci, con quei colori tropicali ho pure la sensazione che un pesciolino venga a sbattermi contro le ginocchia, è il mio piccolo oceano, e somiglia a una poesia, quel campo.
Ora Jessica accarezza Perry il suo cagnolino meticcio, i benzinai non hanno troppa fortuna nella scelta della razza. Io sono a destra ancora sotto la veranda, mi lavo le mani in un umile lavandino esterno che odora di benzina. Giro il caffè del distributore in un bicchiere di cartone con un cucchiaino di cartone.
E’ opera mia il paesaggio alle spalle. Prima c’era un bosco opaco, scuro di abbandono, un insieme deteriorato che avrebbe spinto qualsiasi buon coltivatore al suicidio.
Jessica esce fuori solo se serve, un gabbiotto è la sua cabina di pilotaggio, anche se quell’aereo è fermo sulla pista da anni, o sarebbe meglio dire da un matrimonio fallito.
Lei, ora, è una donna serena, senza nemmeno un dramma.
Non le ho mai chiesto cosa controlli su quei tabulati che ha spesso davanti, la mia curiosità si fa bastare di vedere le sue gambe accavallate. Raccontata così la situazione può farmi apparire come un maniaco assatanato, ma ho le mie attenuanti: lì intorno non c’è altro da vedere, la noia deve aver sterminato le belle ragazze.
Jessica fa funzionare tutto da sola in questa copia sfocata di un autogrill e quando mi vede arrivare nel primo pomeriggio il suo viso si illumina. Per prendermi in giro dice che sono il suo alberello della felicità, ma se mi avvicino troppo le mie foglie appuntite le accecano un occhio.
Il nostro è un rapporto amichevole e spontaneo, lei è molto ospitale.
La cosa che la rende attraente ai miei occhi è la stessa che rende sbagliata questa specie di amicizia: la differenza di età. A volte mi bacchetta come una maestrina.
Un giorno che l’ho vista più nervosa del solito, le ho detto:
- Devo portarti un amico.
- Per farmelo conoscere?
- Per far spostare il tuo odio su di un altro.
E mi sono messo a ridere.
I raggi di uno smodato sole di gennaio rimbalzano sulle scocche delle automobili che si stanno rifornendo al self. A distanza le chiedo una sigaretta. La sua gonna corta mostra gambe magre, particolarmente provocanti, e fanno pensare che in questo posto, grazie a loro, abbondi il peccato.
Mi manda a quel paese, poi pentita arriva. Prima di accenderla mi prendo un altro caffè dal distributore, ma solo per ripassare bene i suoi occhi neri. Quando non so che dire parlo della mia coltivazione, l’argomento che conosco meglio.
- Papà dice che i bubi dello zafferano mangiano come i bambini.
- Piantala di pensare sempre a quello che dice tuo padre.
Il suo modo scorbutico mi sorprende. Di solito a lei piacciono le cose che racconto del mio piccolo universo passato. Mi viene da pensare che in qualche modo sia stata delusa da papà.
Rasserenata mi fa una mezza carezza e dice che ho il sorriso timido di mio padre, ma lo dice solo per farsi perdonare.
Jessica è diventata parte importante della mia vita, soprattutto perché qui le altre parti non saprei proprio dove cercarle, per fortuna il mese di Gennaio, freddo e umido, accatasta e rimanda ogni desiderio.
A Deruta, il paese vicino, c’è un buon albergo e qualche volta ho avuto la tentazione di passarci la notte e invitare Jessica per provare la gioia infantile di essere accudito da qualcuno almeno per la notte. Ma poi quando faccio suonare le tasche mi rendo conto che non mi posso permettere piacevoli divagazioni.
Dopo averglielo confessato, la mattina mi sono ritrovato davanti una tazza di caffè istantaneo fumante, marmellata e fette biscottate su un piattino con il cerchio d’oro.
Mi sono sentito un re, e nel ringraziarla l’ho fatta commuovere.
Mi ha baciato sulle labbra, come si bacia un fidanzato, mica sulla guancia.
Un bacio umido e profondo, un surrogato di altri parti umide di lei che istantaneamente ho desiderato.
E mi sono spostato dalla veranda con lentezza, proprio per non farmi vedere turbato.
Lei si è allontanata di poco con la scusa di annaffiare i cespugli delle margherite nelle ciotole.
- La tua unica gioia sembra vedere i cespugli di margherita che crescono, le ho detto.
- Tutti meritiamo di essere felici, no?
Ho sorriso triplo per farle capire che stavo scherzando.
Le ruote delle automobili sull’asfalto sbriciolato accanto alla pompa di benzina sembrano masticare frutta secca quando ripartono. Continuando a osservare Jessica non riesco a decidere se sia una fortuna o una prigione questo posto, ma di sicuro per ora non mi sta annoiando.
- Fino a adesso ho vissuto una vita di merda, caro Andrea.
- Cercherò di essere una buona compagnia, Jess, ma perché ti maltratti così?
- La mia anima è poco armoniosa, mi piace quando mi chiami Jess, sembra il nome di una pistolera, mi fa sentire giovane e pazza come te. E invece di startene seduto a ammirare il tuo meraviglioso campo di zafferano in fiore potresti farmi qualche coccola.
- Sono un contadino disperato e tranquillo, so trasmettere serenità.
- “Disperato e tranquillo” mi piace. Ride.
- Ti vedo meglio, fai bene a mettere in mostra le tue forme, venderai torrenti di benzina.
- Sono pure dimagrita e sto pensando che la mia vita si è semplificata da quando ronzi da queste parti, e che quel campo di zafferano fosse stato pure di sedano o di cipolle, con te sarebbe stato interessante.
- Grazie, Jess, caffè pagato a Perugia.
- Ma tu sei l’uomo migliore del posto, o mi stai rifilando una fregatura? Ride.
- Se ci sono solo io, nel posto. Hai poco da scialare.
Ci scambiamo uno sguardo tenero e falsamente sconsolato. Lei scrolla le spalle, rimbalza il suo seno.
Mi riempio il bicchiere del vino rosso locale che ci ha regalato un amico comune, poi passo la bottiglia a Jessica.
- Scusami, non ho preso un bicchiere per te, sono proprio un rozzo zappaterra.
- Fammelo assaggiare dal tuo bicchiere il vino.
Si avvicina, siamo buffi e umani messi uno accanto all’altra, lei è magra e maneggevole come un’adolescente.
- Ho ventiquattro anni, Jess, l’altipiano delle piantine azzurre non mi basta proprio.
- Aiutami a sistemare questa maledetta veranda, ti passeranno i brutti pensieri.
- Non hai una domestica?
- Preferisco un domestico, Andrea io sto ricominciando da capo la mia vita, sono curiosa di provare cose fresche, nuove.
- E io potrei far parte dell’esperimento?
-Tu sei l’esperimento.
Jessica brancola in cerca di una ragione che giustifichi quello che sta per accadere. Appoggia la guancia sopra la mia felpa colorata e chiude gli occhi.
Abbandonata ogni precauzione la spingo dietro il cartellone della pubblicità di un antigelo.
Le nostre convinzioni fisiche e morali coincidono. Le sbottono la tuta. La mia faccia ispida di barba sprofonda tra il suo seno. La prendo, le mie spinte impetuose fanno vibrare la latta dei lubrificanti.
Perry chiuso nel gabbiotto esprime una specie di latrato convinto che io stia facendo del male alla sua padrona. Jessica aggrappata a me con le gambe spalancate si contrae in un orgasmo.
