Riunione a Dubai
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Riunione a Dubai
Dubai, Venerdì, 17 maggio 2199
Sala da ballo del Burj Khalifa II
Manifesto degli Impresari di pompe funebri delle Cinque Zone Mondiali
Ci dirigiamo a voi, poveri imbelli che vi ritrovate, tronfi di potere, nel Direttorio Mondiale delle Cinque Zone e che pretendete con arroganza di eliminarci con biechi mezzucci invocando la scienza.
Da che esiste una forma di civiltà, siamo sempre stati noi a traghettare le mortali spoglie degli abitanti di questo pianeta, nelle varie destinazioni e forme di loro preferenza.
Per quanto possibile, con cure rispettose se non addirittura amorevoli, le abbiamo abbellite ed esposte all’ultimo saluto di congiunti, amici e conoscenti.
Si dirà, con lingua avvelenata, che abbiamo rivolto più cure, sfarzi e lussi a coloro che potevano spendere cifre cospicue per mettersi vieppiù in mostra anche in questo ultimo apparire che a dei poveretti privi di risorse.
Non fate il nesci! Il nome impresario non vi suggerisce nulla?
L’invidia vi spingerà ad affermare quanto ci siamo arricchiti durante l’ultima guerra mondiale con i suoi quasi cinque miliardi di morti.
Come se l’avessimo provocata noi!
La vostra volontà d’imposizione della democrazia, falsa come voi medesimi e quella ancora più assurda del fondamentalismo religioso, sovrastante perfino alla prima, sono state le cosiddette ragioni che vi hanno spinto alla guerra.
Era invece solo la vostra solita ben nota sete di potere e… le bombe sono fioccate.
Ad essere precisi: soltanto otto, di cui quattro all’idrogeno. Due per parte. USA e Cina. Le altre quattro solo nucleari.
Un danno immenso che avrebbe dovuto fermarsi sin dai primi due lanci.
La distruzione di New York con tutti gli Stati attorno e di Pechino, con tutti quei territori che la circondavano, vi sarebbe dovuta bastare.
Tutti i membri di quei due ottusi governi, malgrado i perfetti centri, erano sopravvissuti, ben rintanati nel sottosuolo a centinaia di metri di profondità, come quei vigliacchi che erano.
Noi non avemmo nemmeno la possibilità di dare un’onorevole sepoltura ai quasi duecento milioni di morti d’ambo le parti.
Troppo alto il rischio d’entrare nelle zone radioattive.
Potemmo però accompagnare all’estrema dimora il quasi miliardo che morì negli anni a seguire per colpa delle mortali radiazioni.
Voi non avevate calcolato, nella vostra immensa stupidità, che da quei bunkers, malgrado le vostre sofisticate apparecchiature, data la completa distruzione del territorio sovrastante, non sareste riusciti a comunicare con l’esterno per un lungo periodo di tempo.
Nel mentre, a causa di un idiota automatismo algoritmico, una seconda bomba cadde su Los Angeles e la sua contropartita, per reazione pavloviana, su Shangai.
Le conseguenze furono alla pari delle prime due e dobbiamo ammettere che quello che seguì fu, per molti anni, un periodo molto proficuo per noi.
Quell’automatismo però, con i due governi sottoterra privi di comunicazioni, terminò.
I paesi possessori di bombe atomiche si riunirono decretando la fine delle ostilità.
Solo Iran e Corea del Nord non parteciparono dichiarando di voler annientare quello che rimaneva del Diavolo Americano.
Il Supremo Ayatollah iraniano, Sadiq Ḥoseyn Faḍlullāh, in sovraprezzo aggiunse Israele, senza preoccuparsi, nella sua estrema presunzione di islamico fondamentalista che quel Paese, dopo la dismissione dell’O.N.U. in conseguenza di quella terza guerra mondiale, essendo entrato a far parte dell’Unione Europea, non era più isolato nella difesa del suo territorio.
Infatti, Francia e Inghilterra inviarono una delle loro atomiche su Tehran e, già che avevano il dito sul pulsante, anche su Kabul, diventato un covo di terroristi sin dal secolo precedente. Solo una cinquantina di milioni di morti ma niente per le nostre tasche.
Finirono tutti in profonde anonime fosse comuni. Niente a che vedere col loro Paradiso di latte e vergini.
A quel punto la Corea del Nord risparmiò la sua unica bomba ma India e Pakistan vollero regolare i loro conti distruggendo con grande entusiasmo le loro capitali. Nuova Delhi destinò alla reincarnazione più di cinquanta milioni di persone mentre Islamabad, col territorio circostante, ne offrì al finalmente indiscusso olocausto, solo una mezza dozzina.
Come per Stati Uniti e Cina fu però il seguito a portarci dei frutti.
Per vari anni, le radiazioni assorbite dalle popolazioni iniquamente colpite, fecero il loro effetto e noi, lo ammettiamo volentieri, riempimmo le nostre casse: sia quelle da morto che quelle forti.
Con i Governi ritornati alla luce, vi riuniste spartendo a vostro aggrado in cinque parti, il mondo ridotto a poco più di quattro miliardi di abitanti, dichiarandovi però un unico popolo sotto una stessa bandiera rappresentata fronte-verso dal globo terrestre visto dallo spazio.
Finalmente in pace, si moriva solo per qualche incidente o per qualche malattia sconosciuta.
La nostra impresa diventava sempre più difficile da esercitare.
Diceste di riciclarci. Certamente ma… in cosa?
Sapevamo far bene soltanto il nostro mestiere. È triste dirlo ma eravamo esperti solo nella morte. Era lei la nostra maestra di vita.
Sembra un ossimoro e nella vostra incomprensione ne ridete ma è quella che noi conosciamo meglio e meglio sappiamo trattare.
E voi, in maniera perfino troppo evidente, ce la state sottraendo.
Non chiediamo che facciate altre guerre per la pace (se questo non è un ossimoro! E poi ridete di noi!) ma che almeno non cerchiate di vivere per secoli.
Sì, abbiamo scritto bene! Per secoli!
Cambiate pezzi del vostro corpo come se foste dei robot smontabili. Con le maledette stampanti in 3D vi costruite a piacere pelle, organi e ossa. Vi serve un altro cuore perché il vostro dichiara forfait? Tempo un’ora eccovene un altro che George vi installerà con precisione chirurgica, anche se lui, forse non lo sapete, non è un chirurgo ma l’acronimo di Gestione Elettronica Organi Radiocomandata Globalmente Estesa. E così fate col sangue, il midollo e gli altri liquidi corporali.
Nell’ultima metà di questo XXII secolo siete anche riusciti a creare dei nuovi cervelli. Sappiamo che ci avete mentito spudoratamente quando avete spergiurato (su quale Dio? La scienza?) che servivano solo per i nuovi androidi.
