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1Confronto d'amore Empty Confronto d'amore Mer Dic 15, 2021 9:30 pm

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Sicuramente è la piuma di un piccione quella che sfiora la caviglia di Elvira.
I polpacci, tesi sui tacchi a spillo, la tengono in equilibrio, a dir poco, instabile.
Ondeggia, schivando lo spazio tra un sampietrino e l’altro per non rimanere incastrata.
Ma quante volte si è sentita così, intrappolata tra due situazioni, la giusta e la sbagliata, verso cui, puntualmente, andavano le sue decisioni.
Indossa calze velate, strappate in più punti, troppo leggere per una fredda serata di dicembre. Scarpe nere, lucide di vernice e di usura, accolgono i suoi piccoli piedi.
I piedi sono importanti, da quelli si parte e da quelli dipende il dolore o il buon umore. Fai stare bene i piedi e conquisti il mondo.
Le ricordava sua madre.
Troppo spesso, però, erano stati usati per descrivere le sue qualità.
Cucini con i piedi, guidi con i piedi, reciti con i piedi, fai l’amore con i piedi.”
A molti piaceva prenderla così, appoggiata a un muro, sospesa sulle punte e senza appigli a cui aggrapparsi.
Ecco, quella piuma, senza nessuna costrizione, portata dal vento o da chissà cosa, sfiorandole la caviglia, è come una carezza, data per tutte quelle mancate.
Buonasera Elvira. Come va? – le chiede il roscio. –Quando parti in tournée?
Quanto sei scemo. Pensa a vendere le tue palle argentate e non rompere quelle degli altri.
Allora se non parti in tournée, ritorni a casa dai tuoi?
Buoni quelli, te li raccomando. Per loro ero e rimango una puttana! Ma una porzione di affaracci tuoi?
Allora passiamo il Natale insieme…
Con te? Manco morta!
Il solito dialogo cordiale con Aldo, proprietario della cartoleria all’angolo di via della Rondinella.
Dal colore delle sopracciglia si intuisce che da giovane aveva i capelli rossi, ma da tempo è completamente calvo. Gli occhiali spessi, dal bordo scuro, gli conferiscono un’aria da imbranato o da truffatore. Non si capisce se faccia la corte ad Elvira o se non tolleri il suo rifiuto. Ha una casa di proprietà, un negozio avviato in pieno centro, tutte cose per lui necessarie e sufficienti per quello che una volta veniva considerato un buon partito.
Aldo, ma ti vedi? Come sei antico! – Gli risponde Elvira, quando è in vena di complimenti.
Stretta nel suo paltò rosso a scacchi neri, guanti al gomito e il collo di finta volpe sotto il mento. Sembra lei una donna d’altri tempi, un fantasma, che si aggira, zoppicando, per i vicoli di Trastevere. Gli occhi verdi, languidi per la matita nera sbavata, in certe giornate diventano colore antracite o canna da fucile, come dice Gustav, l’anziano ma sempre arzillo, bigliettaio delle Maschere Nude, un piccolo teatro, in una traversa del corso senza neppure un’insegna. La madre, da dopo la guerra, vive a Centocelle e conserva ancora, di un turista francese, il souvenir della torre Eiffel e un figlio.
Due fori che puntano e fanno fuoco. Bang! Spari pallottole vere mica a salve, il tuo sguardo colpisce, trivella e penetra, senza pietà.
Addirittura!
Chissà quanti ne stendi ai tuoi piedi.
Tutti! Infatti, mi ritrovo da sola più di un cane. – Ride Elvira, senza conoscere il perché.
Sono le sette di sera. L’asfalto luccica per la pioggia del pomeriggio.
In una mano tiene l’ombrello a cui manca qualche stecca, come un fucile, una baionetta con cui difendere le sue fragilità.
I marciapiedi sono affollati, luci e persone si muovono con le stesse intermittenze, di chi si agita restando sempre nello stesso posto.
Non le piacciono le feste, soprattutto il Natale.
A Natale sono tutti buoni. È il prima e il dopo che mi preoccupa. Questi, invece, sono ottimi sempre.
Aveva letto una volta sopra una scatola di biscotti da inzuppare nel latte.
Odia l’amore forzato, la bontà a tutti i costi, la corsa frenetica ai regali orrendi e inutili anche per essere riciclati. La città tutta si imbelletta per nascondere l’ipocrisia sotto l’odore dei canditi nel panettone, dello zucchero a velo sul pandoro.
L’indifferenza, sotto una folta barba bianca, camuffata da buonismo serpeggia per le strade.
Il traffico aumenta, la corsa frenetica pure, e questo è il periodo in cui chi è solo sembra accorgersene veramente, come fosse la prima volta.
Non ha una famiglia, Elvira, non perché sia vecchia, se i suoi cinquant’anni scarsi possono definirla tale.
E che per sé ha voluto una storia diversa e ha lasciato che le cose prendessero una piega inaspettata, fuori dal quadrante delle convenzioni, come il suo naso, che spinge leggermente a destra.
Ho il naso di nonno, gli occhi di mio padre, la bocca sottile di mia madre, rimane qualcosa di me che non appartenga agli altri? Vorrei essere unica, qualche volta.
È nata in un paese dell’Abbruzzo, i genitori erano proprietari di un negozio di generi alimentari.
Finito il liceo, esisteva solo il miraggio di Roma e l’accademia d' Arte Drammatica. Voleva fare l’attrice, Elvira, vivere la vita di altri attraverso la sua, era l’unico modo per sentire che, per quanto banale e scontata fosse, non le apparteneva.
Quelle degli altri, quelle sì, che valeva la pena raccontare.
Venendo in città aveva incontrato i veri lupi e non sempre aveva saputo difendersi.
Tanti uomini, grandi promesse e un’interruzione di gravidanza, necessaria per non ostacolare la sua promettente carriera. Ma quale carriera?