Cadono due lattine d’olio e rotolano fino al parcheggio. La stazione è deserta.
- Niente male i vocalizzi di Perry, vero? Dico con ancora il sudore caldo sulla fronte.
- Me l’ero dimenticato.
- Perry?
- No , tutto questo
Ora basta la voce di Jessica per farmi affluire il sangue all’inguine, nemmeno servono le sue caratteristiche fisiche. Ci togliamo da sotto la veranda, il gemito dei freni dì un tir si allontana.
Senza darmi il tempo di pensare, di fumare, di grattarmi un occhio, Jessica mi prende per mano e la scena sta per ripetersi dentro il gabbiotto.
La batto in velocità per andare in bagno. Mi sciacquo il viso, mi specchio.
Ho una stravagante voglia improvvisa di andarmene da quel posto obliquo, dove cado sempre addosso a Jessica.
Non fuggire, andarmene e basta. Lei è una partner sicura dei suoi desideri e quella sicurezza mi annienta.
Voglio gente diversa da lei, i miei amici, i vecchi del posto che parlano di malanni e di funghi nel bosco.
Voglio chiunque, senza nemmeno arrabbiarmi su questo desiderio.
Lo so, sono un uomo disonesto. E matto.
Il gabbiotto è claustrofobico. Faccio finta di ridere, ma sono imbarazzato, mi ci vorrebbe un passaggio segreto per tornare all’aperto e prendere una boccata di aria fresca.
- Andrea, tutto quello che sai darmi non c’è da nessun’altra parte, e piantala con il lavoro nei campi, sembri uno strofinaccio.
- Vero, ti guardo troppo, dovresti dormire a pancia in giù per non sciuparlo.
- Per non sciupare cosa?
- Il tuo “dietro”, è troppo bello.
- Una donna devi guardarla negli occhi se la vuoi, non dove piace a te.
Sto zitto, minuti zitto, faccio qualche scarabocchio con la Bic sulla copertina di una carta geografica usata.
- Eccolo lì, si è offeso.
- Resto ancora immobile nell’attesa di una piccola pace, la riserva di compassione per me stesso è ancora intatta, posso resistere.
Jessica è diventata più sottile e più dolce, sorride e ha uno sguardo che lascia trapelare una nuova considerazione.
- Quando sei venuto a abitare qui vicino mi sono detta: guarda che bel ragazzo. Poi nei giorni successivi ho pensato di non essere stata troppo fortunata, e cercavo con gli abiti di nascondere il materiale enorme del mio seno.
- Pazza! Nascondevi la tua cifra migliore, la mia era solo timidezza.
- Si poi l’ho capito, grazie.
Si accosta a me, l’ambiente minimale è favorevole agli avvicinamenti, le sue mani accarezzano le mie mentre parla, un modo arbitrario e gentile di avere il mio consenso su tutto.
- Sei l’unico che non mi ha messo subito le mani in mezzo alle gambe, - dice con una risatina provocante.
- Se sono stati in molti a farlo qualcuno che non lo abbia fatto ci vuole.
Mi bacia mentre abbassa la tapparella dell’unica finestra. Si spoglia da seduta, la sua pelle è candida e io ho perso l’espressione fasulla precedente.
Ho il respiro in subbuglio, non me la immaginavo così potente la sua figura nuda.
Devo fare le cose con calma, potrebbe essere l’ultima volta che lo facciamo.
Voglio entrare in lei e nel mondo del piacere nel modo più consapevole possibile.
Il gabbiotto, sigillato, ha l’odore delle auto nuove.
Più si contorce e più mi sento stordito, Jessica accende tutte le mie perplessità e pure tutte le mie luci.
La stufetta elettrica infuocata emana calore vecchio, per nulla sgradevole.
Il duemilaventitre appena iniziato è già diventato l’anno della riscossa. Tutto ricomincia. Pure questo.
Mi sento stordito e stanco. Il nostro rapporto è stato intenso, oltre ogni aspettativa.
Il paesaggio riservato della stanza è sottosopra, anche se, indubbiamente, Jessica non ha opposto resistenza.
Fuori l’aria è rimasta quella di gennaio, fredda, umida, rassegnata e triste.
Torniamo sotto la veranda come se nulla fosse accaduto. Alle mie spalle una voce melodiosa chiede:
- Che c’è Andrea?
Raggiungiamo il distributore del caffè ovattato dalle decalcomanie del Natale passato.
Senza averlo premeditato, Jessica mi bacia e dice:
- Andrea, non sentirti obbligato.
- D’accordo.
- D’accordo e basta?
- Sì.
-Le mie labbra sono rigide come la diamonica che suonavo da bambino.
- Cosa c’è ? Non voglio apparire come una che si approfitta di un ragazzo.
Comincia a somigliare a quei vecchi fotoromanzi che leggeva mia madre il nostro dialogo: frasi brevi e intense accompagnate da espressioni esagerate e silenzi.
- Chi vuole difficoltà le trova, dico.
- Andrea non rinuncerei a te per nulla al mondo, ma non voglio angosciarti.
La tristezza la fa apparire più vecchia della sua età.
Rientriamo nel gabbiotto. Senza preoccuparsi di nascondere le sue parti più belle si tuffa sul piccolo divano.
Perry innervosito dal nostro celere ritorno mastica un avanzo nella ciotola.
Jessica scuote la testa, ha capito che la mia è solo gelosia. Mi sbottona i pantaloni, con la punta dei piedi scalcia le scarpe lontano un metro. Si piega su di me tenendo con una mano le ciocche dei capelli.
Non sono un distratto calpestatore di cuori, è solo colpa del mio carattere fasullo il mio atteggiamento di prima.
L’effetto erotico di quello che accade amplifica l’odore di un Arbre Magique.
Attaccato sul vetro.
Different Staff- Admin
- Messaggi : 693
Punti : 2016
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 26.02.21
Re: Benzina
La cosa migliore di questo racconto è sicuramente la scrittura.
E' armoniosa, intensa, vibrante, pennella tutto quanto e si tuffa nella psicologia dei personaggi.
Ha un difetto però, cioé quello di essere poco visiva. Leggendo ho faticato a visualizzare le scene, i movimenti, le caratteristiche dei personaggi, e ancora di più nel momento caldo, che per il racconto erotico è il punto culminante.
Ben rese le sensazioni, questo sì, perché il tipo di scrittura si presta a suscitarle, peccato appunto la mia personale difficoltà nel riuscire a visualizzare le scene, un po' tutte, non solo quelle calde.
La tensione, che secondo me è il vero requisito per scrivere un buon erotico, è abbastanza buona. Si percepisce la temperatura che sale, agevolata dagli scambi di battute dei personaggi, fino ad arrivare al momento erotico.
Al proposito ho due annotazioni che non mi hanno convinto:
- Andrea parla e ragiona in modo molto forbito, molto acculturato, che stona con la sua caratterizzazione di contadino in mezzo al nulla. Emerge fortissima la sua bontà, la sua semplicità d'animo, questo sì, ma non è supportata da un parlato "realistico", a parer mio.
- C'è un passaggio nel quale mi sono perso, che è questo:
E' armoniosa, intensa, vibrante, pennella tutto quanto e si tuffa nella psicologia dei personaggi.
Ha un difetto però, cioé quello di essere poco visiva. Leggendo ho faticato a visualizzare le scene, i movimenti, le caratteristiche dei personaggi, e ancora di più nel momento caldo, che per il racconto erotico è il punto culminante.