Siamo, o forse saremo se queste nostre invettive non andranno a segno, impresari di pompe funebri ma non dei deficienti.
Sappiamo benissimo che siete capaci di scaricare tutte le informazioni da un cervello alla memoria di un computer e viceversa.
E allora? Chi volete prendere per i fondelli?
Il vostro androide sarete voi e noi… quando mai lo seppelliremo!
È questa la vostra vita eterna?
Nella vostra superba alterigia non vi rendete nemmeno conto che quello non è vivere.
Sarete degli eterni ignoranti e, presumo, annoiati da una esistenza dalle quale, potendo avere tutto, non v’interesserà nulla.
Tanto per dimostrarvelo: quando l’asteroide Bennu ha raggiunto la Terra diciassette anni fa, non vi siete nemmeno scomposti. Lo S.P.A.C.I. (Sistema Protettivo Automatizzato di Controllo della Ionosfera) l’ha frantumato in mille meteoriti. Siete rimasti a naso dritto a guardare lo spettacolo chiedendovi stupiti (o meglio stupidi) il perché di quell’improvvisa caduta di stelle nei vostri visori a realtà aumentata.
Non avete nemmeno capito che avrebbe potuto essere veramente la fine di tutto, voi compresi.
Signori (è la prima volta che vi chiamiamo con questo titolo e non sappiamo nemmeno noi il perchè) Governatori delle Cinque Zone sappiate che: senza la morte la vita non è per nulla intrigante.
Antony Burgess, Funeral Homes Worldwide Coordinator e primo firmatario.
Sottoscritto dai rappresentanti di Pompe Funebri delle Cinque Zone Mondiali:
Brian Mortician (Stati Uniti-America Centro Sud-Artico)
Mohamed Al-Janaza (Africa-Penisola Araba)
Ivan Croquemort (Europa-Russia-Giappone)
Ajay San-li-tuje (Cina-India-Pakistan-Tailandia-Singapore)
John Undertaker (Australia-Malesia-Indonesia-Micronesia-Antartico)
e da tutti i novecento ottanta sette presenti.
Un caloroso ringraziamento va all’Events Manager del Burj Khalifa II, Mr. Mahmud al Masser. È stato l’unico, senza alcun gesto apotropaico, a concederci l’uso della meravigliosa Sala da Ballo, situata al cento diciassettesimo piano. Quel suo ambiente rococò, magari un po’ troppo frivolo per la nostra Association, con tutti quegli specchi, i lampadari a gocce di cristallo, gl’intarsi dorati, i sontuosi tappeti e l’esuberanza di velluti cremisi di poltrone e divani, ci ha però tolto quasi cinque secoli dalle spalle.
Different Staff- Admin
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Re: Riunione a Dubai
Divertente, dissacrante sagace pamphlet che tra il serio e il faceto ci offre uno spaccato di verità tagliente come una lama affilata.
Mi sono “buttata via” leggendo, forse un po’ troppo estesa la parte dedicata alle guerre e al computo dei morti, ma appena riprendi il filo del discorso, tutto torna a meraviglia.
La scelta dei nomi è un vero gioiello di fantasia. Che dire? Sono ammirata.
Quando scrivi “ Supremo Ayatollah iraniano, Sadiq Ḥoseyn Faḍlullāh, in sovraprezzo aggiunse Israele,
(meraviglia!)
Oppure quando c’è il disvelamento dell’origine dell’incazzatura. Androidi destinati a durare a lungo, non come i comuni mortali.
Non chiediamo che facciate altre guerre per la pace (se questo non è un ossimoro! E poi ridete di noi!) ma che almeno non cerchiate di vivere per secoli.
Sì, abbiamo scritto bene! Per secoli!
Cambiate pezzi del vostro corpo come se foste dei robot smontabili. Con le maledette stampanti in 3D vi costruite a piacere pelle, organi e ossa.
Straordinario questo passaggio:
Nella vostra superba alterigia non vi rendete nemmeno conto che quello non è vivere.
Sarete degli eterni ignoranti e, presumo, annoiati da una esistenza dalle quale, potendo avere tutto, non v’interesserà nulla.
Anche quello sul meteorite è una chicca
Siete rimasti a naso dritto a guardare lo spettacolo chiedendovi stupiti (o meglio stupidi) il perché di quell’improvvisa caduta di stelle nei vostri visori a realtà aumentata.
Non avete nemmeno capito che avrebbe potuto essere veramente la fine di tutto, voi compresi.
In tutto questo sei riuscito a inserire la meravigliosa Sala da Ballo, situata al cento diciassettesimo piano.
Mi sono “buttata via” leggendo, forse un po’ troppo estesa la parte dedicata alle guerre e al computo dei morti, ma appena riprendi il filo del discorso, tutto torna a meraviglia.
La scelta dei nomi è un vero gioiello di fantasia. Che dire? Sono ammirata.
Quando scrivi “ Supremo Ayatollah iraniano, Sadiq Ḥoseyn Faḍlullāh, in sovraprezzo aggiunse Israele,
(meraviglia!)
Oppure quando c’è il disvelamento dell’origine dell’incazzatura. Androidi destinati a durare a lungo, non come i comuni mortali.
Non chiediamo che facciate altre guerre per la pace (se questo non è un ossimoro! E poi ridete di noi!) ma che almeno non cerchiate di vivere per secoli.
Sì, abbiamo scritto bene! Per secoli!
Cambiate pezzi del vostro corpo come se foste dei robot smontabili. Con le maledette stampanti in 3D vi costruite a piacere pelle, organi e ossa.
Straordinario questo passaggio:
Nella vostra superba alterigia non vi rendete nemmeno conto che quello non è vivere.
Sarete degli eterni ignoranti e, presumo, annoiati da una esistenza dalle quale, potendo avere tutto, non v’interesserà nulla.
Anche quello sul meteorite è una chicca
Siete rimasti a naso dritto a guardare lo spettacolo chiedendovi stupiti (o meglio stupidi) il perché di quell’improvvisa caduta di stelle nei vostri visori a realtà aumentata.
Non avete nemmeno capito che avrebbe potuto essere veramente la fine di tutto, voi compresi.
In tutto questo sei riuscito a inserire la meravigliosa Sala da Ballo, situata al cento diciassettesimo piano.
Chapeau e grazie per questa lettura divertente
Petunia- Moderatore
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Re: Riunione a Dubai
Soltanto, davvero, due segnalazioni "geografiche" in un testo molto curato nei particolari:
Non "Shangai" ma "Shanghai";
non "Tehran" ma "Teheran".