Una delusione dietro l’altra, molti rifiuti dopo altrettante illusioni.
Cercava di accaparrarsi qualche piccola parte, anche come comparsa. Si piegava a fare lavori semplici, insignificanti, pur di riuscire a pagare gli affitti arretrati.
Poi c’era stato il debutto in una vera compagnia, come protagonista, L’esclusa di Pirandello, con cui era partita in tournee.
Sette anni fa, era successa la disgrazia o il fatto, come lo chiama lei. Allora abitava in due stanze al quinto piano di un palazzo fatiscente, senza ascensore, con le scale strette e gli scalini consumati.
Era la Vigilia di Natale, era pronta per uscire, si era truccata e aveva indossato un tubino nero con le spalle e le braccia velate. Una cena con pochi intimi, a casa di amici.
Uscendo dal bagno, aveva visto una luce arancione, accecante e il fuoco che riempiva la stanza. Non si era accorta di niente.
Il panico è come un fratello, un angelo della morte da tenere a bada, quando si può, quando si riesce a mantenere la mente lucida. Non quando le fiamme stanno arrivando da ogni parte e pensi di stare all’inferno senza essere ancora morto.
Solo il dietro e un davanti.
Il dietro era una porta chiusa sopra un passato ingannevole, ormai irraggiungibile; davanti c’era una finestra che dava sulla strada. Cinque piani per atterrare sul marciapiede, l’urlo che avrebbe interrotto, per un breve tempo, una notte di festa.
Di quale morte doveva morire?
Lei, proprio lei poteva scegliere se essere divorata dalle fiamme, stordita dal fumo o se, con un lancio nel vuoto, finire sull’asfalto.
Quale delle due morti poteva considerarsi un suicidio? Forse la più veloce?
E mentre aveva smesso di pensare, aveva le braccia già aperte, si lanciava nel vuoto, spiccava il volo. Solo le mani, cercando un varco nel fuoco, si illuminavano come torce vive.
Vivere da soli e morire, ancora di più, non erano una novità per lei, in fondo era un’attrice, ma a quarant’anni poteva succedere altro.
Il suo corpo leggero si faceva spazio nell’aria, una corsa senza freno.
Un sasso scagliato in un lago, che finiva sopra il tendone aperto del ristorante sotto casa.
La stoffa era robusta e resistente e lei rimbalzava, appena il tempo di vedere che era verde scuro, per poi rotolare verso il basso.
Del poi ricorda poco. Le facce sopra di lei, qualcuno che gridava al miracolo: – È viva!
Il dolore interno e quello esterno alle mani, una gamba scomposta in una posizione innaturale. Qualcuno l’aveva coperta con un cappotto prima dell’arrivo dell’ambulanza.
Non era la mia ora, mamma. Non era ancora arrivata la mia ora.
Poi tre operazioni, il trapianto di pelle alle mani, i lunghi mesi trascorsi in ospedale, la riabilitazione.
Vado verso il futuro con il passo sempre più incerto, ma almeno cammino.
Se lo ripete spesso, per trovare la forza, per andare avanti.
Gira l’angolo, come per tornare a casa. È ancora una volta la Vigilia di Natale, la gente si affretta più del solito.
Ciao, Elvira, ti ho lasciato una porzione di lasagna ai funghi e la verdura ripassata.
Daniela, sulla porta della rosticceria, la invita a entrare andando verso il banco.
Elvira odia fare la spesa, perché non ama cucinare. Compra cibi già cotti o scatolette da aprire senza fatica e troppa fantasia. È il suo modo semplice di badare a se stessa, lasciando che gli altri facciano il resto.
Buon Natale, Dany!
Ha lo sguardo tra la gratitudine e l’affetto.
Tornando a casa passa davanti al negozio che vende candele. Di tutti i tipi colorate, profumate, di ogni misura. Necessarie quando si vuole creare un’atmosfera. Le guarda con la coda dell'occhio, perché non osa più sfidare il fuoco.
Asad, l’amico egiziano, sull'altro marciapiede, la vede avanzare.
Le corre incontro e le prende le buste della spesa. Non sono pesanti ma le sue mani sono di cartapesta, come carta e colla pressata che tengono insieme le cinque dita.
L’accompagna a casa, un monolocale al primo piano.
Le luci delle luminarie, dalla strada, accendono la stanza. Il profilo di una slitta trainata da una renna si ferma sulla parete di fronte alla finestra, da cui si intrufola un odore di caldarroste.
In un angolo della stanza, sopra un tavolinetto, c’è un piccolo presepe, Maria e Giuseppe accanto a una mangiatoia vuota, in attesa, stanno con le mani giunte. Solo un pastore e due pecore, una sdraiata e una sulle spalle, animano la scena. Neppure un angelo sulla grotta. L’essenziale. Niente albero e nemmeno luci, perché era stato da un cortocircuito che si erano sviluppate le fiamme, quella notte. L’alberello finto era andato a fuoco, l’incendio di un bosco, insieme a tende e mobili.
Ogni Natale è l’anniversario.
Elvira guarda la piccola grotta di legno, poi aggiunge: – Il giorno della nascita, ma anche della mia mancata morte.
Poi scostando con un movimento secco i capelli dal viso, allegra, chiede:
Cos’hai preparato?
Asad è egiziano ma vive in Italia da diversi anni. Nel suo paese lavorava nell' impresa di famiglia, commerciava legname.
Continue estorsioni e minacce l’avevano costretto ad abbandonare l'attività.
Di quegli anni terribili conserva una cicatrice, sulla guancia sinistra, che sembra una strada asfaltata male.
Cambiando vita e lavoro era finito in Italia a gestire uno dei tanti negozi di frutta e verdura.
Dal suo metro e ottanta, conserva una bella chioma folta di capelli neri.
Ha gli occhi scuri come catrame, con ciglia talmente folte che sembra abbia messo il kajal.
La bocca carnosa mostra denti bianchissimi, in fila per un sorriso disarmante.