Ben rese le sensazioni, questo sì, perché il tipo di scrittura si presta a suscitarle, peccato appunto la mia personale difficoltà nel riuscire a visualizzare le scene, un po' tutte, non solo quelle calde.
La tensione, che secondo me è il vero requisito per scrivere un buon erotico, è abbastanza buona. Si percepisce la temperatura che sale, agevolata dagli scambi di battute dei personaggi, fino ad arrivare al momento erotico.
Al proposito ho due annotazioni che non mi hanno convinto:
- Andrea parla e ragiona in modo molto forbito, molto acculturato, che stona con la sua caratterizzazione di contadino in mezzo al nulla. Emerge fortissima la sua bontà, la sua semplicità d'animo, questo sì, ma non è supportata da un parlato "realistico", a parer mio.
- C'è un passaggio nel quale mi sono perso, che è questo:
A Deruta, il paese vicino, c’è un buon albergo e qualche volta ho avuto la tentazione di passarci la notte e invitare Jessica per provare la gioia infantile di essere accudito da qualcuno almeno per la notte. Ma poi quando faccio suonare le tasche mi rendo conto che non mi posso permettere piacevoli divagazioni.Dopo averglielo confessato, la mattina mi sono ritrovato davanti una tazza di caffè istantaneo fumante, marmellata e fette biscottate su un piattino con il cerchio d’oro.Mi sono sentito un re, e nel ringraziarla l’ho fatta commuovere.Mi ha baciato sulle labbra, come si bacia un fidanzato, mica sulla guancia.Un bacio umido e profondo, un surrogato di altri parti umide di lei che istantaneamente ho desiderato.E mi sono spostato dalla veranda con lentezza, proprio per non farmi vedere turbato.Lei si è allontanata di poco con la scusa di annaffiare i cespugli delle margherite nelle ciotole.
Penso sia un flashback, ma sembra in contraddizione con la prima parte, dove i pensieri di Andrea lasciano intendere che lui desideri Jessica ma non abbia mai avuto il coraggio di provarci. Poi esce questo ricordo del recente passato che sovverte tutto quanto e fa capire che invece i due si frequentano.
Oppure non ho capito niente io, che può anche essere.
Oppure non ho capito niente io, che può anche essere.
In definitiva, giudizio positivo più sugli aspetti di contorno del racconto (psicologia, sensazioni, ritrattistica), meno appagante l'aspetto dell'eros e del coinvolgimento passionale.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 756
Punti : 898
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 08.01.21
Località : Torino
Re: Benzina
storia che non so se definire simpatica o triste.
forse a mezza via, ecco.
scritto abbastanza bene, pur con parecchi dialoghi non corretti, a tratti trasmette una tristezza micidiale, mentre in laltri punti diviene simpatico e divertente. almeno per me.
la narrazione è buona e i personaggi sono nitidi, ben delineati, quel che manca è la capacità di mostrare quanto accade, oltre la descrizione.
i paletti ci sono tutti, anche se alcuni sono un po' tirati.
in linea di massima lo trovo un discreto lavoro.
forse a mezza via, ecco.
scritto abbastanza bene, pur con parecchi dialoghi non corretti, a tratti trasmette una tristezza micidiale, mentre in laltri punti diviene simpatico e divertente. almeno per me.
la narrazione è buona e i personaggi sono nitidi, ben delineati, quel che manca è la capacità di mostrare quanto accade, oltre la descrizione.
i paletti ci sono tutti, anche se alcuni sono un po' tirati.
in linea di massima lo trovo un discreto lavoro.
______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.
Kahlil Gibran
Kahlil Gibran
Arunachala- Admin
- Messaggi : 1294
Punti : 1518
Infamia o lode : 16
Data di iscrizione : 20.10.20
Età : 66
Località : Lago di Garda
Re: Benzina
Un bel racconto, proprio perché è un po’ sconclusionato e non sai mai bene dove stia andando. Manca qualche virgola qua e là, ma c’è immediatezza e partecipazione.
Anche l’erotismo va e viene, sommerso spesso dal senso di disagio esistenziale.
Ben nascosto nell’arruffato prendersi fra lattine d’olio lubrificante e in gabbiotti deprimenti, c’è anche quel tanto di tenerezza e quel bisogno spasmodico di gentilezza che umanizzano la storia e le tolgono ogni pornografia.
Mi piace, ma sembra un po’ al limite, per l’erotismo solo accennato e il campo di zafferano messo lì quasi forzatamente.
L’autore però, quello che sento sotto lo scritto, mi piace molto. Ha umanità e vitalità. Presto maturerà e saprà trascinarci e farci perdere nei suoi mondi.
(Però l’odore dell’Arbre Magique, farebbe passare la voglia anche a un maniaco assatanato.)
Anche l’erotismo va e viene, sommerso spesso dal senso di disagio esistenziale.
Ben nascosto nell’arruffato prendersi fra lattine d’olio lubrificante e in gabbiotti deprimenti, c’è anche quel tanto di tenerezza e quel bisogno spasmodico di gentilezza che umanizzano la storia e le tolgono ogni pornografia.
Mi piace, ma sembra un po’ al limite, per l’erotismo solo accennato e il campo di zafferano messo lì quasi forzatamente.
L’autore però, quello che sento sotto lo scritto, mi piace molto. Ha umanità e vitalità. Presto maturerà e saprà trascinarci e farci perdere nei suoi mondi.
(Però l’odore dell’Arbre Magique, farebbe passare la voglia anche a un maniaco assatanato.)
giuseppe.bignozzi- Younglings
- Messaggi : 61
Punti : 68
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 09.02.22
Età : 79
Località : MERANO
Re: Benzina
La cosa più bella di questo racconto è la caratterizzazione dei due personaggi, due solitudini che si incontrano e per non rimanere tali non possono che fondersi per costituire un'unità sia pure strana, mi viene quasi da dire sbagliata.
Il racconto è velato da un sottofondo di tristezza che a mio parere tende un po' ad annacquare la forza delle scene erotiche peraltro molto ben descritte senza cadere nella volgarità.
La scrittura è coerente con il racconto, scorrevole nonostante la punteggiatura ogni tanto faccia fare un po' di fatica; a titolo esemplificativo ti evidenzio questo periodo:
Dove il racconto incontra meno il mio favore è sulla rappresentazione della storia: è vero che il nocciolo è il rapporto tra Andrea e Jessica, ma anche il contorno vuole la sua parte e io ho fatto molta fatica a immaginarmi il luogo dove si svolgono le vicende narrate, a inquadrare proprio lo scenario.
Per quanto riguarda i paletti, ci sono, decisamente bene la veranda e il genere erotico, molto meno gli altri, tutti un po' tirati, soprattutto quello temporale.
Il racconto è velato da un sottofondo di tristezza che a mio parere tende un po' ad annacquare la forza delle scene erotiche peraltro molto ben descritte senza cadere nella volgarità.
