Il biglietto
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: 100x100 :: 100's 1 edizione DT :: 100's stories
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Re: Il biglietto
Mi sembrava un altro episodio di Ajeje Brazorf e mi è piaciuto molto, anche se parecchio risicato rispetto al tema. Ma se sei in concorso non sarò io ad oppormi.
Bravo/a
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La gloria o il merito di certi uomini è scrivere bene; di altri, non scrivere affatto.
Jean de La Bruyère
Phoenix- Admin
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Re: Il biglietto
Qui il tema della resistenza (perché rinascita non ce ne vedo) è davvero blando.
Ed è un peccato, perché il tuo cento è gradevole, scritto bene e curato. Ma manca l’attinenza al tema del concorso.
E questo, ahimè, ti penalizza.
Ed è un peccato, perché il tuo cento è gradevole, scritto bene e curato. Ma manca l’attinenza al tema del concorso.
E questo, ahimè, ti penalizza.
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.
The Raven- Admin
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Re: Il biglietto
Un 100 corretto e ben strutturato, che racconta una storia ricca di contenuti, colpi di scena e morale.
E non è poco infilare tutte queste cose in sole cento parole: per me è il buon esempio di una brillante fantasia che riesce a emergere nei limiti imposti.
Peccato davvero che in tutto questo fermento i temi di riferimento si perdono di vista...
E non è poco infilare tutte queste cose in sole cento parole: per me è il buon esempio di una brillante fantasia che riesce a emergere nei limiti imposti.
Peccato davvero che in tutto questo fermento i temi di riferimento si perdono di vista...
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Il biglietto
Ben scritto, con i tempi giusti. Mi piace molto quella stazione che riempie il finestrino. L'attinenza al tema sembra in effetti un pochino labile ma in sé il racconto funziona bene e non è banale.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Il biglietto
Io aspetterei a derubricarlo a storiella morale, perché l'urlo della donna ha dell'inquietante... Anche se sinceramente penso che sia tutto frutto della mia fantasia. Non ci posso fare nulla, quando leggo tendo sempre a ricamarci su. Stilisticamente è davvero un bel lavoro, anche il ritmo e la costruzione reggono, ma la scarsa attinenza al tema è palese e non può essere ignorata.
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Il biglietto
Eccomi qui a dare qualche informazione sul mio 100.
Il tema del racconto è "resistenza".
Nel Contest ho letto racconti in cui la resistenza è la Resistenza Partigiana o resistere a soprusi o violenze e
cercare di rinascere, qui c'è solo il racconto di un piccolo quotidiano gesto illegale e asociale visto con gli occhi della persona
che lo ha commesso non pagando il biglietto del treno.
Giuridicamente si tratta di "resistenza passiva a pubblico ufficiale" o secondo alcuni "resistenza passiva a incaricato di pubblico servizio",
ma sempre con conseguenze penali. La resistenza attiva è invece quando ti nascondi nel gabinetto del treno o
ti scontri fisicamente con il controllore.
Quindi il tema della resistenza (illegale) è presentissimo nel mio racconto.
Alcune domande hanno riguardato la valigetta di pelle. Tale elemento vuole suggerire un caratterizzazione del protagonista.
Un'altra questione riguarda l'urlo dallo scompartimento vicino: volevo indicare come le piccole illegalità quotidiane sembrano di successo a chi le fa e
a chi le vede fare a causa di situazioni d'occasione: la donna che grida (ma per che cosa? magari semplicente alza la voce per sgridare il figlio)
richiamando l'attenzione del capotreno, e l'uomo pensa di averla fatta franca. Ci ha provato e forse gli è andata bene. O forse no.
La storia è minima, ma uno sguardo di giudizio sull'accaduto, è presente: basta vedere come finisce. La storia è infatti
completamente inventata, partendo da schegge di episodi visti accadere. Il racconto ha un alone di mistero, di giallo vuoi perché
non mi piace dire tutto (e mancava lo spazio), vuoi perché gli "spazi bianchi" spingono a interrogarsi per capire cosa effettivamente sta succedendo.
L'unico rimprovero che mi faccio è sul titolo: in un 100 lo spazio offerto dal titolo avrei dovuto utilizzarlo meglio. Però
non immaginavo che questo piccolo racconto sulla "resistenza passiva a pubblico ufficiale" generasse tutti questi dubbi, ma tant'è...
Vi ringrazio per le positività che mi avete espresso sulla scrittura e fluidità nel testo.
Un saluto a tutti
Il tema del racconto è "resistenza".
Nel Contest ho letto racconti in cui la resistenza è la Resistenza Partigiana o resistere a soprusi o violenze e
cercare di rinascere, qui c'è solo il racconto di un piccolo quotidiano gesto illegale e asociale visto con gli occhi della persona
che lo ha commesso non pagando il biglietto del treno.
Giuridicamente si tratta di "resistenza passiva a pubblico ufficiale" o secondo alcuni "resistenza passiva a incaricato di pubblico servizio",
ma sempre con conseguenze penali. La resistenza attiva è invece quando ti nascondi nel gabinetto del treno o
ti scontri fisicamente con il controllore.
Quindi il tema della resistenza (illegale) è presentissimo nel mio racconto.