Un pamphlet dal sapore fantascientifico direi. Non molto originale la guerra nucleare USA-Cina, ma nettamente originale e spiazzante l'Iran nella UE. E se c'è entrato l'Iran nel parlamento di Strasburgo, c'è entrata per forza anche la Turchia. E non oso immaginare la reazione d'Israele, impotente di fronte agli USA impegnati (fin troppo) sul fronte orientale.
Ma tutto questo scenario rischia di farci perdere di vista la vera tragedia di questo XXII secolo, ovvero che le imprese funebri stanno andando dal culo. Ma ci pensate? Qualcosa che soltanto il genio di questo Autore poteva pensare, con tanto di conferenza lamento in un posticino sobrio come il Burj Khalifa. Quando leggo Khalifa mi viene in mente tutt'altro, ma taccio che è meglio...
Insomma, un testo che anzitutto è una piacevole sorpresa. E la conferma di come l'intreccio tra i vali paletti generi un'esplosione molto più potente di una bomba all'idrogeno.
Non "Shangai" ma "Shanghai";
non "Tehran" ma "Teheran".
Un pamphlet dal sapore fantascientifico direi. Non molto originale la guerra nucleare USA-Cina, ma nettamente originale e spiazzante l'Iran nella UE. E se c'è entrato l'Iran nel parlamento di Strasburgo, c'è entrata per forza anche la Turchia. E non oso immaginare la reazione d'Israele, impotente di fronte agli USA impegnati (fin troppo) sul fronte orientale.
Ma tutto questo scenario rischia di farci perdere di vista la vera tragedia di questo XXII secolo, ovvero che le imprese funebri stanno andando dal culo. Ma ci pensate? Qualcosa che soltanto il genio di questo Autore poteva pensare, con tanto di conferenza lamento in un posticino sobrio come il Burj Khalifa. Quando leggo Khalifa mi viene in mente tutt'altro, ma taccio che è meglio...
Insomma, un testo che anzitutto è una piacevole sorpresa. E la conferma di come l'intreccio tra i vali paletti generi un'esplosione molto più potente di una bomba all'idrogeno.
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"Già credo che in qualunque punto dell'universo ci si stabilisca si finisce coll'inquinarsi. Bisogna moversi. La vita ha dei veleni, ma anche degli altri veleni che servono di contravveleni. Solo correndo si può sottrarsi ai primi e giovarsi degli altri."
Italo Svevo - La coscienza di Zeno
Dui di'd vin a dan di causs aij medich.
Molli Redigano- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Letto con molto piacere. Credo sia un vero pamphlet contenente le necessarie invettive. Piaciuta anche l'idea che se non c'è morte non ci sia vera vita. Un po' troppo spiegona la storia della guerra. Sarebbe da ridurre. Gli errori ti sono già stati spiegati da Molli e di altri non ne ho incontrati. Penso che i paletti ci siano tutti. Un buon lavoro.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Questo è quello che mi aspetto da un pamphlet: ottimo lavoro, Autore!
Credo che un racconto più firmato di così è impossibile da trovare, ma ne parliamo a fine step
A me è piaciuto, e credo fosse davvero impossibile usare i paletti di questo step meglio di come li hai usati. Soprattutto per quanto concerne la sala da ballo, che pure appare marginale, ma mi sembra che alla fine questo fosse l'unico modo per non snaturare il pamphlet in maniera pretestuosa e anche incoerente. Quindi che dirti? Non ho ancora letto bene i fantasy, perché mi incutono molto più timore; ma per quanto riguarda i pamphlet credo tu abbia vinto, e quindi ti porto in cinquina con me. Ma forse anche sul podio... Anzi, ma forse proprio...
Complimenti, Autore. Mi hai proprio convinto. Bene così!
Credo che un racconto più firmato di così è impossibile da trovare, ma ne parliamo a fine step

A me è piaciuto, e credo fosse davvero impossibile usare i paletti di questo step meglio di come li hai usati. Soprattutto per quanto concerne la sala da ballo, che pure appare marginale, ma mi sembra che alla fine questo fosse l'unico modo per non snaturare il pamphlet in maniera pretestuosa e anche incoerente. Quindi che dirti? Non ho ancora letto bene i fantasy, perché mi incutono molto più timore; ma per quanto riguarda i pamphlet credo tu abbia vinto, e quindi ti porto in cinquina con me. Ma forse anche sul podio... Anzi, ma forse proprio...
Complimenti, Autore. Mi hai proprio convinto. Bene così!
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Riunione a Dubai
La sala da ballo ripresa all’ultimo tuffo è la sola osservazione che mi sento di fare in un racconto che ho letto d’un fiato e che mi ha divertito dall’inizio alla fine. Portentosa l’invenzione degli acronimi ma notevole anche la citazione dei nomi dei firmatari che, in qualche modo, mi hanno ricordato le fugaci apparizioni di Hitchcock all’inizio dei suoi film… L’ho già detto altre volte: l’umorismo non si apprende, è un talento naturale che si ha o non si ha. Un posto nella cinquina per me è assicurato.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Fantapolitica e geopolitica in un mix interessante.
Come ho già scritto per un altro pezzo, un pamphlet non è facile, nel futuro è ancora più difficile.
Il tutto condito con ironia, senza eccedere nel grottesco.
Complimenti; da mettere in concorrenza con altri pamphlet.
Come ho già scritto per un altro pezzo, un pamphlet non è facile, nel futuro è ancora più difficile.
Il tutto condito con ironia, senza eccedere nel grottesco.
Complimenti; da mettere in concorrenza con altri pamphlet.
FedericoChiesa- Padawan
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Re: Riunione a Dubai
Ciao.
Le pulci (su un racconto, comunque, divertente)
1. - Ci dirigiamo a voi, poveri imbelli… - A mio parere, “Ci dirigiamo”, con l’intento di “rivolgersi”, non è corretto. Viene diretto qualcosa, non ci si dirige col significato rivolgersi. Per correttezza ho controllato in web “Treccani” e mi sembra che sia appropriato il mio appunto.
2. – Non fate il nesci! – Da genovese (che non ha mai parlato il genovese) ho una conoscenza della parola (che vuol dire “stupido”), ma non credo che intendessi riportare in una denuncia ufficiale una parola gergale. L’ho cercata in internet, e apprendo che è un termine arcaico per dire “Inconsapevole”. E siamo nel 2200 D.C.. In ogni caso, nella versione arcaica italiana, “il” prevede il “nescio”, pertanto “nesci” è un piccolissimo refuso.
3. - La vostra volontà d’imposizione della democrazia… - Sicuramente sbaglierò, ma a me piace poco quel “volontà”. Forse quella parola potrebbe diventare “pretesa”.