La scrittura è coerente con il racconto, scorrevole nonostante la punteggiatura ogni tanto faccia fare un po' di fatica; a titolo esemplificativo ti evidenzio questo periodo:
Non ho trovato particolari refusi da segnalare ma attenzione alle eufoniche come quiIl campo di zafferano lo curo tutti i giorni, quando ci torno dentro per eliminare le infestanti le piantine di zafferano mi arrivano ai polpacci, con quei colori tropicali ho pure la sensazione che un pesciolino venga a sbattermi contro le ginocchia, è il mio piccolo oceano, e somiglia a una poesia, quel campo.
e ancora un altro paio lungo il racconto.Jessica comincia ad agitarsi e a cambiare posizione sulla sedia
Dove il racconto incontra meno il mio favore è sulla rappresentazione della storia: è vero che il nocciolo è il rapporto tra Andrea e Jessica, ma anche il contorno vuole la sua parte e io ho fatto molta fatica a immaginarmi il luogo dove si svolgono le vicende narrate, a inquadrare proprio lo scenario.
Per quanto riguarda i paletti, ci sono, decisamente bene la veranda e il genere erotico, molto meno gli altri, tutti un po' tirati, soprattutto quello temporale.
______________________________________________________
paluca66- Maestro Jedi
- Messaggi : 1309
Punti : 1398
Infamia o lode : 8
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 57
Località : Milano
Re: Benzina
A me il racconto è piaciuto, perché mi sono piaciuti i personaggi.
È una storia agrodolce, malinconica, con due protagonisti soli, sconfitti dalla vita, quasi disperati, che però con tutte le loro imperfezioni riescono a sentirsi vivi grazie alla presenza dell'altro.
Non so, ma le storie ambientate negli autogrill, nelle stazioni di servizio mi piacciono, forse perché mi sembrano particolarmente vere.
Anche la scena di sesso dietro il cartellone dell'antigelo, anche se potrebbe generare squallore nella mente del lettore, mi è sembrata giusta, indispensabile, quasi obbligata.
Ecco, il sesso, più che un racconto erotico, nonostante ci siano delle scene passionali, questo per me è più un racconto sentimentale. Non c'è lussuria, morbosità, solo la debolezza di due anime che cercano conforto nell'altro, anche per mezzo della fisicità.
La lettura mi ha soddisfatto e io lo considero un buon lavoro.
È una storia agrodolce, malinconica, con due protagonisti soli, sconfitti dalla vita, quasi disperati, che però con tutte le loro imperfezioni riescono a sentirsi vivi grazie alla presenza dell'altro.
Non so, ma le storie ambientate negli autogrill, nelle stazioni di servizio mi piacciono, forse perché mi sembrano particolarmente vere.
Anche la scena di sesso dietro il cartellone dell'antigelo, anche se potrebbe generare squallore nella mente del lettore, mi è sembrata giusta, indispensabile, quasi obbligata.
Ecco, il sesso, più che un racconto erotico, nonostante ci siano delle scene passionali, questo per me è più un racconto sentimentale. Non c'è lussuria, morbosità, solo la debolezza di due anime che cercano conforto nell'altro, anche per mezzo della fisicità.
La lettura mi ha soddisfatto e io lo considero un buon lavoro.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 958
Punti : 1043
Infamia o lode : 6
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 49
Località : Rimini
Re: Benzina
Ciao autor@ e grazie per avermi portata nel tuo mondo. C’è la semplicità e la verità del vissuto che emerge dai personaggi. L’incontro di solitudini, l’ambientazione ideale del distributore di benzina che rende un gran servizio alla storia. Il distributore è un luogo dove ci si ferma quel tanto che basta a soddisfare il bisogno di rifornirsi, è un via vai di persone che si sfiorano senza conoscersi. Un po’ quello che succede ai protagonisti, una pausa prima di riprendere il cammino su strade diverse.
Ci sono frasi di grande impatto poetico, il mondo, visto con gli occhi dell’autore, pare un dipinto.
Certo, i paletti sono necessari per l’accesso al contest e ci sono tutti, ma anche se non ci fossero il racconto non perderebbe una virgola della sua magia.
Qualche errore di formattazione facilmente emendabile.
Ci sono frasi di grande impatto poetico, il mondo, visto con gli occhi dell’autore, pare un dipinto.
Certo, i paletti sono necessari per l’accesso al contest e ci sono tutti, ma anche se non ci fossero il racconto non perderebbe una virgola della sua magia.
Qualche errore di formattazione facilmente emendabile.
Petunia- Moderatore
- Messaggi : 2238
Punti : 2461
Infamia o lode : 37
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 60
Località : Prato
Re: Benzina
Caro autore
Trovo l’idea del distributore molto azzeccata. Rende bene questa situazione di passaggio. Questo momento che molto probabilmente sarà un momento e nulla più. Un po’ meno originale la benzinaia, che nell’immaginario collettivo maschile è sempre sexy.
Il campo di zafferano c’è, anche se è stato messo lì, come la data. Comunque ci sono e quindi compito portato a buon fine.
Sul lato erotico hai saputo creare il momento senza scadere nel volgare, ma mantenendo quella sorta di patina più sessuale che erotica. Mi sono piaciuti meno i dialoghi, a volte confusi (a un certo punto ho pensato che lei fosse, inconsapevolmente, sua madre).
Trovo l’idea del distributore molto azzeccata. Rende bene questa situazione di passaggio. Questo momento che molto probabilmente sarà un momento e nulla più. Un po’ meno originale la benzinaia, che nell’immaginario collettivo maschile è sempre sexy.
Il campo di zafferano c’è, anche se è stato messo lì, come la data. Comunque ci sono e quindi compito portato a buon fine.
Sul lato erotico hai saputo creare il momento senza scadere nel volgare, ma mantenendo quella sorta di patina più sessuale che erotica. Mi sono piaciuti meno i dialoghi, a volte confusi (a un certo punto ho pensato che lei fosse, inconsapevolmente, sua madre).
Mac- Padawan
- Messaggi : 369
Punti : 408
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 09.11.21
Località : Verona
Re: Benzina
Ciao Autore,
mi è piaciuta molto l'ambientazione di questo racconto: la pompa di benzina è un posto di passaggio che non ha nessuna emozione, smaterializzato, alieno quasi. Eppure è proprio in questo non luogo che le solitudini dei due protagonisti s'incontrano e li spingono uno verso l'altra a cercare qualche sbeccato tassello del puzzle della loro vita.
Nel testo tutto è molto relegato ai dialoghi dove i protagonisti si mettono piano piano a nudo, dove il lettore viene incastrato nel meccanismo della loro attrazione. le osservazioni molto poetiche sono il corollario perfetto per questa storia che accarezza la solitudine che annienta molte persone.
Il sesso come elisir di vita, come la spinta salvifica verso un nuovo inizio.
Il racconto è bello e potente, rimane impresso per la delicatezza di alcuni passaggi e per la ruvidezza di altri. Come la vita, d'altronde...
mi è piaciuta molto l'ambientazione di questo racconto: la pompa di benzina è un posto di passaggio che non ha nessuna emozione, smaterializzato, alieno quasi. Eppure è proprio in questo non luogo che le solitudini dei due protagonisti s'incontrano e li spingono uno verso l'altra a cercare qualche sbeccato tassello del puzzle della loro vita.
Nel testo tutto è molto relegato ai dialoghi dove i protagonisti si mettono piano piano a nudo, dove il lettore viene incastrato nel meccanismo della loro attrazione. le osservazioni molto poetiche sono il corollario perfetto per questa storia che accarezza la solitudine che annienta molte persone.
Il sesso come elisir di vita, come la spinta salvifica verso un nuovo inizio.
Il racconto è bello e potente, rimane impresso per la delicatezza di alcuni passaggi e per la ruvidezza di altri. Come la vita, d'altronde...
caipiroska- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 857
Punti : 910
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 07.01.21
Re: Benzina
Un racconto di emozioni, rese palpabili da una scrittura diretta, frammentata, a volte un po’ difficile da seguire.