Una sera, che si erano trovati più vicini, lei aveva chiesto ragione di quella cicatrice.
Lui aveva risposto:
Uno squarcio di tanti anni fa che, per fortuna, non sanguina più.
Poi, guardando negli occhi Elvira, tenendo le mani nelle sue, aveva domandato:
E tu? Cosa è successo?
Lei aveva risposto:
Il mio volo d’angelo, direttamente dall'inferno.
Poche battute e si erano scambiate le vite, avevano livellato le imperfezioni.
Stiamo insieme stasera?
E tuo figlio?
È da sua madre. Ho preparato il koshari. Senz’aglio, tranquilla, lo so che non lo tolleri.
Tipico piatto natalizio…
– …Nel pieno rispetto della ricetta classica!
Ridono, perché entrambi non hanno idea di cosa sia la tradizione.
Elvira lo guarda e si sente a casa.
Per me va bene tutto. Mia madre mi ha tramandato poche cose. Lei stava in negozio fino a tardi, vendeva quello che serviva agli altri per preparare il cenone. A me e a mio padre non rimaneva molto.
Mette in tavola la tovaglia rossa con fiorellini ricamati e apparecchia per due.
Seduti, uno di fronte all’altra, ruota nervosamente le scodelle tra le mani.
Da bambina, la sera della Vigilia, mettevo una letterina sotto il piatto di mio padre. Era un uomo burbero, tutto d’un pezzo, ma questa cosa lo inteneriva perché la lettera non era indirizzata a Babbo Natale, come facevano la maggior parte dei bambini, ma a loro, i miei genitori.
Si ferma con i piatti in mano, si accorge che non sta recitando, anche se lui la guarda.
La cartoleria vicino al nostro negozio vendeva delle bellissime letterine di Natale.
La signora Franca le disponeva sul bancone e io era indecisa su quale prendere. C’erano renne che trainavano la slitta piena di regali. C’erano angeli vestiti di bianco con i riccioli d’oro e grandi ali azzurre che cantavano “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini”. Re Magi in viaggio guidati dalla stella cometa. Ma tra tante, quella che preferivo era la capanna con la Santa Famiglia.
Cosa aveva di speciale?
Luccicava tutta. Gesù Bambino, nella sua vestina bianca, sorrideva con le braccia aperte. Sembrava mi guardasse. Maria aveva un velo celeste bordato di porporina dorata. Giuseppe stava appoggiato al lungo bastone di porpora argentata.
Ha lo sguardo stanco, Elvira, eppure gli occhi le brillano.
La portavo a casa tenendola come un tesoro per paura di sciuparla. Ricopiavo, nella parte interna, quello che avevamo scritto a scuola, con la paura di sbagliare.
Perché non si potevano fare cancellature.
Infatti. E quando la scodella traballava e mio padre faceva finta di accorgersene, arrossivo per l’emozione.
Un sorriso impercettibile le accarezza la guancia.
Come se la tenesse tra le mani Elvira legge, con il tono di una bambina felice in un giorno di festa.
Cari mamma e papà, in questa Notte Santa ho pregato Gesù bambino che vi dia salute e serenità. Prometto di essere più buona e di non farvi arrabbiare troppo. Dite a Babbo Natale di portarmi Ciccio bello o un bambolotto uguale. Vi voglio bene. Vostra figlia Elvira.
Certi ricordi fanno fatica ad andare via.
Non è andata proprio così…
Lui l’abbraccia, non vuole che pianga.
E alla fine Ciccio bello non è mai arrivato!
Asad non comprende il Natale anche per questo, le continue richieste, troppe e che nessuno ascolta.
Dio che diventa come la sua creatura, nessuno se lo ricorda più. Che idioti che siamo! Ridurre la festa d’amore per eccellenza a uno stupido scambio di cose inutili.
Come fare le guerre in nome di Allah… Musulmano è colui che non ferisce mai nessuno né con le parole né con azioni e lavora per il benessere e la felicità delle creature di Dio.
Questa volta è Asad a declamare.
Alla fine il mio Dio è uguale al tuo. Cristiani musulmani buddisti ebrei, quale Dio ama di più le sue creature? Si può forse confrontare l’amore di Dio?
Per un po' mangiano in silenzio. Poi lui, servendole alto koshari e un bicchiere di rosso, le chiede:
Quanta poesia hai venduto oggi?
Elvira scrive poesie, le ricopia in bella grafia su piccoli fogli colorati e le vende per strada.
Si mette davanti ai ristoranti, alla fermata degli autobus, vicino ai bar o ai supermercati.
Chiede pochi spicci, per la carta e l'inchiostro, poca roba in confronto alle necessità della vita.
La gente va sempre troppo di corsa, non ha più tempo di leggere, di ascoltare, di emozionarsi…
Dalla tasca della gonna di velluto, tira fuori un bigliettino arrotolato, legato con un fiocchetto rosso. Lo porge ad Asad e quello legge:
L’amore a volte si sgretola, a poco a poco, come tanti granelli attaccati a un castello di sabbia.
Annuisce, mentre da una tasca della giacca tira fuori un pacchetto per lei.
Non aspettano lo scarto dei regali. Mezzanotte può essere a qualsiasi ora.
È un libro di poesie di Nizar Qabbani.
Il libro si apre alla pagina dove è inserita una viola secca.
Lei recita, così su due piedi, senza nemmeno riscaldare la voce:
Confronto d’amore.
Non assomiglio agli altri tuoi amanti, mia signora,
se un altro ti donasse una nuvola io ti darei la pioggia
Se ti desse un lume io ti donerei la luna.
Se ti donasse un ramo germogliato io tutti gli alberi.
E se un altro ti donasse una nave
io ti darei l’intero viaggio.
Finito di leggere, alza il calice.
La mano le trema quando porta il bicchiere alla bocca.
Non sa ancora se Asad sia l’uomo giusto.
Sa che lui le bacia le mani ed è la sola persona a cui riesca a parlare della sua vita come fosse un romanzo, o una storia da raccontare.

2Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Dic 17, 2021 3:13 pm

Valentina

Valentina
Younglings
Younglings

Ciao autore, questo è il primo racconto che leggo di Natale Bifronte.
Voglio dire prima di tutto che mi è piaciuto molto il tuo modo di scrivere, le conversazioni, ironiche e fluide, ed anche descrizioni dei vari personaggi, in particolare della protagonista, hanno reso la lettura interessante e tutto sommato scorrevole.
Iniziando a leggere, di Elvira, che conversa con Aldo, il cartolaio, non riuscivo ad immaginarmi quale sarebbe stato il collegamento con il titolo del testo, anzi immaginavo che tutto prendesse un'altra piega. Mi ha sorpreso il finale, che ha trasformato un po' ai miei occhi l'immagine di Elvira rispetto a come era stata descritta in precedenza. Mi ha sorpreso anche il richiamo ad una poesia alla conclusione del racconto.
Insomma, mi è piaciuto, ma rispetto a come tutto è incominciato mi sarei aspettata tutt'altro, nel bene e nel male.
Hai dato molto spazio alle descrizioni della protagonista e questo mi è piaciuto molto, lo hai reso un personaggio interessante, l'anti-Natale, in passato piena di entusiasmo e desiderio di successo e poi paurosa a causa dell'incidente del suo passato, di cui si dovrà sempre ricordare durante il Natale, motivo anche per cui lo detesta, o almeno dice di detestarlo, visto che alla fine ripensa alla festività con nostalgia.
Mi è dispiaciuto non capire che cosa abbia interrotto i rapporti con i suoi genitori, così centrali alla fine nel suo confronto con Asad e così tanto nominati nel corso del racconto. Perché "amava con i piedi"? Perché i suoi la ritengono una "puttana"?
Mi hai lasciato con molte curiosità avendo messo molta carne al fuoco sul passato di Elvira, descrivendo molto ma lasciando comunque dei vuoti, che probabilmente sarebbero stati interessanti.
Alcune note:
- Ho notato "Abbruzzo" con due b, non so se sia un errore o una pronuncia locale del nome della regione di cui io non sono a conoscenza.
- quando Elvira ricorda ciò che la madre le diceva riguardo ai piedi lo avrei messo tra virgolette, per non far sembrare quella frase come parte della conversazione, ha interrotto per un attimo la mia lettura, poiché per capire ho avuto bisogno di rileggere.
Concludo complimentandomi per lo stile di scrittura, descrizioni e dialoghi li ho trovati assolutamente non scontati.
Sono stata bene mentre leggevo il tuo racconto.

3Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Dom Dic 19, 2021 4:14 pm

Antonio Borghesi

Antonio Borghesi
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Nessun appunto sul tuo scritto. Molto ben curato e dalla lettura facile. Sei stata bravissima (mi permetto di vedere una bella penna femminile che ha avuto l'idea di questo racconto). Hai sottolineato molte cose che la vita attuale ci presenta e che a volte non sopportiamo. Come uscire da una disgrazia e anche l'uguaglianza tra razze (sono no correct?) e religioni. Tutto molto bello e quindi ti voto fin da adesso.

4Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Dic 21, 2021 12:12 pm

tontonlino

tontonlino
Younglings
Younglings

Quale dio ti ama di più? Chi tra gli uomini ti ama di più? Non sempre è il tuo dio e non sempre è la tua famiglia. Il vero amore potrebbe arrivarti da una persona umile che ti sappia guardare. Così ho interpretato questa triste ma bella storia.

5Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Dic 21, 2021 3:31 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Il tuo racconto mi è piaciuto. Forse lo asciugherei un po', a volte mi pare dispersivo. Forse la galleria dei personaggi è troppo estesa. 
L'altra cosa che mi piace poco è il finale. Non che non voglia augurare il meglio alla tua Elvira, figuriamoci. Ma non mi sembra in linea con il registro quasi disperato dell'inizio. Eppure nulla di nuovo succede, durante il racconto. Assad, mi par di capire, fa già parte della sua vita almeno come amante occasionale. E allora perchè il tono del racconto cambia?
Nonostante le vicende della vita passata di Elvira, ella rimane al lettore una sconosciuta. La sua psicologia non è forse, indagata fino in fondo. 
Comunque una bella prova e una piacevole lettura.

6Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Dic 21, 2021 10:04 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Devo ammettere che sono in difficoltà nel giudicare questo racconto.
La storia mi piace molto, l'esecuzione mi lascia qualche dubbio.
Ci sono tutti gli ingredienti perché questa storia sia accogliente, però leggendo ho avuto la sensazione di essere un pò respinto.
Forse è Elvira che non si vuole concedere totalmente, non è ancora pronta ha rivelare tutto di sé, oppure è lo stile, secco, a volte elusivo che non riesce totalmente a conquistarmi.
Ho riletto il testo più volte e in ogni occasione ho avuto le stesse sensazioni, con la prima parte che mi da la sensazione di essere un pò costruita, poco spontanea, con dialoghi che spesso sono ridotti all'osso, come veloci e repentine rasoiate.
La parte con Asad secondo me migliora, diventa più intima, più reale e accogliente. Quella sensazione di costruito che avevo avvertito nella prima parte scompare. Mi è piaciuto molto il finale, soprattutto all'accenno su Elvira che vende poesie per strada, non so, mi ha incantato.
Altra cosa, avrei tolto il discorso sul Natale consumistico e le riflessioni sulle religioni, perché il rischio è sempre quello di cadere nella retorica.
Il racconto concludendo è sicuramente valido, ben fatto, però mi rimane quella sensazione strana, di artefatto, che ho avvertito nella prima parte.

7Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Dic 24, 2021 2:15 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Confermo l'impressione già espressa da altri che il racconto appaia diviso in due parti: il quadro della prima è negativo, senza speranza di redenzione, per una protagonista cui tutto sembra andare male e sulla quale pesano le ferite, fisiche e mentali, del passato.
Dall'arrivo di Asad, invece, la percezione diventa quella di una (due?) persona colpita sì dal tempo ma non spezzata, non intaccata, capace di vivere ancora invece di trascinarsi come un anacronistico fantasma.