4. - ...le bombe sono fioccate. – E poi scopriamo che sono “solamente” (sigh!) otto bombe. Fioccare, anche dopo aver per scrupolo meglio controllato in web, a mio sindacabile parere non corrisponde per “numero” e per significato.
5. Bunkers è un refuso. Anche al plurale si dice bunker.
6. “Reazione pavloviana”. Siamo nel 2200 e ancora ci si riferisce a una storia che vede i natali nel 1800. Ok, puoi dire che anche oggi parliamo di atteggiamenti dionisiaci o apollinei, ma legato a altri particolari trovo che per un racconto come il tuo, a tutti gli effetti di fantascienza, vada a creare un quadro anacronistico. Una reazione “inventata” su me avrebbe fatto più presa. Questo non vuol dire che non funzioni.
7. Bellissima la scelta dei vari nomi. Sono certo che quel “Sadiq” (e poi Mortician, Croquemort, Ajay San-li-tuje, il mio preferito) sono tanto coerenti quanto divertenti.
8. - …nella sua estrema presunzione di islamico fondamentalista… - qui ci metterei, se non sbaglio, “da” islamico, oppure specificherei “di essere islamico…”
9. – Per vari anni, le radiazioni (…) sia quelle da morto. – Qui, nel cartaceo, ho scritto “bella!” e penso che in questo umorismo garbato ci sia una chiave di lettura del tuo racconto.
10. “George” è una bella invenzione, finalmente. È qualcosa di nuovo che appartiene a un mondo duecento avanti al nostro, per quanto concerne il mio immaginario.
11. - …annoiati da una esistenza dalle quale… - Dalla. Piccolo refuso.
Riferimenti artistici / letterari
Il primo che mi viene in mente è “Lazarus Long, l’immortale”, probabilmente l’opera più ambiziosa di Heinlein. Che poi si collega al secondo riferimento…
…l’immancabile Asimov con la sua invenzione del pianeta “Aurora” (ma non ricordo ora in quale suo libro), con quei pochissimi “umani” sopravvissuti, pluricentenari e tanto annoiati – Sarete degli eterni ignoranti e, presumo, annoiati da una esistenza dalle quale –
Cinematograficamente, mi sovviene la famiglia Addams, per quell'aspetto divertito e fatalista sull'argomento che permea il racconto.
Considerazioni conclusive.
Mi collego a un intervento di Paolo circa la valutazione da attribuire ai racconti di fantascienza e fantasy, quando questa si conosce. Non sarò così tranchante, come lui, ma alcune perplessità mi sembra corretto segnalarle.
Contro chi si rivolge questo manifesto? Alla dirigenza mondiale delle Cinque Zone. Ma non si comprende, veramente, cosa si possa chiedere a questa. Di vivere di meno, di rinunciare a vivere? Perché non si chiede un intervento di supporto economico, di abbassamento delle “tasse”, di prendersi carico stipendialmente dell’inevitabile crisi del settore. Gli si chiede di morire e far morire tutti. Un po’ troppo da chiedere ai lettori del manifesto, che anche loro vogliono vivere centinaia di anni.
Nesci (arcaico), reazione pavloniana, stampanti in 3D, visori a realtà aumentata. A me sembra, magari sbaglio, che questi elementi siano anacronistici, che manchi l’invenzione e la visione futuristica che richiede un racconto di fantascienza. E sempre nel quadro anacronistico, forse il limite sta di aver traslato l’impresario di pompe funebri, tale e quale a quello attuale, nel futuro.
La parte storica del racconto, in un manifesto rivolto a persone che conoscono molto bene quella parte, non solo è lunga, è anche poco opportuna.
Il linguaggio utilizzato è poco “ufficiale”.
Tutto questo nell’ottica di valutare un racconto di fantascienza. Ma come racconto umoristico, devo ammettere che mi ha divertito. Fino ad ora, nei racconti che ho letto dove gli impresari di agenzie funebri sono stati scelti come personaggi, emerge quella volontà di “alleggerire” la morte, di affrontare l’argomento esorcizzando la dipartita con una buona dose di umorismo. E in questo senso, hai avuto delle invenzioni e un tono veramente divertenti. Grazie per averci fatto leggere il tuo racconto.
Le pulci (su un racconto, comunque, divertente)
1. - Ci dirigiamo a voi, poveri imbelli… - A mio parere, “Ci dirigiamo”, con l’intento di “rivolgersi”, non è corretto. Viene diretto qualcosa, non ci si dirige col significato rivolgersi. Per correttezza ho controllato in web “Treccani” e mi sembra che sia appropriato il mio appunto.
2. – Non fate il nesci! – Da genovese (che non ha mai parlato il genovese) ho una conoscenza della parola (che vuol dire “stupido”), ma non credo che intendessi riportare in una denuncia ufficiale una parola gergale. L’ho cercata in internet, e apprendo che è un termine arcaico per dire “Inconsapevole”. E siamo nel 2200 D.C.. In ogni caso, nella versione arcaica italiana, “il” prevede il “nescio”, pertanto “nesci” è un piccolissimo refuso.
3. - La vostra volontà d’imposizione della democrazia… - Sicuramente sbaglierò, ma a me piace poco quel “volontà”. Forse quella parola potrebbe diventare “pretesa”.
4. - ...le bombe sono fioccate. – E poi scopriamo che sono “solamente” (sigh!) otto bombe. Fioccare, anche dopo aver per scrupolo meglio controllato in web, a mio sindacabile parere non corrisponde per “numero” e per significato.
5. Bunkers è un refuso. Anche al plurale si dice bunker.
6. “Reazione pavloviana”. Siamo nel 2200 e ancora ci si riferisce a una storia che vede i natali nel 1800. Ok, puoi dire che anche oggi parliamo di atteggiamenti dionisiaci o apollinei, ma legato a altri particolari trovo che per un racconto come il tuo, a tutti gli effetti di fantascienza, vada a creare un quadro anacronistico. Una reazione “inventata” su me avrebbe fatto più presa. Questo non vuol dire che non funzioni.
7. Bellissima la scelta dei vari nomi. Sono certo che quel “Sadiq” (e poi Mortician, Croquemort, Ajay San-li-tuje, il mio preferito) sono tanto coerenti quanto divertenti.
8. - …nella sua estrema presunzione di islamico fondamentalista… - qui ci metterei, se non sbaglio, “da” islamico, oppure specificherei “di essere islamico…”
9. – Per vari anni, le radiazioni (…) sia quelle da morto. – Qui, nel cartaceo, ho scritto “bella!” e penso che in questo umorismo garbato ci sia una chiave di lettura del tuo racconto.