I personaggi sono delineati in modo preciso, con una tensione erotica che, pur partendo abbastanza avanti nel racconto, cresce fino alla fine, nel suo erotismo e, a tratti, nel suo squallore di un caffe da distributore.
Poi ci sono chicche che mi hanno colpito: “la noia deve aver sterminato le belle ragazze” o “Per far spostare il tuo odio su di un altro”.
Complimenti.
I personaggi sono delineati in modo preciso, con una tensione erotica che, pur partendo abbastanza avanti nel racconto, cresce fino alla fine, nel suo erotismo e, a tratti, nel suo squallore di un caffe da distributore.
Poi ci sono chicche che mi hanno colpito: “la noia deve aver sterminato le belle ragazze” o “Per far spostare il tuo odio su di un altro”.
Complimenti.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 517
Punti : 576
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 24.04.21
Età : 57
Località : Milano
Re: Benzina
Titolo: incuriosisce.
Paletti: veranda, contadino, campo di zafferano, data: tutto ben presente.
Il genere pure è centrato, pur non essendo “spinto” né utilizzato linguaggio esplicito o lunghe descrizioni circa il momento fatidico, emerge.
Non mi ha trasmesso sensualità, ma la sensualità vissuta dai personaggi, anzi dal protagonista narrante. Difficile spiegare, ma è così che l’ho percepita. Mi è piaciuta molto la psicologia dei personaggi tratteggiata attraverso i dialoghi, a volte un po' sconclusionati e proprio per questo molto realistici.
Anche questo un racconto in prima persona: ma questo sembra scivolare via con una facilità invidiabile, come se la Penna abbia sempre e solo scritto con questa modalità, affinando la tecnica. C’è sicurezza nel raccontarsi, anche quando i concetti sono complessi.
Quando sono arrivata alla fine, mi sono guardata (si fa per dire, ma con la telecamerina del Mac avrei potuto farlo e sarebbe stato uno spettacolo) e detto: “Dopo questo racconto prendi armi e bagagli e torna a casa.”
“Sono già a casa!” Già.
Scherzi a parte, è davvero un bel racconto. Nella scrittura in prima persona ci ho visto una particolarità: l’autore si racconta raccontando degli altri personaggi. Assegna loro le qualità, i pregi e le peculiarità che vorrebbe proprie (e lo sono), rimarcando al contempo unicamente quelli che vede come propri difetti. In realtà il protagonista è una bella persona, ma non riesce a vedersi come tale, si macera nelle sensazioni di momenti bui, dei fallimenti (veri o come tali considerati) anziché liberarsene; vede il bel momento che sta vivendo come un qualcosa che non gli è dovuto, come fosse ottenuto con dei sotterfugi anziché con la propria personalità, complessa ed empatica, neanche si fosse venduto per quello che non è. Ma non è così.
Sembra voler fuggire dalla parte migliore di sé stesso. Lo so, è la notte delle sensazioni difficili da spiegare.
Volevo riportare le frasi che più mi hanno colpito: sono tante, forse avrei copiato mezzo racconto. Me lo stampo e tendo in bella vista sulla scrivania, va bene Penna?
Le mie note:
Mi sento di rimproverare alla Penna un po’ di trascuratezza nel virgolettato dei dialoghi: mancando il trattino a chiusura, prima di esplicitare il verbo, parrebbe quest’ultimo parte integrante della frase.
Ci sono dei refusi, ma li ho persi per strada volentieri e non li elenco.
Penso di aver individuato l’autore: se avrò ragione, proprio per queste cosucce, si ritroverà orecchie virtualmente utilizzabili come sciarpa e forse mi arrabbierò anche un pochino.
Paletti: veranda, contadino, campo di zafferano, data: tutto ben presente.
Il genere pure è centrato, pur non essendo “spinto” né utilizzato linguaggio esplicito o lunghe descrizioni circa il momento fatidico, emerge.
Non mi ha trasmesso sensualità, ma la sensualità vissuta dai personaggi, anzi dal protagonista narrante. Difficile spiegare, ma è così che l’ho percepita. Mi è piaciuta molto la psicologia dei personaggi tratteggiata attraverso i dialoghi, a volte un po' sconclusionati e proprio per questo molto realistici.
Anche questo un racconto in prima persona: ma questo sembra scivolare via con una facilità invidiabile, come se la Penna abbia sempre e solo scritto con questa modalità, affinando la tecnica. C’è sicurezza nel raccontarsi, anche quando i concetti sono complessi.
Quando sono arrivata alla fine, mi sono guardata (si fa per dire, ma con la telecamerina del Mac avrei potuto farlo e sarebbe stato uno spettacolo) e detto: “Dopo questo racconto prendi armi e bagagli e torna a casa.”
“Sono già a casa!” Già.
Scherzi a parte, è davvero un bel racconto. Nella scrittura in prima persona ci ho visto una particolarità: l’autore si racconta raccontando degli altri personaggi. Assegna loro le qualità, i pregi e le peculiarità che vorrebbe proprie (e lo sono), rimarcando al contempo unicamente quelli che vede come propri difetti. In realtà il protagonista è una bella persona, ma non riesce a vedersi come tale, si macera nelle sensazioni di momenti bui, dei fallimenti (veri o come tali considerati) anziché liberarsene; vede il bel momento che sta vivendo come un qualcosa che non gli è dovuto, come fosse ottenuto con dei sotterfugi anziché con la propria personalità, complessa ed empatica, neanche si fosse venduto per quello che non è. Ma non è così.
Sembra voler fuggire dalla parte migliore di sé stesso. Lo so, è la notte delle sensazioni difficili da spiegare.
Volevo riportare le frasi che più mi hanno colpito: sono tante, forse avrei copiato mezzo racconto. Me lo stampo e tendo in bella vista sulla scrivania, va bene Penna?
Le mie note:
Mi sento di rimproverare alla Penna un po’ di trascuratezza nel virgolettato dei dialoghi: mancando il trattino a chiusura, prima di esplicitare il verbo, parrebbe quest’ultimo parte integrante della frase.
Ci sono dei refusi, ma li ho persi per strada volentieri e non li elenco.
Penso di aver individuato l’autore: se avrò ragione, proprio per queste cosucce, si ritroverà orecchie virtualmente utilizzabili come sciarpa e forse mi arrabbierò anche un pochino.
______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
- Messaggi : 2179
Punti : 2398
Infamia o lode : 20
Data di iscrizione : 03.02.21
Età : 67
Località : Rumo (TN)
Re: Benzina
Mi piace la tua forma di scrivere soprattutto quando fai diventare gli oggetti parte integrante del momento: i bidoni dell'olio, l'arbre magique. La storia è attraente anche se come individuo non capisco perchè lui non voglia essere veramente partecipe. La differenza d'età? Forse hai ragione tu. Papà dice che i bubi / i bulbi. Non ho trovato altro. Chissà se ce la faccio a darti un punto. Sono a metà strada. Per il momento metto un *.
Ultima modifica di Antonio Borghesi il Mar Feb 22, 2022 7:36 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : Commento tronco.)
