Bianchità
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Re: Bianchità
Caro autore/cara autrice racconto sicuramente originale e dallo svolgimento inaspettato. A mio giudizio alcuni elementi tuttavia non si legano pienamente all'azione (ad esempio il telefono, gli elfi ...). Senza particolari messaggi morali (a parte i classici buoni e cattivi) mi è comunque piaciuto forse proprio per questo: una storia fine a se stessa. Al prossimo testo.
alessandro parolini- Viandante
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Commento
Non si può rimanere indifferenti a questo originale racconto. Scritto molto bene, nasconde bene la trama horror che esplode al limite del surreale. Personaggi ben descritti e delineati. Una piccola forzatura Samuele che diventa piccolo Samuele, come lo chiama Klaus, per ricevere il dono, ma ci sta! L'ho letto molto volentieri, complimenti e grazie!
Marcog- Padawan
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Re: Bianchità
Wow, sinceramente mi è piaciuto tutto, sia l'inizio che poteva concludersi con il Babbo Natale buono che fa regali e bla bla bla, sia l'effetto sorpresa di un Babbo Natale killer(?), originale e molto coinvolgente!
Nel regalo immaginiamo tutti chi ci sarà e mi piace anche come finale.
È stato tutto inaspettatamente wow, persino il titolo, da "Bianchità" mi aspettavo qualcosa di puro, appunto di bianco.
Complimenti, davvero!
Nel regalo immaginiamo tutti chi ci sarà e mi piace anche come finale.
È stato tutto inaspettatamente wow, persino il titolo, da "Bianchità" mi aspettavo qualcosa di puro, appunto di bianco.
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miichiiiiiiiiiii- Younglings
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A Akimizu garba questo messaggio
Re: Bianchità
Ciao Penna. Ancora più convintamente, dopo aver letto il tuo lavoro, mi accingo a povera ente recensire prima di leggere i commenti degli altri. E ti dico subito, così mi tolgo il dolore di dirlo, che nonostante il fantastico finale, questo racconto non mi è piaciuto. Però mi è "entrato". È un racconto di chi sa scrivere, per alcuni aspetti, mentre per altri ci trovo imprecisioni. Già a partire dal titolo, bianchità. Sono andato a cercare sul net se esistesse questo termine, e infatti non esiste. Un neologismo inaugurato da te? Perché non sarebbe l'unico neologismo. Per esempio, un altro termine da te usato: dolcità. E poi "lordità". Ma probabilmente sono neologismi che arrivano da una sorta di slang che appartiene a Klaus, visto che questi termini compaiono sempre nel suo chiacchiericcio. Ciò nonostante, sinceramente, non riesco a farmeli piacere. Mi sono bloccato, prima di capire, quando hai parlato per la prima volta di jukebox e nella frase successiva l'hai chiamata "macchina". Non è propriamente errato, hai cercato di evitare una ripetizione, ma parlando di "macchina" mi hai distolto dal fluire nel racconto. Ok che il cliente fosse ubriaco, ma doveva esserlo molto se è riuscito a addormentarsi con un brano dei Ramones. "I Ramones smisero di suonare (...) un attimo prima di entrare), e mi è mancato un verbo. A volte anche io" accorcio" presumendo che il verbo sia facilmente "aggiungibile", e se poi leggendo altri che lo fanno mi indispone alla lettura, devo registrarlo per evitarlo nei miei lavori. "Cuoricino", "birichina", non mi sono piaciuti. Hai scritto, e hai avuto coraggio, un racconto punk come i Ramones. Mi hai ricordato i Kiss, col leader (non ricordo il suo nome) che si mordeva la lingua nei suoi concerti. E a me piacciono i racconti punk e pulp. Provo anche io a scriverli, a volte. Ma qui siamo nell'epilogo splatter. Concludendo, non sembra un racconto "no sense", vuole avere una morale, ma sono troppe le domande che il lettore si pone senza avere risposte. E non parlo del regalo finale, che ci sta ed è proprio bello. Sono certo di essere una voce fuori dal coro, ora andrò a leggere chi mi ha preceduto, pertanto non tenere così tento conto del mio giudizio. A rileggerti.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Bianchità
Comincia lentamente, ma poi prende sempre più ritmo fino a un finale alla Tarantino. Ci presenti un Babbo Natale molto particolare, non esattamente l'essere buono e giocondo che ci immaginiamo, ma di sicuro uno che sa ascoltare.
Vi è un dettaglio che non mi convince molto: il nome Klaus. Sa troppo di nordico. Vista l'ambientazione romana i sarei aspettato a un Nicolas piuttosto che a un Klaus. Vabbè, è solo un gusto personale. Il personaggio è nel complesso assai convincente.
Gli elfi che ascoltano al telefono e se la ridono sono invece una chicca.
Vi è un dettaglio che non mi convince molto: il nome Klaus. Sa troppo di nordico. Vista l'ambientazione romana i sarei aspettato a un Nicolas piuttosto che a un Klaus. Vabbè, è solo un gusto personale. Il personaggio è nel complesso assai convincente.