10. “George” è una bella invenzione, finalmente. È qualcosa di nuovo che appartiene a un mondo duecento avanti al nostro, per quanto concerne il mio immaginario.
11. - …annoiati da una esistenza dalle quale… - Dalla. Piccolo refuso.
Riferimenti artistici / letterari
Il primo che mi viene in mente è “Lazarus Long, l’immortale”, probabilmente l’opera più ambiziosa di Heinlein. Che poi si collega al secondo riferimento…
…l’immancabile Asimov con la sua invenzione del pianeta “Aurora” (ma non ricordo ora in quale suo libro), con quei pochissimi “umani” sopravvissuti, pluricentenari e tanto annoiati – Sarete degli eterni ignoranti e, presumo, annoiati da una esistenza dalle quale –
Cinematograficamente, mi sovviene la famiglia Addams, per quell'aspetto divertito e fatalista sull'argomento che permea il racconto.
Considerazioni conclusive.
Mi collego a un intervento di Paolo circa la valutazione da attribuire ai racconti di fantascienza e fantasy, quando questa si conosce. Non sarò così tranchante, come lui, ma alcune perplessità mi sembra corretto segnalarle.
Contro chi si rivolge questo manifesto? Alla dirigenza mondiale delle Cinque Zone. Ma non si comprende, veramente, cosa si possa chiedere a questa. Di vivere di meno, di rinunciare a vivere? Perché non si chiede un intervento di supporto economico, di abbassamento delle “tasse”, di prendersi carico stipendialmente dell’inevitabile crisi del settore. Gli si chiede di morire e far morire tutti. Un po’ troppo da chiedere ai lettori del manifesto, che anche loro vogliono vivere centinaia di anni.
Nesci (arcaico), reazione pavloniana, stampanti in 3D, visori a realtà aumentata. A me sembra, magari sbaglio, che questi elementi siano anacronistici, che manchi l’invenzione e la visione futuristica che richiede un racconto di fantascienza. E sempre nel quadro anacronistico, forse il limite sta di aver traslato l’impresario di pompe funebri, tale e quale a quello attuale, nel futuro.
La parte storica del racconto, in un manifesto rivolto a persone che conoscono molto bene quella parte, non solo è lunga, è anche poco opportuna.
Il linguaggio utilizzato è poco “ufficiale”.
Tutto questo nell’ottica di valutare un racconto di fantascienza. Ma come racconto umoristico, devo ammettere che mi ha divertito. Fino ad ora, nei racconti che ho letto dove gli impresari di agenzie funebri sono stati scelti come personaggi, emerge quella volontà di “alleggerire” la morte, di affrontare l’argomento esorcizzando la dipartita con una buona dose di umorismo. E in questo senso, hai avuto delle invenzioni e un tono veramente divertenti. Grazie per averci fatto leggere il tuo racconto.
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Re: Riunione a Dubai
Un altro pamphlet che è un vero pamphlet anche se c'è una lunga parte centrale dedicata alla guerra che appesantisce il tutto e che risulta inappropriata in considerazione del fatto che le persone cui l'invettiva è rivolta non possono non essere a conoscenza dei fatti.
Ma, d'altra parte, come si fa a scrivere un pamphlet sorvolando su fatti che i protagonisti cui è rivolto conoscono ma che il lettore ha bisogno di conoscere?
La parte vincente di questo scritto è il lato umoristico che non viene meno per tutta la lunghezza del racconto senza mai annoiare ne apparire eccessivo.
Un piccolo appunto su quel "dirigiamo" con cui apri il tuo racconto, l'ho riletto due o tre volte e mi sono convinto che "rivolgiamo" sarebbe stato molto meglio.
Sulla "sala da ballo" hanno già scritto i commentatori che mi hanno preceduto: credo proprio che per chi si è cimentato nel genere pamphlet, incastrare tutti i paletti sia stata un'impresa alquanto complicata e di conseguenza non aggiungo altro.
Sui richiami di scritti famosi, a me ha fatto subito pensare, oltre che ad Asimov" al Saramago de "Le intermittenze della morte".
Nel complesso un ottimo lavoro, scritto in un ottimo italiano (che non guasta mai, anzi).
Ma, d'altra parte, come si fa a scrivere un pamphlet sorvolando su fatti che i protagonisti cui è rivolto conoscono ma che il lettore ha bisogno di conoscere?
La parte vincente di questo scritto è il lato umoristico che non viene meno per tutta la lunghezza del racconto senza mai annoiare ne apparire eccessivo.
Un piccolo appunto su quel "dirigiamo" con cui apri il tuo racconto, l'ho riletto due o tre volte e mi sono convinto che "rivolgiamo" sarebbe stato molto meglio.
Sulla "sala da ballo" hanno già scritto i commentatori che mi hanno preceduto: credo proprio che per chi si è cimentato nel genere pamphlet, incastrare tutti i paletti sia stata un'impresa alquanto complicata e di conseguenza non aggiungo altro.
Sui richiami di scritti famosi, a me ha fatto subito pensare, oltre che ad Asimov" al Saramago de "Le intermittenze della morte".
Nel complesso un ottimo lavoro, scritto in un ottimo italiano (che non guasta mai, anzi).
paluca66- Maestro Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Un pamphlet molto ricco e denso di fatti. La prima parte l'ho trovato veramente troppo lunga. Tutte quelle guerre non fanno altro che distrarre il lettore. Per lo meno io mi sono distratto parecchio perché volevo arrivare al punto della questione. Quando ci si arriva a quel punto però, pur essendo valida, la tesi non sembra essere supportata dalla giusta carica incisiva. Diciamo che nel mio caso l'attenzione era già calata di molto.
Ti faccio i complimenti però per l'uso dei paletti che io non ho trovato così forzati alla fine sono usati molo bene.
In ogni caso complimenti, cimentarsi in un genere così poco conosciuto e altrettanto ostico ti fa onore. Una buona prova.
Ti faccio i complimenti però per l'uso dei paletti che io non ho trovato così forzati alla fine sono usati molo bene.
In ogni caso complimenti, cimentarsi in un genere così poco conosciuto e altrettanto ostico ti fa onore. Una buona prova.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
La parte di informazione al lettore sui fatti storici è il vero punto debole dello scritto: troppo evidente l'incongruenza tra chi conosce i fatti (i destinatari della missiva) e i dati messi nero su bianco. Non è sbagliato in sé, ma il modo in cui farlo doveva essere più naturale, o usare degli stratagemmi.
Non che fosse facile, comunque.
In secondo luogo, lo stesso fattore delle guerre sembra in contraddizione con il vero nocciolo del pamphlet: di solito, se vuoi lamentarti di qualcosa, non vai a ricordare con così grande minuzia tutti i generosi benefici di cui hai goduto in precedenza.