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 573
Punti : 625
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 08.01.21
Età : 83
Località : Firenze
Commento
Storia di due persone che si attraggono, caratteri ed età differenti, si incontrano alla fine sul sesso. In un posto di passaggio, come di passaggio sembra essere la loro relazione. I personaggi sono ben raccontati pur nelle loro incoerenze che li rendono più reali. Paletti alla fine rispettati, abbastanza scorrevole. Alla fine sono rimasto un po’ deluso per la mancanza di emozioni vere e proprie che il genere erotico secondo me dovrebbe suscitare, ma può essere una scelta. Segnalo una frase: “la mia curiosità si fa bastare di vedere le sue gambe accavallate”, forse meglio: “Alla mia curiosità bastava vedere le sue gambe…”. Altre frasi mi sono piaciute, in sostanza un buon lavoro. Grazie!
Marcog- Padawan
- Messaggi : 180
Punti : 194
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 07.11.21
Re: Benzina
è il mio piccolo oceano, e somiglia a una poesia, quel campo.
I raggi di uno smodato sole di gennaio rimbalzano sulle scocche delle automobili che si stanno rifornendo al self.
per fortuna il mese di Gennaio, freddo e umido, accatasta e rimanda ogni desiderio.
Le ruote delle automobili sull’asfalto sbriciolato accanto alla pompa di benzina sembrano masticare frutta secca quando ripartono
Comincia a somigliare a quei vecchi fotoromanzi che leggeva mia madre il nostro dialogo: frasi brevi e intense accompagnate da espressioni esagerate e silenzi.
Quando uno scrive così che vuoi chiedergli di più? Di mettere meglio la punteggiatura? Di curare di più la formattazione? Non mi pare proprio il caso.
Scrivere di erotismo in una camera dell’Hotel Danieli di Venezia, con vista Canal Grande in un letto a baldacchino, tutti son bravi. Ma scrivere di un amplesso a una pompa di benzina, dietro la pubblicità di un antigelo, in mezzo ai lubrificanti, è tutto un altro discorso.
In sintesi… paletti rispettati e ottimo giudizio, come sempre.
I raggi di uno smodato sole di gennaio rimbalzano sulle scocche delle automobili che si stanno rifornendo al self.
per fortuna il mese di Gennaio, freddo e umido, accatasta e rimanda ogni desiderio.
Le ruote delle automobili sull’asfalto sbriciolato accanto alla pompa di benzina sembrano masticare frutta secca quando ripartono
Comincia a somigliare a quei vecchi fotoromanzi che leggeva mia madre il nostro dialogo: frasi brevi e intense accompagnate da espressioni esagerate e silenzi.
Quando uno scrive così che vuoi chiedergli di più? Di mettere meglio la punteggiatura? Di curare di più la formattazione? Non mi pare proprio il caso.
Scrivere di erotismo in una camera dell’Hotel Danieli di Venezia, con vista Canal Grande in un letto a baldacchino, tutti son bravi. Ma scrivere di un amplesso a una pompa di benzina, dietro la pubblicità di un antigelo, in mezzo ai lubrificanti, è tutto un altro discorso.
In sintesi… paletti rispettati e ottimo giudizio, come sempre.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 780
Punti : 827
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 75
Località : Barberino di Mugello (FI)
Re: Benzina
La concezione che ho dell’eros m’impedisce di vedere il sesso come una sorta di zattera cui aggrapparsi, riprendere fiato un momento, per poi rituffarsi nel mare della vita.
Attraverso la sensualità facciamo esperienza delle pulsioni più intime della nostra fisicità, ma anche delle istanze che attengono alla sfera della fantasia, del desiderio, della volontà. L’erotismo è anche nella testa.
Tante parole per spiegare perché il racconto non mi ha emozionato né coinvolto.
La lettura mi ha lasciato una sensazione di squallore, di non senso e tristezza. I due protagonisti, vivono il sesso come un momento di sosta, una zattera appunto, cui aggrapparsi come naufraghi. Lei, una donna matura con un divorzio alle spalle si è isolata dalla vita, rinchiudendosi nel gabbiotto del distributore di benzina che gestisce. La donna è attratta dal giovane studente, ma sembra non disdegnare le attenzioni di qualcun altro camionista in sosta, come quello che definisce “lo scemo”, di cui il giovane sembra geloso o finge di esserlo.
Lei viene descritta come una donna senza più drammi, però in effetti la vita di clausura che conduce sembra dimostrare il contrario.
Lui frequenta una prestigiosa università, immagino a Perugia, chi glielo fa fare a coltivare zafferano in una zona periferica di Deruta a ridosso di un distributore di benzina? Mi sembra evidente che il campo di zafferano nasce dall’esigenza di soddisfare le richieste del contest e l’artificio si nota. Ma poi cosa spinge il giovane al rapporto con la matura benzinaia, il caffe istantaneo e l’arbre magique? I due fanno sesso,gli amplessi sono descritti, ma l’erotismo faccio fatica a trovarlo. Mi pare ridotto a una sosta in una stazione di servizio.
La scrittura sembra funzionale alla voce narrante, quella di un giovane con parecchi problemi.
Attraverso la sensualità facciamo esperienza delle pulsioni più intime della nostra fisicità, ma anche delle istanze che attengono alla sfera della fantasia, del desiderio, della volontà. L’erotismo è anche nella testa.
Tante parole per spiegare perché il racconto non mi ha emozionato né coinvolto.
La lettura mi ha lasciato una sensazione di squallore, di non senso e tristezza. I due protagonisti, vivono il sesso come un momento di sosta, una zattera appunto, cui aggrapparsi come naufraghi. Lei, una donna matura con un divorzio alle spalle si è isolata dalla vita, rinchiudendosi nel gabbiotto del distributore di benzina che gestisce. La donna è attratta dal giovane studente, ma sembra non disdegnare le attenzioni di qualcun altro camionista in sosta, come quello che definisce “lo scemo”, di cui il giovane sembra geloso o finge di esserlo.
Lei viene descritta come una donna senza più drammi, però in effetti la vita di clausura che conduce sembra dimostrare il contrario.
Lui frequenta una prestigiosa università, immagino a Perugia, chi glielo fa fare a coltivare zafferano in una zona periferica di Deruta a ridosso di un distributore di benzina? Mi sembra evidente che il campo di zafferano nasce dall’esigenza di soddisfare le richieste del contest e l’artificio si nota. Ma poi cosa spinge il giovane al rapporto con la matura benzinaia, il caffe istantaneo e l’arbre magique? I due fanno sesso,gli amplessi sono descritti, ma l’erotismo faccio fatica a trovarlo. Mi pare ridotto a una sosta in una stazione di servizio.
La scrittura sembra funzionale alla voce narrante, quella di un giovane con parecchi problemi.
mirella- Padawan
- Messaggi : 281
Punti : 334
Infamia o lode : 4
Data di iscrizione : 08.01.21
Re: Benzina
Ho dovuto leggerlo due volte. La prima mi era rimasta una grande sensazione di frammentarietà, di avere bisogno di tornarci sopra per coglierne meglio i legami interni. Alla seconda lettura questa sensazione si smorza nel complesso, ma rimane per diversi passaggi e per qualche battuta dei dialoghi che sembra un po’ scritta per inserire i paletti dello step. Credo infatti che il racconto abbia un po’ sofferto di questo e che trarrà giovamento da una riscrittura seguente, svincolata dal contest.
Al di là di alcuni errori di forma, la scrittura ha uno stile e una personalità ben precisi, decisi e maturi.
Alcune delle espressioni che mi sono piaciute di più: “copia sfocata di un autogrill”, “il mese di Gennaio accatasta e rimanda ogni desiderio”.