Gli elfi che ascoltano al telefono e se la ridono sono invece una chicca.
tontonlino- Younglings
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Re: Bianchità
Intanto grazie per avermi catapultato in un'epoca che non esiste più: il bar con il jukebox e il telefono per l'interurbana. Roba che mi ricorda la mia infanzia, quando ancora credevo all'esistenza di Babbo Natale.
Detto questo, che sembra una cazzata ma non lo è, ho trovato una scrittura sicura e diretta. Lo sviluppo del racconto è stato molto ben calibrato sia nella parte iniziale con il bar vuoto, l'ubriaco che barcolla ma non molla, l'arrivo di Klaus che pare essere un altro comune avventore, solitario e schivo nella notte di Natale.
Poi tutto cambia e personalmente l'ho capito quando Klaus nomina Filippo. Però non ho percepito subito il "tipo" di Babbo Natale che Samuele aveva di fronte. Ed ecco che da quel momento mi sono disinteressato di quanto accaduto fino a quel momento per arrivare diritto alla fine e...rimanerci di merda.
Di merda come prima impressione. Poi ho pensato e continuo a pensare alla scelta coraggiosa dell'Autore di lasciare questo finale aperto. Scelta coraggiosa, ripeto, che potrebbe essere premiata.
Grazie.
Detto questo, che sembra una cazzata ma non lo è, ho trovato una scrittura sicura e diretta. Lo sviluppo del racconto è stato molto ben calibrato sia nella parte iniziale con il bar vuoto, l'ubriaco che barcolla ma non molla, l'arrivo di Klaus che pare essere un altro comune avventore, solitario e schivo nella notte di Natale.
Poi tutto cambia e personalmente l'ho capito quando Klaus nomina Filippo. Però non ho percepito subito il "tipo" di Babbo Natale che Samuele aveva di fronte. Ed ecco che da quel momento mi sono disinteressato di quanto accaduto fino a quel momento per arrivare diritto alla fine e...rimanerci di merda.
Di merda come prima impressione. Poi ho pensato e continuo a pensare alla scelta coraggiosa dell'Autore di lasciare questo finale aperto. Scelta coraggiosa, ripeto, che potrebbe essere premiata.
Grazie.
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"Già credo che in qualunque punto dell'universo ci si stabilisca si finisce coll'inquinarsi. Bisogna moversi. La vita ha dei veleni, ma anche degli altri veleni che servono di contravveleni. Solo correndo si può sottrarsi ai primi e giovarsi degli altri."
Italo Svevo - La coscienza di Zeno
Dui di'd vin a dan di causs aij medich.
Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Bianchità
Non me ne avrà Klaus, spero, altrimenti sono dolori visto il caratterino, se l'ho un po' trascurato nella stesura di questo racconto a discapito di "Una strada tutta curve" che mi ha mangiato tutto il tempo a disposizione. Il fatto è che si nota e chiedo scusa. Per la costruzione dei personaggi, per l'evidente errore iniziale di non rendere a dovere la condizione e la rabbia di Samuele, per il ruolo degli Elfi, che sono rimasti un po' appesi, come la cornetta. E anche per il finale, che tirando le somme non mi dispiace, ma avrei potuto di sicuro fare meglio, è che purtroppo ero concentrato sull'altro racconto e niente.
Una nota per l'ambientazione anni 80, era funzionale, ecco. Mi serviva un telefono pubblico, mi serviva che Samuele non avesse un cellulare per chiamare aiuto, mi serviva un Juke box per fare scegliere a Klaus la colonna sonora. Tutto qua.
Per il titolo invece mi sono ispirato a una canzone di Renato Rascel, che fa:
Nel veder salire in cielo i palloncini
Anche i grandi ridiventano bambini
E i pensieri, più leggeri
Vanno a spasso nell'azzurrità.
Grazie a tutti per la lettura e i commenti!
Una nota per l'ambientazione anni 80, era funzionale, ecco. Mi serviva un telefono pubblico, mi serviva che Samuele non avesse un cellulare per chiamare aiuto, mi serviva un Juke box per fare scegliere a Klaus la colonna sonora. Tutto qua.
Per il titolo invece mi sono ispirato a una canzone di Renato Rascel, che fa:
Nel veder salire in cielo i palloncini
Anche i grandi ridiventano bambini
E i pensieri, più leggeri
Vanno a spasso nell'azzurrità.
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Akimizu- Cavaliere Jedi
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A Hellionor, vivonic, Asbottino, Resdei, Susanna, CharAznable, digitoergosum e SisypheMalheureux garba questo messaggio
Re: Bianchità
Finalmente posso capire da dove ti è venuto Bianchità 
Titolo che ho detestato per giorni...
Il racconto no. Quello mi è piaciuto fin dalla prima lettura

Titolo che ho detestato per giorni...
Il racconto no. Quello mi è piaciuto fin dalla prima lettura

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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Bianchità
Renato Rascel era uno dei miti di mia nonna ¯\_( ͠° ͟ʖ °͠ )_/¯vivonic ha scritto:Finalmente posso capire da dove ti è venuto Bianchità
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Il racconto no. Quello mi è piaciuto fin dalla prima lettura
Akimizu- Cavaliere Jedi
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