Una strana esperienza
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Re: Una strana esperienza
Un altro racconto nel quale prevale la riproposizione di momenti passati, questa volta riproposti in chiave davvero originale, molto più intriganti degli sterili elenchi si altre narrazioni similari in quanto inseriti all’interno di una trama vera e propria, per quanto piuttosto semplice; i robottini vari, simpatici e divertenti, stemperano il clima e fanno virare la storia verso una bonarietà natalizia che ne giustifica appieno l’ambientazione. Avrei apprezzato magari un colpo di scena finale, ma non se ne sente più di tanto la mancanza. Si tratta di qualcosa di surreale, dunque è giusto non porsi troppi dubbi sul perché l’esperienza sensoriale sia stata offerta proprio al protagonista, o come abbiano fatto ad estrarre le informazioni sul suo conto, ecc… Nulla da segnalare sulla scrittura, nel bene o nel male, funzionale e adeguata ma senza particolari picchi. Nel complesso mi ha divertito.
PS: Spero che l’esperienza sia del tutto inventata e non generata da abbondante uso di LSD…
PS: Spero che l’esperienza sia del tutto inventata e non generata da abbondante uso di LSD…
Nellone- Younglings
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Re: Una strana esperienza
Cronaca di un'esperienza che pur essendo molto evocativa per il protagonista ha il difetto di non esserlo altrettanto per il lettore.
Quello che non riesco a capire è se il problema alla base sia nello stile narrativo utilizzato o nel fatto che l'esperienza è molto personale a cominciare dalle scelte visive e musicali.
Di solito i ricordi funzionano quando sono più aperti, meno dettagliati. Devono essere una porta socchiusa, con lo spazio sufficiente al lettore per scivolare all'interno e sentirsi parte di qualcosa che non è suo ma che potrebbe esserlo. Se la porta è del tutto chiusa non gli lasci possibilità di entrare, se è spalancata alle volte ottieni lo stesso effetto che se fosse sprangata.
La scrittura è buona, forse a tratti un po' insicura, ma si avverte un buon potenziale
L'atmosfera natalizia c'è e si sente, in particolare nella prima parte del racconto.
Quello che non riesco a capire è se il problema alla base sia nello stile narrativo utilizzato o nel fatto che l'esperienza è molto personale a cominciare dalle scelte visive e musicali.
Di solito i ricordi funzionano quando sono più aperti, meno dettagliati. Devono essere una porta socchiusa, con lo spazio sufficiente al lettore per scivolare all'interno e sentirsi parte di qualcosa che non è suo ma che potrebbe esserlo. Se la porta è del tutto chiusa non gli lasci possibilità di entrare, se è spalancata alle volte ottieni lo stesso effetto che se fosse sprangata.
La scrittura è buona, forse a tratti un po' insicura, ma si avverte un buon potenziale
L'atmosfera natalizia c'è e si sente, in particolare nella prima parte del racconto.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Una strana esperienza
Oserei definire questo racconto "una strana esperienza" di lettura. Premetto che l'idea di fondo è geniale, mi fa pensare alla serie tv Black Mirror. Un futuro non troppo lontano in cui ci troveremo a fare i conti con l'introduzione di nuove tecnologie. Quindi ben vengano i robottini che ci aiutano a ricordare. Però qui arriva il rovescio della medaglia. I ricordi che evocano non sono così brillanti e coinvolgenti. Sono sincero in qualche punto mi sono anche distratto. Quella è la parte su cui dovresti lavorare perché per il resto il mondo in cui ci porti mi interessa.
Unica nota stonatissima (credo che tu l'abbia inserita per aggiungere battute) è la canzoncina e il balletto dei robottini, quella parte non l'ho proprio capita. Magari volevi dirci qualcosa, ma cosa?
Unica nota stonatissima (credo che tu l'abbia inserita per aggiungere battute) è la canzoncina e il balletto dei robottini, quella parte non l'ho proprio capita. Magari volevi dirci qualcosa, ma cosa?
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Una strana esperienza
Ciao, autore.