Al di là di alcuni errori di forma, la scrittura ha uno stile e una personalità ben precisi, decisi e maturi.
Alcune delle espressioni che mi sono piaciute di più: “copia sfocata di un autogrill”, “il mese di Gennaio accatasta e rimanda ogni desiderio”.
Arianna 2016- Maestro Jedi
- Messaggi : 1081
Punti : 1137
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 54
Re: Benzina
Il forte determinismo di Andrea nel voler passare il suo tempo in un'anonima stazione di servizio, è ripagato.
La bella Jessica vale il sacrificio. Lei stessa, che sembrava far parte dei ricambi della stazione, trova nuova linfa, nuova vitalità nelle attenzioni focose del giovane contadino, studente, benzinaio, Andrea.
La bella Jessica vale il sacrificio. Lei stessa, che sembrava far parte dei ricambi della stazione, trova nuova linfa, nuova vitalità nelle attenzioni focose del giovane contadino, studente, benzinaio, Andrea.
tommybe- Maestro Jedi
- Messaggi : 1170
Punti : 1267
Infamia o lode : 19
Data di iscrizione : 18.11.21
Età : 72
Località : Roma
Re: Benzina
L’aspetto che apprezzo principalmente del racconto è il tono elevato, vagamento poetico che permea la narrazione, in apparente contrasto con lo squallore e la desolazione dell’ambiente e, perché no, dei personaggi; i quali, peraltro, sono delineati con una certa cura. L’aspetto erotico non è mai volgare, al contrario, anche in questo caso, è tutto gestito con garbo; forse fin troppo. Gli altri paletti di vedo un po’ accessori, soprattutto la veranda. Mi dispiace solo per qualche imperfezione della punteggiatura. Forse avrei gradito qualche riga in meno, per aggiungere concitazione al narrato, ma nel complesso mi è piaciuto.
Nellone- Younglings
- Messaggi : 146
Punti : 163
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 26.10.21
Località : Legnano
Re: Benzina
Ormai questo racconto lo conosco a memoria, dalle tante volte che l'ho letto.
Sicuramente i Paletti non sono matcatissimi, e infatti questo è proprio il racconto che abbiamo preso come modello per decidere le ammissioni.
Io sono rimasto affascinato dalle immagini. La trama non mi ha colpito più di tanto e di erotico ci vedo più l'intenzione che la resa, ma le immagini che riesci a imprimere nel lettore fanno sì che uno legga e rilegga il tuo racconto. E alla fine diventano parte di te, e cosa può volere di più un autore?
Soprattutto si vede la voglia di partecipare al contest, e di questo ti ringrazio!
Un caro abbraccio!
Sicuramente i Paletti non sono matcatissimi, e infatti questo è proprio il racconto che abbiamo preso come modello per decidere le ammissioni.
Io sono rimasto affascinato dalle immagini. La trama non mi ha colpito più di tanto e di erotico ci vedo più l'intenzione che la resa, ma le immagini che riesci a imprimere nel lettore fanno sì che uno legga e rilegga il tuo racconto. E alla fine diventano parte di te, e cosa può volere di più un autore?
Soprattutto si vede la voglia di partecipare al contest, e di questo ti ringrazio!
Un caro abbraccio!
______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
- Messaggi : 1458
Punti : 1631
Infamia o lode : 35
Data di iscrizione : 06.01.21
Età : 38
Località : Cesena
Re: Benzina
L'ambientazione e il tratteggio dei personaggi rendono questo racconto decisamente appassionante. Queste scelte sono risultate vincenti peccato che per me non sia un erotico.
Ci sono scene di sesso e in alcune frasi c'è la parvenza di tensione sessuale, ma tutto passa in secondo piano e quello che rimane impresso non è la sensazione di aver letto qualcosa di erotico ma qualcosa di molto più emozionale.
Il fulcro del racconto non è la sensualità o la sessualità dei due protagonisti.
Rimane un racconto, evocativo e drammatico e quelle che lascia sono sensazioni diverse, belle sensazioni ma non quelle erotiche.
Ci sono scene di sesso e in alcune frasi c'è la parvenza di tensione sessuale, ma tutto passa in secondo piano e quello che rimane impresso non è la sensazione di aver letto qualcosa di erotico ma qualcosa di molto più emozionale.
Il fulcro del racconto non è la sensualità o la sessualità dei due protagonisti.
Rimane un racconto, evocativo e drammatico e quelle che lascia sono sensazioni diverse, belle sensazioni ma non quelle erotiche.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 795
Punti : 863
Infamia o lode : 2
Data di iscrizione : 04.02.21
Età : 37
Re: Benzina
Questo pezzo suona che è una meraviglia. Altro che diamonica, qui siamo a livello di clavicembalo ben temperato.
La scrittura, l'accostamento delle parole, le similitudini, le immagini più evocate che descritte, diventano uno spartito eseguito alla perfezione.
È vero, ci sono delle piccole imprecisioni nella punteggiatura e nell'uso dei trattini, ma è così difficile notarle, tanto scorre fluida la lettura. E stanno lì solo per confermare che l'autore è umano...
C'è l'Umbria sullo sfondo (Deruta, Perugia), ma per tutto il racconto si respirano atmosfere americane, di paesaggi luminosi e senza confini, le stesse che un quadro di Hopper o un romanzo di McCarthy potrebbero evocare.
Ma mi sembra inutile stare a spendere altre parole. Basta citare una frase: "Le ruote delle automobili sull’asfalto sbriciolato accanto alla pompa di benzina sembrano masticare frutta secca quando ripartono". C'è bisogno di aggiungere altro?
La scrittura, l'accostamento delle parole, le similitudini, le immagini più evocate che descritte, diventano uno spartito eseguito alla perfezione.
È vero, ci sono delle piccole imprecisioni nella punteggiatura e nell'uso dei trattini, ma è così difficile notarle, tanto scorre fluida la lettura. E stanno lì solo per confermare che l'autore è umano...
C'è l'Umbria sullo sfondo (Deruta, Perugia), ma per tutto il racconto si respirano atmosfere americane, di paesaggi luminosi e senza confini, le stesse che un quadro di Hopper o un romanzo di McCarthy potrebbero evocare.
Ma mi sembra inutile stare a spendere altre parole. Basta citare una frase: "Le ruote delle automobili sull’asfalto sbriciolato accanto alla pompa di benzina sembrano masticare frutta secca quando ripartono". C'è bisogno di aggiungere altro?
M. Mark o'Knee- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 685
Punti : 796
Infamia o lode : 9
Data di iscrizione : 27.01.22
Età : 67
Località : Prato
Re: Benzina
Senz'altro scritto bene, un testo molto curato che si legge d'un fiato e invoglia la rilettura. Perché quando leggi qualcosa che è scritto bene può capitare, almeno a me, di rileggerlo disinteressandosi della trama per carpirne i segreti dello stile, i particolari del registro, la qualità del lessico.
Ho trovato questo refuso:
"Papà dice che i bubi dello zafferano mangiano come i bambini."
"Papà dice che i bulbi dello zafferano mangiano come i bambini."
"quando faccio suonare le tasche mi rendo conto che non mi posso permettere piacevoli divagazioni."
Questa frase mi ha colpito, è molto bella. Però la "contesto": non servono le tasche piene per le piacevoli divagazioni, sono gratis. Ma questo mica tutti lo capiscono...
Una battuta: al giorno d'oggi, il sol pensare alla benzina ti fa venire il mal di pancia. Venti carte manco fai dieci litri.
