Spesso mi sono chiesto e non mi sono risposto...
Ma cosa e quali erano i perché?
Mi sento fuori posto e ciò che mi piace par essere qualcosa che rasenta una ragnatela di scena lasciata in un vecchio teatro.
Un vecchio teatro dove le risa del girotondo nella scuola elementare riecheggiano inesorabili e dolci come una nenia che l'anima vuol sentire. Mi mortifica l'anima di non riuscire più a partecipare ai concorsi e non lo faccio per sentimenti di qualsiasi natura. Sono solitario e cupo, vivo dietro le mie quinte nel mio piccolo teatro che amo veder frequentato da topi notturni e fantasmi.
Do agli altri tutto quello che posso e che sento senza filtri o finestre. Le mie anime sono così aperte alle intemperie.
Spulciando nel tempo trovai la poesia di Sergej Esenin "Confessioni di un Teppista" e capii che molto parlava di me... Branduardi negli anni settanta del novecento ne fece una canzone riscrivendone il testo.
Ho provato a recitarla perché mi piace sbagliare, essere stonato, fuori posto, mi piace essere quello che sono senza credere di essere. Un fantasma che crede d'essere vivo.
E se questo sono dal mio posto dietro la quinta vorrei augurarvi buona vita per tutto e per ogni vostro istante amici di DT. Vi lascio il video con la mia prova di recitazione sul testo di Esenin, magari qualcosa di me potrà essere compresa di più... Grazie e un carissimo buon anno a tutti
Ma cosa e quali erano i perché?
Mi sento fuori posto e ciò che mi piace par essere qualcosa che rasenta una ragnatela di scena lasciata in un vecchio teatro.
Un vecchio teatro dove le risa del girotondo nella scuola elementare riecheggiano inesorabili e dolci come una nenia che l'anima vuol sentire. Mi mortifica l'anima di non riuscire più a partecipare ai concorsi e non lo faccio per sentimenti di qualsiasi natura. Sono solitario e cupo, vivo dietro le mie quinte nel mio piccolo teatro che amo veder frequentato da topi notturni e fantasmi.
Do agli altri tutto quello che posso e che sento senza filtri o finestre. Le mie anime sono così aperte alle intemperie.
Spulciando nel tempo trovai la poesia di Sergej Esenin "Confessioni di un Teppista" e capii che molto parlava di me... Branduardi negli anni settanta del novecento ne fece una canzone riscrivendone il testo.
Ho provato a recitarla perché mi piace sbagliare, essere stonato, fuori posto, mi piace essere quello che sono senza credere di essere. Un fantasma che crede d'essere vivo.
E se questo sono dal mio posto dietro la quinta vorrei augurarvi buona vita per tutto e per ogni vostro istante amici di DT. Vi lascio il video con la mia prova di recitazione sul testo di Esenin, magari qualcosa di me potrà essere compresa di più... Grazie e un carissimo buon anno a tutti