Fosti porpora e granito
e sguardi di legni portati dalle correnti.
Ti lessi nelle firme di marmo
e tra le scucite pietre delle scale.
Cercai di te il nulla
e in esso vissi
come fumo nella nebbia.
Ebbi lumi come pensieri
e fosche ombre come riparo
e serti cinsero le pagine
e mani accartocciarono sogni.
Ecco questo fui
quando i ghiacciai s’incendiarono
e le matite tracciarono le tele del ragno.