Mi sento di dover fare una considerazione sul genere: certamente erotico, ma soft. Allora ci ho pensato su e ho concluso che questa leggerezza sta proprio bene nel contesto in cui si sviluppa la storia. Se avessimo assistito a qualcosa di più spinto tra Jess e Andrea il racconto avrebbe perso la sua essenza. Un racconto che procede in salita fino a raggiungere il suo culmine nel rapporto più promiscuo tra i due protagonisti. Io l'ho percepito come un tira e molla infinito: un uomo e una donna, ciascuno con i propri problemi, idee e convinzioni, ciascuno con la propria vita, che si scoprono complementari ma non sembrano voler fare il "grande passo", ovvero stare insieme, fare coppia fissa. Mi piace pensare che sarà comunque così, alla fine. Ma è un'altra storia.
Grazie!
Ho trovato questo refuso:
"Papà dice che i bubi dello zafferano mangiano come i bambini."
"Papà dice che i bulbi dello zafferano mangiano come i bambini."
"quando faccio suonare le tasche mi rendo conto che non mi posso permettere piacevoli divagazioni."
Questa frase mi ha colpito, è molto bella. Però la "contesto": non servono le tasche piene per le piacevoli divagazioni, sono gratis. Ma questo mica tutti lo capiscono...
Una battuta: al giorno d'oggi, il sol pensare alla benzina ti fa venire il mal di pancia. Venti carte manco fai dieci litri.
Mi sento di dover fare una considerazione sul genere: certamente erotico, ma soft. Allora ci ho pensato su e ho concluso che questa leggerezza sta proprio bene nel contesto in cui si sviluppa la storia. Se avessimo assistito a qualcosa di più spinto tra Jess e Andrea il racconto avrebbe perso la sua essenza. Un racconto che procede in salita fino a raggiungere il suo culmine nel rapporto più promiscuo tra i due protagonisti. Io l'ho percepito come un tira e molla infinito: un uomo e una donna, ciascuno con i propri problemi, idee e convinzioni, ciascuno con la propria vita, che si scoprono complementari ma non sembrano voler fare il "grande passo", ovvero stare insieme, fare coppia fissa. Mi piace pensare che sarà comunque così, alla fine. Ma è un'altra storia.
Grazie!
______________________________________________________
"Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci lectorem delectando pariterque monendo."
"Ottiene il risultato migliore chi - nell'opera letteraria - ha saputo unire l'utile col piacevole, divertendo e ammaestrando nello stesso momento il lettore."
Orazio, Ars Poetica, vv. 343-344
Avei l'amel su i laver e 'l cutel an sacòcia.
Molli Redigano- Maestro Jedi
- Messaggi : 1002
Punti : 1091
Infamia o lode : 2
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 43
Località : Torino
Re: Benzina
Anche il mio meticcio si chiamava Perry e questo già basterebbe per fare decollare questo gioiello in cima alla mia personale classifica. Poi invece ci si mette anche il tremendo magone che mi è venuto e allora nulla. Mio vincitore. Qualcuno, più di qualcuno, parla di "incontro di solitudini", be', io non sono d'accordo. Andrea è un ragazzo che non cerca consolazione nel suo rapporto con Jess, anzi, lo dice chiaramente che vorrebbe andare via, che vorrebbe i suoi rassicuranti e indecisi e instabili amici piuttosto che la decisa, matura, consapevole benzinaia. E anche lei, il duo essere divorziata non la rende certo sola, la rende invece forte e consapevole. Indipendente. Entrambi, a parer mio, non cercano consolazione, ma solo vita. Vita vissuta anche con leggerezza, con abbandono, perché no, senza pensarci troppo. Due atteggiamenti comuni per un giovane ragazzo che deve ancora capirsi e una donna matura che invece ha già capito tutto.
Un abbraccio all'autore, grazie, e a rileggerci!
Un abbraccio all'autore, grazie, e a rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 757
Punti : 817
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 10.01.21
Età : 43
Località : Barumini
Re: Benzina
Cara Autrice, Caro Autore,
un testo scritto molto bene, con personaggi ben delineati e caratterizzati. E atmosfere decisamente interessanti che ti portano nel bel mezzo del racconto. Un'ambientazione strana per una storia d'amore (che forse non lo è neppure) ma interssante nella sua stranezza. Cosa non mi è piaciuto? I dialoghi li ho trovati un po' forzati e i paletti, come dei post-it appiccicati su un dipinto, mi hanno infastidito. Li ho trovati poco funzionali (se non necessari per il contest).
Resta comunque un ottimo racconto.
Complimenti.
Grazie.
un testo scritto molto bene, con personaggi ben delineati e caratterizzati. E atmosfere decisamente interessanti che ti portano nel bel mezzo del racconto. Un'ambientazione strana per una storia d'amore (che forse non lo è neppure) ma interssante nella sua stranezza. Cosa non mi è piaciuto? I dialoghi li ho trovati un po' forzati e i paletti, come dei post-it appiccicati su un dipinto, mi hanno infastidito. Li ho trovati poco funzionali (se non necessari per il contest).
Resta comunque un ottimo racconto.
Complimenti.
Grazie.
______________________________________________________
I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 966
Punti : 1085
Infamia o lode : 13
Data di iscrizione : 22.02.21
Età : 48
Località : Magenta
Re: Benzina
Racconto gradevole, dialoghi che servono a delineare il carattere dei personaggi, l'erotismo è presente in modo garbato, mai volgare ma poco coinvolgente. La veranda è appena nominata e l'ambientazione è in una "copia sfocata di un autogrill ", mentre il campo di zafferano è del tutto marginale.
Che siamo nel gennaio 2023 ci viene detto ma Andrea non è un contadino, è uno studente universitario con l'hobby del giardinaggio trasmessogli dal padre contadino.
L'impressione è che sia stato scritto precedentemente e poi adattato ai paletti, peccato per una così bella trama!
L'effetto erotico di quello che accade amplifica l'odore di un Arbre Magique.
Attaccato sul vetro.
Eccesso di punteggiatura, ma in complesso un buon lavoro.
Che siamo nel gennaio 2023 ci viene detto ma Andrea non è un contadino, è uno studente universitario con l'hobby del giardinaggio trasmessogli dal padre contadino.
L'impressione è che sia stato scritto precedentemente e poi adattato ai paletti, peccato per una così bella trama!
L'effetto erotico di quello che accade amplifica l'odore di un Arbre Magique.
Attaccato sul vetro.
Eccesso di punteggiatura, ma in complesso un buon lavoro.
______________________________________________________
Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
- Messaggi : 168
Punti : 184
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 11.02.22
Pagina 1 di 2 • 1, 2
Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 6 - La veranda
Pagina 1 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Oggi alle 2:12 pm Da Asbottino
» "Torneo letterario" IoScrittore - (Gratuito) per libri
Oggi alle 12:55 pm Da Stefy
» Il mondo al contrario
Oggi alle 10:52 am Da caipiroska
» Il desierto vestido
Oggi alle 10:32 am Da Asbottino
» Sedizione
Oggi alle 9:10 am Da Hellionor
» Pachamama - Apertura Primo Step
Oggi alle 7:07 am Da Achillu
» Violenta armonia
Ieri alle 11:30 pm Da Albemasia
» Chaima e Nora
Ieri alle 11:22 pm Da Molli Redigano
» Auguri Danilo
Ieri alle 11:14 pm Da Danilo Nucci