Insomma, senza nulla togliere alla buona scrittura e all'idea interessante che hai avuto, non sono rimasto del tutto soddisfatto dal contenuto del pamphlet.
Ti hanno già evidenziato alcuni piccoli refusi e un uso di qualche termine in effetti troppo desueto per il periodo in cui il tutto è scritto.
Sull'idea che l'assenza di morte tolga senso alla vita vedo molta sorpresa negli altri commenti, ma personalmente l'ho vista trattare in molte forme, anche dal banale cinema hollywoodiano.
Si vede che non è una riflessione comune come credevo.
A rileggerci!
Non che fosse facile, comunque.
In secondo luogo, lo stesso fattore delle guerre sembra in contraddizione con il vero nocciolo del pamphlet: di solito, se vuoi lamentarti di qualcosa, non vai a ricordare con così grande minuzia tutti i generosi benefici di cui hai goduto in precedenza.
Insomma, senza nulla togliere alla buona scrittura e all'idea interessante che hai avuto, non sono rimasto del tutto soddisfatto dal contenuto del pamphlet.
Ti hanno già evidenziato alcuni piccoli refusi e un uso di qualche termine in effetti troppo desueto per il periodo in cui il tutto è scritto.
Sull'idea che l'assenza di morte tolga senso alla vita vedo molta sorpresa negli altri commenti, ma personalmente l'ho vista trattare in molte forme, anche dal banale cinema hollywoodiano.
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Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Anche questo è un bel testo, polemico e allo stesso tempo ironico e sferzante.
Mi è piaciuta l'idea della nuova mappa geopolitica, con la suddivisione del mondo invece che in cinque continenti in cinque zone mondiali. Mi piace anche quel tocco di fantascientifico sul futuro che tu hai ipotizzato. Anche l'argomento che tocchi è interessante, quello sulla vita eterna che ha l'effetto di appiattirla la vita, di renderla arida.
Gli aspetti che mi convincono di meno sono due.
Primo il lungo passaggio sulla guerra, che come ti hanno detto mi sembra troppo lungo e poi poco spontaneo, poco naturale.
Secondo il linguaggio. Sul tono nulla da dire, mi sembra perfetto, il linguaggio invece mi pare troppo arcaico, troppo vecchio, impostato. Comprendo la solennità che debba avere uno scritto del genere, ma comparando il linguaggio con l'epoca in cui è stato scritto, mi viene il dubbio che tutto ciò possa creare un involontario effetto anacronistico.
Mi ero dimenticato il titolo, troppo anonimo e poco evocativo rispetto al brano che hai concepito.
Mi è piaciuta l'idea della nuova mappa geopolitica, con la suddivisione del mondo invece che in cinque continenti in cinque zone mondiali. Mi piace anche quel tocco di fantascientifico sul futuro che tu hai ipotizzato. Anche l'argomento che tocchi è interessante, quello sulla vita eterna che ha l'effetto di appiattirla la vita, di renderla arida.
Gli aspetti che mi convincono di meno sono due.
Primo il lungo passaggio sulla guerra, che come ti hanno detto mi sembra troppo lungo e poi poco spontaneo, poco naturale.
Secondo il linguaggio. Sul tono nulla da dire, mi sembra perfetto, il linguaggio invece mi pare troppo arcaico, troppo vecchio, impostato. Comprendo la solennità che debba avere uno scritto del genere, ma comparando il linguaggio con l'epoca in cui è stato scritto, mi viene il dubbio che tutto ciò possa creare un involontario effetto anacronistico.
Mi ero dimenticato il titolo, troppo anonimo e poco evocativo rispetto al brano che hai concepito.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Il titolo, cara Penna, mi ha ricordato i (bei) tempi del lavoro: organizza riunioni, redigi verbali.
Un altro racconto in cui a contestare è un Imprenditore di Pompe funebri, attaccato per essersi arricchito con un’attività indispensabile ma che pure non tutti si sentono di svolgere, salvo poi criticare.
Che possa rientrare in un pamphlet ci sono pochi dubbi, salvo che per la parte centrale dove diventa troppo narrazione. Alla seconda lettura, l’ho diviso in tre parti, per meglio percepire i “j’accuse” del protagonista.
La prima parte è un pamphlet ben scritto: le repliche alle contestazioni sono molto precise, inconfutabili, non si può che concordare. Svolgo un lavoro “sgradevole”, in certi periodi molto pericoloso, giusto che venga pagato. Altrimenti, arrangiatevi.
Ben si lega alla terza parte, dove contesta l’allungamento della vita supportato da tecnologia e scoperte scientifiche. Qui si passa al fantascientifico spinto, forse un po’ esagerato anche per i tempi che hai portato ai limiti dei paletti, ma è un racconto, ci può stare. Ci può stare qui una riflessione sul significato di “vita”: è vita quella che va oltre i limiti che la natura stessa, vera esperta dati i secoli di esperimenti, ha delineato come ottimali? La mente umana è pronta per questo scenario di “quasi" immortalità?
La parte centrale, con lo scenario fantapolitico impostato, ecco questo in un pamphlet non lo vedrei proprio: chi è presente alla riunione non può non conoscere gli antefatti, per averli vissuti o perché Storia recente. Alla prima lettura mi sono “sorbita” questa lezione di Storia futura, alla seconda l’ho saltata. Sarebbe bastato un vago cenno, diamo per scontato sapere quello che è successo: Guerre, bombe, radiazioni. In un romanzo ci starebbe, ovvio, uno studio sull’assetto politico futuro, frutto anche di un’analisi della situazione attuale. Qui ha appesantito a mio parere inutilmente.
I paletti: L’imprenditore c’è, gli Emirati e la sala anche, tutto in ottica prostep, ci mancherebbe considerarlo un delitto. Resta il fatto che, over contest, senza l’ultima parte, il racconto reggerebbe (in questo caso anche con la parte centrale).
Quindi un buon racconto, scrittura scorrevole, sufficientemente incisivo come pamphlet, anche se inserisci molte spiegazioni, ma per contestare devi “dire”, altrimenti.... Mi è piaciuto anche il tono vagamente sarcastico che traspare, a volte affidato ad uno stile “vecchio stile”, quel bacchettare ironico, con un briciolo di commiserazione, ma molto vero, quel rimarcare la dissennatezza di certe scelte (che pure l’hanno reso ricco).
Contiene molti spunti di riflessione, anche importanti, non banali e di attualità, espressi senza esagerazioni nei termini. L’unica cosa che mi sento di farti notare è il “Ci dirigiamo a Voi”, l’ho sostituito nel mio leggere con “Ci rivolgiamo”, più semplicemente. Il resto, piccoli peccatucci veniali.