I vari problemi del tuo racconto sono già stati abbondantemente segnalati. Aggiungo un errore passato inosservato: se usi un vezzeggiativo o un diminutivo, come nipotina, devi anteporre l'articolo al possessivo. Poi ci sono refusi vari, d eufoniche, accenti che mancano, dei dialoghi ti hanno detto, delle virgole pure... Insomma, un editing profondo sarebbe opportuno.
La trama è difficile da seguire, visto che sembra mancare un filo conduttore che leghi le tre parti del tuo racconto e il finale, tanto onirico quanto incomprensibile.
L'atmosfera natalizia c'è e non c'è, soprattutto nella parte centrale del racconto manca completamente...
In conclusione, per tutti questi motivi, non posso ritenere il tuo racconto sufficiente.
Alla prossima.
I vari problemi del tuo racconto sono già stati abbondantemente segnalati. Aggiungo un errore passato inosservato: se usi un vezzeggiativo o un diminutivo, come nipotina, devi anteporre l'articolo al possessivo. Poi ci sono refusi vari, d eufoniche, accenti che mancano, dei dialoghi ti hanno detto, delle virgole pure... Insomma, un editing profondo sarebbe opportuno.
La trama è difficile da seguire, visto che sembra mancare un filo conduttore che leghi le tre parti del tuo racconto e il finale, tanto onirico quanto incomprensibile.
L'atmosfera natalizia c'è e non c'è, soprattutto nella parte centrale del racconto manca completamente...
In conclusione, per tutti questi motivi, non posso ritenere il tuo racconto sufficiente.
Alla prossima.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Una strana esperienza
Un viaggio onirico stranissimo in uno strano racconto. Ci si aspetta un’evoluzione del protagonista tra il prima dell’esperienza e il dopo, ma non avviene alcun cambiamento, Claudio nel finale è come all’inizio. Ci si aspetta di assistere a degli episodi shock, invece nell’Esperienza Sensoriale Claudio rivive ricordi abbastanza comuni. Ci si aspetta che Claudio sia quantomeno sorpreso nel vedere dei robot ai giorni nostri rivolgersi ai passanti, invece rimane incuriosito non dall’improbabile essere non umano ma dalla possibilità di un’Esperienza Sensoriale.
L’esperienza poi è strana parecchio: prima è intrisa di ricordi personali, poi diventa una specie di puntata di Teletubbies-robot con una strana poesia.
Racconto in definitiva molto strano. Affascinante nella sua stranezza. Sono curiosissimo di sentire l’autore che ce lo spieghi.
Piccola correzione: sì (avverbio di affermazione) è con l’accento. (ah si la mascherina… Eh si ne ho proprio bisogno…)
L’esperienza poi è strana parecchio: prima è intrisa di ricordi personali, poi diventa una specie di puntata di Teletubbies-robot con una strana poesia.
Racconto in definitiva molto strano. Affascinante nella sua stranezza. Sono curiosissimo di sentire l’autore che ce lo spieghi.
Piccola correzione: sì (avverbio di affermazione) è con l’accento. (ah si la mascherina… Eh si ne ho proprio bisogno…)
SuperGric- Padawan
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Re: Una strana esperienza
Lo spunto iniziale, l'idea di base, è ottima. Mi ha ricordato un racconto di Benni, di un tizio che finisce in un negozio di animali particolari... Avrebbe potuto portare a centinaia di storie diverse e soluzioni narrative anche ardite, invece l'hai un po' buttata via raccontandoci una serie di flash che non mi hanno coinvolto come hanno coinvolto Claudio. Questo perché tutto rimane molto asettico, distaccato, messo giù come un mero elenco. Il finale mi è piaciuto, lava via quella patina ultratecnologica che raffredda il racconto e lo veste di un po' di mistero e magia, ma arriva davvero troppo tardi. Sulla forma ti hanno già detto, io ti do un consiglio anche sullo stile, insomma, essendo un testo in prima persona mi sarei aspettato qualcosa di più personale, intimo, invece non si stacca mai dai canoni di base, non osa, non ci fa entrare nel mondo di Claudio e quindi dell'autore. Osa di più, lasciati andare, esplorati, scopri chi sei e trasformalo nel tuo linguaggio.
A rileggerci!
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Akimizu- Cavaliere Jedi
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