Alcune domande hanno riguardato la valigetta di pelle. Tale elemento vuole suggerire un caratterizzazione del protagonista.
Un'altra questione riguarda l'urlo dallo scompartimento vicino: volevo indicare come le piccole illegalità quotidiane sembrano di successo a chi le fa e
a chi le vede fare a causa di situazioni d'occasione: la donna che grida (ma per che cosa? magari semplicente alza la voce per sgridare il figlio)
richiamando l'attenzione del capotreno, e l'uomo pensa di averla fatta franca. Ci ha provato e forse gli è andata bene. O forse no.
La storia è minima, ma uno sguardo di giudizio sull'accaduto, è presente: basta vedere come finisce. La storia è infatti
completamente inventata, partendo da schegge di episodi visti accadere. Il racconto ha un alone di mistero, di giallo vuoi perché
non mi piace dire tutto (e mancava lo spazio), vuoi perché gli "spazi bianchi" spingono a interrogarsi per capire cosa effettivamente sta succedendo.
L'unico rimprovero che mi faccio è sul titolo: in un 100 lo spazio offerto dal titolo avrei dovuto utilizzarlo meglio. Però
non immaginavo che questo piccolo racconto sulla "resistenza passiva a pubblico ufficiale" generasse tutti questi dubbi, ma tant'è...
Vi ringrazio per le positività che mi avete espresso sulla scrittura e fluidità nel testo.
Un saluto a tutti
Vittorio Veneto- Younglings
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Re: Il biglietto
Ciao, VV. Non so quale sia il grado di esperienza che hai rispetto ai 100 e ai concorsini letterari in genere, ma io ne ho tanta e posso dirti che la botta di delusione forte davanti all'esito del voto è sempre identica. Penso che si sia trattato di un'ingiustizia, che il tal pezzo o il talaltro erano peggio del mio, e forse è vero, ma l'importante è avere spalle grandi e dare poco peso ai risultati.
Il tuo pezzo mi era piaciuto molto e sono stata cretina a giocare un po' sul fatto della borse di pelle e sugli "indizi" sottesi al caso; ho seguito il commento precedente, scusa.
Non l'ho votato soltanto perchè il ragazzo non ha "resistito" alla sanzione: sul pullman, invece di scapolarsela per via del grido, avrebbe potuto dare una spinta al controllore e scendere di furia, o farlo una volta a terra davanti ai questurini. Ecco, tutto qui. Scrivi molto bene, VV, ci scontreremo alla prossima occasione. In caso, dato che siamo (per il momento) giocatori di retroguardia, non avremo i riflettori e potremo andarci a prendere un gelato rigorosamente d'asporto. (Sei un leguleio? Parli come uno che ne sa parecchio...)
Ginevra
Il tuo pezzo mi era piaciuto molto e sono stata cretina a giocare un po' sul fatto della borse di pelle e sugli "indizi" sottesi al caso; ho seguito il commento precedente, scusa.
Non l'ho votato soltanto perchè il ragazzo non ha "resistito" alla sanzione: sul pullman, invece di scapolarsela per via del grido, avrebbe potuto dare una spinta al controllore e scendere di furia, o farlo una volta a terra davanti ai questurini. Ecco, tutto qui. Scrivi molto bene, VV, ci scontreremo alla prossima occasione. In caso, dato che siamo (per il momento) giocatori di retroguardia, non avremo i riflettori e potremo andarci a prendere un gelato rigorosamente d'asporto. (Sei un leguleio? Parli come uno che ne sa parecchio...)
Ginevra
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Mai innamorarsi di un fiocco di neve...

bucaneve88- Younglings
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Re: Il biglietto
Ciao Buk (ho visto che altri ti salutano con questo diminutivo).
Anche io ho frequentato un po' di concorsi di vario genere (racconti, poesia, fotografia) e
ho capito che è meglio non aspettarsi nulla per poter rimanere sorpreso quando invece
la tua opera viene "segnalata" in qualche modo, come a volte mi è capitato.
Il tuo suggerimento riguardo una reazione, una resistenza attiva del protagonista non lo lascio mica cadere, sai.
Può essere un ottimo sviluppo della storia, in fondo tu stai usando molto bene lo "spazio bianco"
che mi piace mettere in ogni storia. Chissà cosa ha fatto il protagonista di fronte ai due controllori?
Non sono un leguleio, mi piace documentarmi su quello che scrivo. Come mi piace mangiare il gelato
A presto
Claudio
Anche io ho frequentato un po' di concorsi di vario genere (racconti, poesia, fotografia) e
ho capito che è meglio non aspettarsi nulla per poter rimanere sorpreso quando invece
la tua opera viene "segnalata" in qualche modo, come a volte mi è capitato.
Il tuo suggerimento riguardo una reazione, una resistenza attiva del protagonista non lo lascio mica cadere, sai.
Può essere un ottimo sviluppo della storia, in fondo tu stai usando molto bene lo "spazio bianco"
che mi piace mettere in ogni storia. Chissà cosa ha fatto il protagonista di fronte ai due controllori?
Non sono un leguleio, mi piace documentarmi su quello che scrivo. Come mi piace mangiare il gelato

A presto
Claudio
Vittorio Veneto- Younglings
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