Un altro racconto in cui a contestare è un Imprenditore di Pompe funebri, attaccato per essersi arricchito con un’attività indispensabile ma che pure non tutti si sentono di svolgere, salvo poi criticare.
Che possa rientrare in un pamphlet ci sono pochi dubbi, salvo che per la parte centrale dove diventa troppo narrazione. Alla seconda lettura, l’ho diviso in tre parti, per meglio percepire i “j’accuse” del protagonista.
La prima parte è un pamphlet ben scritto: le repliche alle contestazioni sono molto precise, inconfutabili, non si può che concordare. Svolgo un lavoro “sgradevole”, in certi periodi molto pericoloso, giusto che venga pagato. Altrimenti, arrangiatevi.
Ben si lega alla terza parte, dove contesta l’allungamento della vita supportato da tecnologia e scoperte scientifiche. Qui si passa al fantascientifico spinto, forse un po’ esagerato anche per i tempi che hai portato ai limiti dei paletti, ma è un racconto, ci può stare. Ci può stare qui una riflessione sul significato di “vita”: è vita quella che va oltre i limiti che la natura stessa, vera esperta dati i secoli di esperimenti, ha delineato come ottimali? La mente umana è pronta per questo scenario di “quasi" immortalità?
La parte centrale, con lo scenario fantapolitico impostato, ecco questo in un pamphlet non lo vedrei proprio: chi è presente alla riunione non può non conoscere gli antefatti, per averli vissuti o perché Storia recente. Alla prima lettura mi sono “sorbita” questa lezione di Storia futura, alla seconda l’ho saltata. Sarebbe bastato un vago cenno, diamo per scontato sapere quello che è successo: Guerre, bombe, radiazioni. In un romanzo ci starebbe, ovvio, uno studio sull’assetto politico futuro, frutto anche di un’analisi della situazione attuale. Qui ha appesantito a mio parere inutilmente.
I paletti: L’imprenditore c’è, gli Emirati e la sala anche, tutto in ottica prostep, ci mancherebbe considerarlo un delitto. Resta il fatto che, over contest, senza l’ultima parte, il racconto reggerebbe (in questo caso anche con la parte centrale).
Quindi un buon racconto, scrittura scorrevole, sufficientemente incisivo come pamphlet, anche se inserisci molte spiegazioni, ma per contestare devi “dire”, altrimenti.... Mi è piaciuto anche il tono vagamente sarcastico che traspare, a volte affidato ad uno stile “vecchio stile”, quel bacchettare ironico, con un briciolo di commiserazione, ma molto vero, quel rimarcare la dissennatezza di certe scelte (che pure l’hanno reso ricco).
Contiene molti spunti di riflessione, anche importanti, non banali e di attualità, espressi senza esagerazioni nei termini. L’unica cosa che mi sento di farti notare è il “Ci dirigiamo a Voi”, l’ho sostituito nel mio leggere con “Ci rivolgiamo”, più semplicemente. Il resto, piccoli peccatucci veniali.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Ecco una bella invettiva fantascientifica contro la fine della morte.
Ci sono degli spunti interessanti (es. i riferimenti all’asteroide Bennu che secondo alcuni studi potrebbe colpire la terra proprio intorno al 2180) e alcune parti davvero molto divertenti (fantastici gli acronimi. George è spettacolare).
Le note sul racconto sono già state sottolineate: tutti i dettagli storici (sebbene interessanti e divertenti) sono evidentemente fuori luogo visto che il testo è rivolto a un pubblico che già li conosce. Come testo fantascientifico e di storia futura è carino, ricco di temi molto comuni nella fantascienza senza però un vero slancio di innovazione fantasiosa. Infine, anche io non ho ben compreso quale sia la richiesta rivolta dagli Impresari di pompe funebri al Direttorio Mondiale.
Però nel complesso si vede che l’aut* si è divertito un mondo a scriverlo e il suo divertimento è giunto tutto anche a me, quindi complimenti.
Ci sono degli spunti interessanti (es. i riferimenti all’asteroide Bennu che secondo alcuni studi potrebbe colpire la terra proprio intorno al 2180) e alcune parti davvero molto divertenti (fantastici gli acronimi. George è spettacolare).
Le note sul racconto sono già state sottolineate: tutti i dettagli storici (sebbene interessanti e divertenti) sono evidentemente fuori luogo visto che il testo è rivolto a un pubblico che già li conosce. Come testo fantascientifico e di storia futura è carino, ricco di temi molto comuni nella fantascienza senza però un vero slancio di innovazione fantasiosa. Infine, anche io non ho ben compreso quale sia la richiesta rivolta dagli Impresari di pompe funebri al Direttorio Mondiale.
Però nel complesso si vede che l’aut* si è divertito un mondo a scriverlo e il suo divertimento è giunto tutto anche a me, quindi complimenti.
SuperGric- Padawan
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Re: Riunione a Dubai
Un pamphlet fantapolitico ben elaborato. Pesca in diversi mari per creare qualcosa di interessante e non scontato. (per i miei gusti ci ho rivisto qualcosa dal Dottor Stranamore e perfino da Gundam).
Per quanto riguarda i paletti solo la sala da ballo è inserita a forza ma abbiamo già visto che per un pamphlet non era un paletto semplice.
Un ottimo lavoro, davvero.
Complimenti
Grazie
Per quanto riguarda i paletti solo la sala da ballo è inserita a forza ma abbiamo già visto che per un pamphlet non era un paletto semplice.
Un ottimo lavoro, davvero.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
La lettura, nonostante la corposa parte centrale che altri non è che un poco camuffato infodump, mi ha divertito parecchio. Però, un pamphlet non viene scritto per creare sdegno, suscitare una reazione nel lettore di ribellione? A mio parere dunque questo è un ottimo esempio di parodia del genere, anche brillantemente riuscita tra le altre cose. Poco da dire sul testo, ben scritto. Ho solo qualche dubbio sulla scelta di alcuni termini usati, soprattutto all'inizio del testo, qualche vocabolo desueto che non so bene cosa c'entrasse. Tant'è vero che poi vengono abbandonati a favore di una scrittura più agile e moderna. Che fossero solo un segnale per avvisarci che avremmo letto un testo divertente e non impegnato?
A rileggerci, con vero piacere!
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Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Testo interessante e divertente.
Una pecca notevole sono gli spiegoni nella parte centrale, rallentano il ritmo e non sono funzionali al testo ma solo a far comprendere al lettore le cose. Diluirei le informazioni su tutto il testo, per mitigare questo effetto.
Asciugando e diluendo il testo avrebbe una snellezza e un'omogeneità maggiore e si potrebbe godere a pieno della sua ironia.