C'è poi il fatto che nella storia non succede molto: più che una vicenda c'è uno spaccato di vita, una frazione di Elvira tra presente e passato, sì godibile, ben tratteggiata, ma che rimane lì, come certi quadri un po' fumosi.
Non è che una vicenda sia sempre fondamentale, beninteso, ma gli spaccati tendono a restare poco impressi, almeno per me.

Stilisticamente nulla da eccepire: mi è piaciuto molto il tuo stile di scrittura, che risulta adatto al 100% al tipo di lavoro che qui hai scelto di presentare.

8Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Dom Dic 26, 2021 5:33 pm

Arianna 2016

Arianna 2016
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto direi “rosa” nella seconda parte.
Alcune cose mi sono piaciute, altre mi sembrano da sistemare.
Belli i personaggi, ben realizzati, molto umani. Bello il dialogo tra sentimenti realizzato tramite la poesia. Ti ringrazio per avermi fatto conoscere un poeta di cui ignoravo l’esistenza.
Si nota che hai cercato di curare la scrittura, forse però questo ti ha portato a perdere naturalezza e fluidità: ci sono diverse “inceppature” nel ritmo di lettura, in modo particolare nella prima parte. La seconda fila via meglio.
La forma è nel complesso corretta, con alcune imprecisioni:
- l’uso delle minuscole/maiuscole dopo i discorsi diretti
- Sette anni fa= sette anni prima
- alcune virgole
- ho dovuto cercare il termine “roscio”: se è un soprannome, forse è meglio scriverlo con la maiuscola
 
Probabilmente questo è un problema mio di comprensione, ma alla fine non sono riuscita a capire se Elvira sia o no una prostituta: diversi particolari iniziali mi hanno portato in quella direzione, poi però alla fine si dice che “vende poesia”. Non che le due cose siano in contraddizione, però mi è rimasta una sensazione di non chiarezza. In realtà, d’altra parte, anche questo è un altro bell’elemento di umanità.
Ti rileggerò prima della decisione finale.

9Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Dom Dic 26, 2021 6:12 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

sono un po' combattuto...
la storia c'è, triste ma con un possibile lieto fine, però mi è parsa spalmata in maniera strana, quasi fossero due racconti fusi tra loro.
ci sono molti refusi e sono da rivedere formattazione e punteggiatura, anche se alla fine si fa leggere bene, scorre.
bella la figura di Elvira, spezzettata in mille rivoli di vita diversi che poi sfociano in Asad.
forse.
non è male ma avrebbe potuto essere molto meglio se curato un po' di più


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Confronto d'amore Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

10Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Dom Dic 26, 2021 8:11 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ciao autor@
Devo dirtelo: trovo che questo racconto funzioni a metà. Leggendo ho avuto la sensazione che tu non avessi ben chiara la storia prima di iniziare a scrivere. Quindi sei partit@ e poi, come può accadere (e a me succede spesso) il personaggio ha iniziato a vivere di vita propria fregandosene delle tue intenzioni iniziali. La prima parte mi è piaciuta molto, poi il racconto ha preso una piega inaspettata e anche la scrittura ha perso colore. Troppo racconto, troppa storia, troppo di tutto. È diventato un bazar dove la storia dell’incendio giunge del tutto inattesa per chi legge e non suscita un briciolo di emozione.
Cosa che non accade nella parte iniziale del racconto dove Elvira, nonostante sia “raccontata” da un pdv esterno, appare viva e intensa.
Detto ciò, ho trovato alcuni passaggi molto belli e ben riusciti per esempio questo:
I marciapiedi sono affollati, luci e persone si muovono con le stesse intermittenze, di chi si agita restando sempre nello stesso posto.
Un’altro aspetto che non mi convince è questo. Cerco di spiegare. Se usi un linguaggio “scurrile” o popolare devi farlo fino in fondo. Che senso ha scrivere una frase così addolcita?
 Buoni quelli, te li raccomando. Per loro ero e rimango una puttana! Ma una porzione di affaracci tuoi?
Quella “porzione di affaracci tuoi” non funziona (ovvio per mio gusto)
Si percepisce una certa fretta che ha comportato la presenza di refusi e imprecisioni.
Insomma, scrivi di sicuro molto bene, ci sino alcuni guizzi notevoli dai quali si percepisce che di sicuro hai talento e stoffa da vendere ma questo lavoro non è uno dei più riusciti. Necessita di ulteriore affinamento.

11Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Lun Dic 27, 2021 11:42 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Tante cose in questo racconto e nessuno capisce chi è Elvira, perché è fondamentale capirlo,
almeno per darle il ruolo giusto.
Nelle frasi iniziali sembra una prostituta. Poi ha una svolta attoriale.
Poi schiva il suicidio, ma forse è stato solo un cortocircuito.
Poi appare Asad, l'amore.
Poi appare il presepe e la sua tenerezza.
Poi il ricordo della letterina sotto il piatto del papà e il desiderio di una precoce maternità.
Cicciobello si scrive attaccato, è tutto quello che vuoi, anche se all'inizio non sembrava. ma lo vuoi da bambina, non da grande.
Non sono critiche le mie, sto ripetendo quello che hai scritto, come un bambino che ripassa la poesia imparata a memoria.
Il tuo racconto è poesia.
Una stravagante poesia dove hai infilato ogni cosa ti passasse per la testa.
E hai dato tutto a noi, non hai tenuto una briciola per te.

12Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Lun Dic 27, 2021 5:15 pm

Danilo Nucci

Danilo Nucci
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Hai citato più volte Pirandello, prima attribuendo al Teatro il nome di “Maschere Nude”, poi facendo riferimento a “L’esclusa”. Voglio seguirti su questa traccia.
 Il tuo personaggio di Elvira arriva a chi legge, in modo diverso nel progredire della lettura: prima appare come una prostituta, poi nelle vesti di attrice, poi venditrice di poesie, infine ce la mostri come tenera innamorata. Uno, nessuno e centomila, si potrebbe dire appunto nel significato pirandelliano.
Anche questa frase si può interpretare nello stesso senso: “Ho il naso di nonno, gli occhi di mio padre, la bocca sottile di mia madre, rimane qualcosa di me che non appartenga agli altri? Vorrei essere unica, qualche volta.”
In effetti la lettura appare un po’ faticosa. Ho dovuto leggere per tre volte prima di convincermi (ma non ne sono sicuro) di aver capito la corretta cronologia degli eventi disseminati nel testo: un’infanzia non troppo felice, le incomprensioni familiari, la passione per il teatro, i tentativi falliti in quel campo, l’incendio e l’incidente occorso, le difficoltà economiche, il degrado della prostituzione e infine un segno di speranza nella timida apertura all’amore.
Ti segnalo:
Abbruzzo = Abruzzo
Vigilia = vigilia
servendole alto koshari = servendole altro koshari
Nonostante queste difficoltà di orientamento e le imprecisioni, mi è piaciuta molto la storia e lo stile di scrittura. Molto gradito anche il finale che fa riaffiorare questa passione mai sopita per la recitazione.

A Akimizu garba questo messaggio

13Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Gio Dic 30, 2021 10:43 am

Asbottino

Asbottino
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Se lo guardo da vicino è come un albero di Natale sovraccarico di decorazioni. Preparato con cura, sentimento, ma troppo ricco.
Ti affidi a una piuma per introdurre il personaggio di Elvira, la sua camminata instabile. Sfiori Aldo il cartolaio, che poi sparisce. Usi una scatola di biscotti per dire tutto ciò che non ti piace sul Natale. Poi un flashback che ci spiega tutto di Elvira. Asad l'egiziano, la letterina, le poesie, la religione, Nizzar Qabbani.
Come tu riesca a tenere tutte queste insieme è incredibile. E infatti un po' non ci riesci. Perché leggendo resta la sensazione che ci sia troppo, che tanta ricchezza non sia solo frutto della volontà di restituire le complessità di un personaggio come quello di Elvira ma che sia anche e sopratutto una questione di mancanza di scelte.
Forse il racconto andava spogliato, reso più essenziale. Quei c'è materiale per almeno tre o quattro storie di Natale. Ed è un bene. Significa che di idee ne hai tante. E la scrittura è splendida. Davvero. Non pensare che la mia intenzione sia soltanto quella di dirti tutto ciò che non va. Perché di cose che vanno bene ne ho trovate tantissime. E la ricchezza, l'abbondanza non sono necessariamente un male.
Ma un racconto breve è una questione di scelte. La scatola delle decorazioni può anche essere colma, ma per illuminare l'albero alle volta basta un filo di luci.
Insomma che tu ci creda o no il racconto mi è piaciuto molto. Anche se alla fine mi resta la sensazione che bastasse molto meno per conquistarmi.


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Confronto d'amore Senza_10

14Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Dic 31, 2021 6:23 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Racconto bifronte.
9 alla prima parte, 6 alla seconda: la media, comunque, per me è un bel 7.5.
All’inizio mi sembrava la protagonista del film Whore con scene anche crude: “A molti piaceva prenderla così, appoggiata a un muro”.
La fine un po' melensa.
In mezzo il fatto, forse troppo descritto, troppo raccontato, da sfoltire, come altre parti del racconto.
Il risultato è in ogni caso positivo.

15Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Gen 04, 2022 7:57 am

SuperGric

SuperGric
Padawan
Padawan

Uno spaccato di vita di quartiere e uno spaccato della vita di Elvira.
Questo racconto è come un presepe, ricchissimo di personaggi e di situazioni, uno di quei presepi bellissimi in cui ci sono talmente tanti particolari su cui soffermarsi che si perde la visione d’insieme e in cui la capanna di Gesù smarrisce la sua centralità.
Qui la centralità di Elvira un po’ ne soffre, in mezzo a tante descrizioni e sensazioni.
Quello che rimane al lettore, almeno a me, è l’aver incontrato tanti personaggi veri con le loro storie variamente disperate, sullo sfondo di un Natale oltraggiato, in cui il messaggio d’amore però alla fine non si perde.

16Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Gen 04, 2022 1:04 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Niente male questo racconto in cui ci presenti un personaggio decisamente poco fortunato, di quelli cui la vita sembra voler negare a tutti i costi un barlume di speranza, eppure...
Eppure se non ci si arrende a quel destino così malvagio, se si ha la forza di andare avanti e provare a vedere cosa si nasconde dietro l'ennesima curva a gomito, alla fine un barlume di speranza compare nuovamente e chissà che questa sia finalmente la parte buona.
La seconda parte secondo me è bellissima, la prima è un po' più pesante ma serve, a mio parere, a preparare adeguatamente l'incontro con Asad.
La scrittura è molto buona, tra l'altro adattissima a quello che ci racconti, mi ero segnato una serie di refusi che, però, vedo sono gli stessi già riscontrati da Arianna per cui non sto a ripetermi.
Ti segnalo solo che, per quanto mi riguarda avrei evitato in toto questo passaggio:

Aveva letto una volta sopra una scatola di biscotti da inzuppare nel latte.
Odia l’amore forzato, la bontà a tutti i costi, la corsa frenetica ai regali orrendi e inutili anche per essere riciclati. La città tutta si imbelletta per nascondere l’ipocrisia sotto l’odore dei canditi nel panettone, dello zucchero a velo sul pandoro.
L’indifferenza, sotto una folta barba bianca, camuffata da buonismo serpeggia per le strade.
Il traffico aumenta, la corsa frenetica pure, e questo è il periodo in cui chi è solo sembra accorgersene veramente, come fosse la prima volta.
Di frasi fatte e stereotipate come questa il tuo racconto non ne aveva assolutamente bisogno

17Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mer Gen 05, 2022 9:52 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto che mi ha lasciato con molte perplessità. Terminata la lettura mi sono ritrovato con tanti bei frammenti senza un reale legame, delle belle immagini che però non sono ben coese. Secondo me anche tu non avevi molto le idee chiare su come sviluppare il testo e ti sia lasciata/o trasportare dalla scrittura senza trovare un ordine. 
Elvira credo che sia ben delineata della tua testa, sembra una persona molto complessa, ma nel testo dici tantissimo ma alla fine è come se non avessi detto nulla, anzi sembrano esserci due persone distinte nel racconto.
In ogni caso la lettura è stata tutto sommato godibile ma rimango con la sensazione che potevi dare molto di più.

18Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Gio Gen 06, 2022 12:17 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Ciao Autore,
la tua Elvira è come un quadro astratto: difficile capirla perchè sembra un'emozione e tale rimane per tutto il testo sfuggente e allo stesso tempo bellissima.
La piuma iniziale mi piace tantissimo e su quella piuma ho provato a cercare il tuo personaggio che per me rimane leggerissimo e impossibile da catalogare. Il bello di Elvira probabilmente è questo: essere tante cose insieme, eternamente insoddisfatta di questo (mi convince il commento di Danillo: una, nessuna e centomila).
Il racconto segue lo schema della protagonista, o meglio, essendo la protagonista inafferrabile il testo si modella intorno al personaggio. Quindi anche se legati da un filo sottilissimo penso che sia coerente che una prostituta regali poesie, che una bambina sensibile provi ad essere un'attrice, che Dio sia unico anche se ha nomi diversi.
Il racconto che ne viene fuori ha mille sfumature e parla lingue diverse: non sempre è omogeneo perchè forse hai voluto descrivere qualcosa di tremendamente difficile, come lo è cogliere le sfumature dell'anima di un personaggio.
La scrittura è attenta e accurata, anche se ogni tanto inciampi sulla retorica: ammetto comunque che non era facile rimanere in bilico su un'introspezione così sottile, ma confermo che il personaggio che hai creato rimane impresso per la sua struggente umanità.

19Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Gio Gen 06, 2022 10:40 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Cara Penna, ho l'impressione di commentare, più che un racconto, un insieme di appunti, annotati per essere poi sviluppati in un testo più lungo e armonico. Succede anche a me: arriva l’idea per una scena, per un dialogo, una frase ad effetto e me le annoto tutte di seguito, una sorta di traccia per la trama che poi si svilupperà attorno a questo materiale, sistemato al punto giusto (si spera).
Dico questo perché la storia sottostante è bella e originale, ma leggendola sentivo un che di compresso: mi mancava quel qualcosa che avrebbe fatto la differenza. Forse la fretta di consegnare?
Due soli personaggi (altri fanno piccole parti, necessarie per delineare Elvira), ciascuno con una storia difficile, interessante,  che si incontrano e vivono un momento finalmente sereno, forse ci sarà anche un futuro, è un classico, ma funziona, se dai loro il giusto spazio per essere “visti”.
La figura di Elvira: prima ragazza che fugge dalla provincia, studia, prova a diventare attrice ma il percorso (classicamente) non è facile; l’incidente; diventa prostituta? lasci troppo nel dubbio. Poi vende poesie agli angoli delle strade, neanche fossimo in un racconto tipo “La piccola fiammiferaia”. Ognuno di questi momenti meriterebbe di essere sviluppato meglio, non, come in alcuni passaggi – preceduti da maggiori spiegazioni - affidati a poche frasi, spesso disarmoniche, per passare in fretta al punto successivo. Appunti.
Lo stesso per Asad: anche la sua storia meriterebbe più ampio sviluppo: il finale che hai creato per lui è molto commovente e indovinato.

Entrambi questi personaggi hanno davvero del potenziale per come sono stati creati.
A questo punto, alcune belle frasi che ha inserito verrebbero valorizzate maggiormente.
Del Natale hai inserito molto, compreso il senso di Natali di cui si sta perdendo il senso più “umano” a favore del consumismo e della superficialità: un concetto che ho già trovato in un paio di racconti e che condivido.
Quindi:
la scrittura: necessita di essere curata maggiormente, ci sono refusi e punteggiatura da rivedere. L’ho messa in relazione alla fretta e alla mia impressione che fossero note, più che un racconto definitivo.
La trama: interessante e ben impostata nel sia pur breve arco temporale in cui si sviluppa.
I personaggi: ben delineati ma come detto meritano più attenzione nel costrutto del loro passato.
L’atmosfera Natalizia c’è: nel finale hai “affastellato” un po’ di concetti classici, forse per rafforzare l’idea del Natale.
Bella la poesia che hai inserito: con un racconto scritto meglio farebbe scintille.
 
E ora le mie note, sempre personali
qualche spazio mancante nei dialoghi e qualche virgola ballerina
in un equilibrio, a dir poco instabile
un piccolo teatro, in una traversa
La madre, da dopo la guerra, vive a Centocelle e conserva ancora, di un turista francese, il souvenir della torre Eiffel e un figlio
Chiaro che parli della madre del custode, ma con la storia non centra nulla.
Due fori che puntano e fanno fuoco. Bang! Spari pallottole vere mica a salve, il tuo sguardo colpisce, trivella e penetra, senza pietà.
Una bella frase, ma un po’ lunghetta e che, visto quanto inserito tra il loro scambio di battute, sembra slegata e forzata.
intermittenze, di chi si
A Natale sono tutti buoni. È il prima e il dopo che mi preoccupa. Questi, invece, sono ottimi sempre,” aveva letto una volta sopra una scatola di biscotti da inzuppare nel latte. Virgolettato e virgola per unire la spiegazione di dove aveva letto la frase
Il dietro era una porta chiusa sopra un passato ingannevole, ormai irraggiungibile; davanti c’era una finestra che dava sulla strada.
Anche questa è una bella frase ma in questo contesto non ci sta. Perché non può rientrare nel bagno?
In un angolo della stanza, sopra un tavolinetto, c’è un piccolo presepe:, Maria e Giuseppe stanno con le mani giunte accanto a una mangiatoia vuota, in attesa, stanno con le mani giunte
Leggo meglio così: In un angolo della stanza, sopra un tavolinetto, c’è un piccolo presepe:, Maria e Giuseppe, con le mani giunte, stanno accanto a una mangiatoia vuota, in attesa.
Dal suo metro e ottanta, conserva una bella chioma folta di capelli neri. il verbo proprio non si adatta, ridefinirei la descrizione, Ci ho provato:
È alto. Una chioma di folti capelli neri fa da cornice a occhi scuri come il catrame, le ciglia talmente folte che pare abbia messo il Kajal. La bocca carnosa, quando sorride in modo quasi disarmante, mette in mostra denti bianchissimi


