Petunia ha scritto:Mi siedo e ordino un caffè. Una piccola pausa che consente di lasciare il pensiero libero di vagare.
La riflessione del giorno è questa. Ci sono decine, ma che dico, centinaia di concorsi letterari in giro. Pochi sono quelli aggratis e i pochi aggratis, qualora tu rientri tra i fortunati vincitori, successivamente chiedono contributi per la pubblicazione. Salvo pubblicarti ebook che vengono scaricati solo dai concorrenti pubblicati.
In ogni caso, sia vincenti o perdenti, è raro come la perla di Labuan ottenere un feed back sul perchè il nostro testo abbia convinto o,al contrario, non lo abbia fatto.
Orbene, tutto questo conferisce ancora più valore al nostro forum che di concorsi ne sforna a decine, tutti aggratis, e che, grazie al meccanismo dei commenti “obbligatori” fornisce agli autori i feed back indispensabili per sapere cosa funziona e cosa no circa i testi prodotti.
Certo, i commenti a volte risentono del clima di gara, certo non tutti sono funzionali (ma anche il pubblico di lettori che speriamo di avere fuori di qua è eterogeneo e imperfetto) ma proprio perché formulati da “diverse teste” assumono a, livello statistico,(
@Achillu sostienimi) un valore inestimabile e ineguagliabile.
Ecco perché preferisco contribuire al sostegno di DT piuttosto che pagare decine di concorsi che non aiutano a crescere.
Un abbraccio al
@Different Staff e un caffè sospeso per tutti coloro che si uniranno per due chiacchiere tra amici.
Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto. Aggiungo alcune riflessioni personali.
Ho iniziato a scrivere tardi, a quarant'anni, e la scrittura è arrivata come qualcosa di inatteso: credo di averlo già raccontato, ma io ero rimasta ferma cinque anni, dopo la fine degli esami universitari, perché avevo il blocco della scrittura e non riuscivo a mettermi dietro alla tesi.
I racconti ho iniziato a scriverli che di anni ne avevo addirittura quarantadue.
Questo solo per dire che di conseguenza ho intrapreso tardi anche il percorso di riflessione sulla propria dimensione come "persona che scrive", un percorso che richiede anni.
Umberto Galimberti, in un video, parla della felicità in relazione alla realizzazione di sé Essere felici: dare voce al nostro demone o al senso della misura? - Umberto Galimberti - YouTube
Parla della necessità - una volta scoperta la propria passione - di "collocarsi", "realizzare il proprio demone secondo misura", quindi, così ho capito io, trovare la propria dimensione in modo realistico.
Ecco, io ho capito che la mia misura, per quanto riguarda la scrittura, è formata da vari elementi. Attingere a diverse esperienze perché ognuna mi dà una cosa diversa.
Il forum mi dà condivisione, senso di comunità, stimoli per scrivere, occasione di sentirmi utile per altri; i concorsi del forum, nello specifico, mi danno feedback multipli e molteplici sul mio lavoro, stimoli legati alla competizione (io credo che una parte di competitività, pur se piccola, ci sia anche in me).
I concorsi esterni al forum sono invece solo occasioni per scrivere, per dare forma a idee che altrimenti rimangono vaghe e non realizzate. Per anni ho inseguito l'idea che magari potesse arrivare anche qualche riconoscimento economico; ora mi sono resa conto che i miei racconti nei concorsi non funzionano, non vanno e non piacciono, motivo per cui partecipo solo a quelli gratuiti (evito però quelli che mettono in premio solo targhe o diplomi o che siano solo modi per raccogliere racconti per raccolte che vendono solo agli autori).
Per quanto riguarda la pubblicazione, ho capito che non ho speranze presso gli editori, per cui alla fine la mia dimensione è l'autopubblicazione: qualche copia la regalo, qualche altra la vendo ad amici e conoscenti, qualcuna mi viene scaricata dagli store online; organizzo qualche presentazione in ambito locale; mi arriva qualche recensione in via privata o su amazon.
Questa è la mia dimensione e mi sembra che tutto questo sia una grande ricchezza. Scrivere è un po' il mio "antidoto" per tante cose e mi accorgo che quando riesco a viverlo in questo modo, mi sento bene.