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

20Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Gen 07, 2022 2:35 pm

CharAznable

CharAznable
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ammetto che ho davvero fatto molta fatica a superare la prima parte. Tanta descrizione, troppa per i miei gusti. Periodi non sempre lineari. Scrittura un poco intricata che rallentata la lettura. Poi questi grumi si sciolgono, tutto diventa più fluido e corre verso la fine. Un bel racconto. Intimo e pieno di speranza per chi speranza non ha più. Descrivi davvero molto. I personaggi sono dipinti con le tue parole.
Davvero un buon lavoro.
Complimenti.
Grazie.


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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.

21Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Gen 07, 2022 6:44 pm

Mac

Mac
Padawan
Padawan

Caro autore 
Sono perplessa sul tuo racconto che ho letto due volte per vedere se mi ero persa qualche passaggio. La prima parte mi piace, mi piace come hai descritto Elvira, la piuma che accarezza un corpo stanco e una vita triste. Forse ci sono troppi personaggi di contorno che si perdono e si confondono un po’. 
Mi ero fatta un’idea di lei, della sua famiglia che la considera una puttana, degli uomini che la trattano come tale. Poi cambi registro e non capisco il perché. I ricordi felici del Natale in famiglia (questo mi ha spiazzato), lei che vende poesie, Asad che la aspetta innamorato, due anime tristi che si confortano. Tutto diventa rosa, quasi rosa shocking e io mi perdo. 
Dov’è la piuma?
In che periodo siamo? All’inizio mi sembrava di essere in un film anni cinquanta in bianco e nero, poi sono stata catapultata in una puntata scritta da Rosamunde Pilcher.
Mi hai spiazzata e non so come mi sento. 

Ti segnalo un paragrafo che non ho compreso

La madre, da dopo la guerra, vive a Centocelle e conserva ancora, di un turista francese, il souvenir della torre Eiffel e un figlio.


A chi ti riferisci? A Gustav?


La scrittura è bella, ma avrei preferito tu mantenessi lo stesso registro usato nella prima parte.
Devo pensarci

22Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Ven Gen 07, 2022 8:48 pm

SisypheMalheureux

SisypheMalheureux
Padawan
Padawan

A me è piaciuta molto la tua Elvira, fragile, delicata e allo stesso tempo forte. Io credo di essere la persona meno romantica di questo mondo, ma ho apprezzato il finale, la storia d'amore con Asad. Il che non mi capita molto spesso, te lo assicuro. Sarà perché non ci ho visto "il grande amore", nessun principe azzurro, ma semplicemente un posto dove rifugiarsi, una persona con cui stare bene dopo una vita talmente travagliata. Se lo meritava Elvira, un amore anche se non sfavillante, forse un po' sottotono (o più semplicemente maturo). O no? Insomma, a me questo cambio di registro nella seconda parte del racconto non è dispiaciuto, perché non ci ho visto tutta questa discrepanza che ho letto in altri commenti. Per me è una buona prova, grazie!


______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? 
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."

23Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Lun Gen 10, 2022 9:56 am

Nellone


Younglings
Younglings

Trama abbastanza tradizionale ma non banale, il Natale resta un po’ sullo sfondo ma nel complesso aiuta a rendere bene l’atmosfera e il contrasto fra la solitudine dei due protagonisti e il clima di festa che li attornia. La storia scivola via bene, si legge volentieri, senza particolari picchi ma sempre con garbo. Ben caratterizzati anche gli altri personaggi che, pur facendo solo da comparsa, danno un certo tono anche al resto. Pur senza errori formali da segnalare (a parte la tendenza di andare a capo ad ogni punto…), trovo la scrittura un po’ piatta, con vari paragoni, iperboli ecc… messi un po’ a caso e forse per questo senza l’effetto sperato. Nel complesso soddisfacente.

24Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mar Gen 11, 2022 11:13 am

alessandro parolini


Viandante
Viandante

Caro autore, cara autrice racconto che mi ha fatto emozionare. Scorrevole, si è lasciato leggere dall'inizio alla fine tutto d'un fiato. Si avverte l'ambietnazione natalizia anche se disillusa. Infonde un senso di tristezza e di riflessione religiosa. I miei complimenti. Alla prossima.

25Confronto d'amore Empty Re: Confronto d'amore Mer Gen 12, 2022 6:09 pm

miichiiiiiiiiiii

miichiiiiiiiiiii
Younglings
Younglings

Un bellissimo confronto d'amore, a volte cerchiamo la persona più bella, più alta o con gli occhi chiari, con un carattere dolce, ma anche spiritoso, cerchiamo un regalo confezionato, quando poi si capisce veramente che i regali migliori, le persone migliori, sono quelli inaspettati e sinceri.
"questo è il periodo in cui chi è solo sembra accorgersene veramente, come fosse la prima volta." condivido in pieno; questo racconto è sincero, vero, un vero confronto con la realtà, un faccia a faccia con l'ipocrisia di cui parli prima.
Ottimo lavoro!

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