Lo stile mi piace, si sente che l'autor ci sguazza e non ha bisogno di suggerimenti sul lato ironico, anzi gliene chiederò qualcuno io a fine step
Anche questo un ottimo lavoro, brav.
Ele
Una pecca notevole sono gli spiegoni nella parte centrale, rallentano il ritmo e non sono funzionali al testo ma solo a far comprendere al lettore le cose. Diluirei le informazioni su tutto il testo, per mitigare questo effetto.
Asciugando e diluendo il testo avrebbe una snellezza e un'omogeneità maggiore e si potrebbe godere a pieno della sua ironia.
Lo stile mi piace, si sente che l'autor ci sguazza e non ha bisogno di suggerimenti sul lato ironico, anzi gliene chiederò qualcuno io a fine step

Anche questo un ottimo lavoro, brav.
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Re: Riunione a Dubai
Questo pamphlet è davvero convincente: ricco di fantasia, ironico e scorrevole.
Ristagna un pò nella descrizione minuziosa degli eventi catastrofici che hanno martoriato la terra e in quella lugubre conta dei morti, anche se tutto ciò serve a spiegare l'ascesa della lobby degli impresari di pompe funebri e della loro immensa ricchezza e fortuna: senz'altro la loro parola ha molto potere ( infatti sembrano anche più autorevoli delle alte cariche religiose...) e di conseguenza il loro malumore non deve passare inosservato.
Forse è un pò inverosimile che chiedano di abolire il diritto a una fantomatica immortalità generale, forse sarebbe stato più interessante renderli capi supremi di una parte di mondo dove gli uomini vivono e muoiono "alla vecchia maniera" in contrapposizione con il resto del mondo abitato da ultracentenari. Il tutto avrebbe portato poi a una guerra tra le due fazioni, ma tanto, una più o una meno...
Il cambio di tono e di registro narrativo tra le prime righe e il resto del testo sembra voluto, perchè scorrendo nella lettura tutto diventa meno reverenziale e più ironico, cinico quasi, ma non mi ha convinta del tutto. Poi ci dirai il perchè.
Ottimi i nomi e gli acronimi inventati; un pò meno il titolo che rimane un pò anonimo nei confronti di un testo così intenso e focoso.
Ristagna un pò nella descrizione minuziosa degli eventi catastrofici che hanno martoriato la terra e in quella lugubre conta dei morti, anche se tutto ciò serve a spiegare l'ascesa della lobby degli impresari di pompe funebri e della loro immensa ricchezza e fortuna: senz'altro la loro parola ha molto potere ( infatti sembrano anche più autorevoli delle alte cariche religiose...) e di conseguenza il loro malumore non deve passare inosservato.
Forse è un pò inverosimile che chiedano di abolire il diritto a una fantomatica immortalità generale, forse sarebbe stato più interessante renderli capi supremi di una parte di mondo dove gli uomini vivono e muoiono "alla vecchia maniera" in contrapposizione con il resto del mondo abitato da ultracentenari. Il tutto avrebbe portato poi a una guerra tra le due fazioni, ma tanto, una più o una meno...
Il cambio di tono e di registro narrativo tra le prime righe e il resto del testo sembra voluto, perchè scorrendo nella lettura tutto diventa meno reverenziale e più ironico, cinico quasi, ma non mi ha convinta del tutto. Poi ci dirai il perchè.
Ottimi i nomi e gli acronimi inventati; un pò meno il titolo che rimane un pò anonimo nei confronti di un testo così intenso e focoso.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
Senza la morte la vita non è per nulla intrigante. Direi che è questa l'idea portante del testo. Poteva essere affrontata in modo serio oppure con ironia: hai chiaramente scelto la seconda. Questo rende molti piacevole la lettura, ma forse priva il pamphlet della possibilità di far riflettere, di lasciare un segno più indelebile.
Avrei dato più spazio ai tentativi di allungare la vita, all'idea di salvare un cervello su computer (una specie di copia-incolla che trovo molto intrigante), limando un po' il racconto delle guerre, un malloppo di informazioni che contestualizza meglio il pamphlet ma che alla fine non è utile più di tanto alla sua causa. Che le guerre riempiano le casse da morto e le casse-forti degli impresari è vero in ogni epoca, credo, ma come detto mi sembra più interessate cosa stanno facendo i governi per mandarli sul lastrico e vivere per secoli.
Trovo quindi la seconda parte più riuscita e divertente.
Lo stile è forse un po' antiquato per un invettiva che arriva dal futuro. Avrei preferito una voce più diretta, meno formale, anche se forse avrebbe reso il testo più serio e non credo fosse la sua intenzione.
In generale è un buon lavoro. Molto ben costruito sui paletti, a parte direi la sala da ballo a cui dedichi un post finale che non stona con il resto ma non aggiunge nulla. Meglio di così non si poteva fare in ogni caso.
Avrei dato più spazio ai tentativi di allungare la vita, all'idea di salvare un cervello su computer (una specie di copia-incolla che trovo molto intrigante), limando un po' il racconto delle guerre, un malloppo di informazioni che contestualizza meglio il pamphlet ma che alla fine non è utile più di tanto alla sua causa. Che le guerre riempiano le casse da morto e le casse-forti degli impresari è vero in ogni epoca, credo, ma come detto mi sembra più interessate cosa stanno facendo i governi per mandarli sul lastrico e vivere per secoli.
Trovo quindi la seconda parte più riuscita e divertente.
Lo stile è forse un po' antiquato per un invettiva che arriva dal futuro. Avrei preferito una voce più diretta, meno formale, anche se forse avrebbe reso il testo più serio e non credo fosse la sua intenzione.
In generale è un buon lavoro. Molto ben costruito sui paletti, a parte direi la sala da ballo a cui dedichi un post finale che non stona con il resto ma non aggiunge nulla. Meglio di così non si poteva fare in ogni caso.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Riunione a Dubai
qualche refuso ma nulla di grave, per il resto è scritto bene.
chiaro, scorrevole e perfettamente in genere, si legge davvero con piacere.
mi lascia un poco perplesso la sala da ballo inserita all'ultimo istante, ma ciò che conta è che ci sia.
belle le invettive, gradevole la storia.
chiaro, scorrevole e perfettamente in genere, si legge davvero con piacere.
mi lascia un poco perplesso la sala da ballo inserita all'ultimo istante, ma ciò che conta è che ci sia.
belle le invettive, gradevole la storia.
Arunachala- Admin
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Re: Riunione a Dubai
Ciao Penna.
Faccio fatica a pensare che i destinatari di questo pamphlet, membri del Direttorio Mondiale, siano all'oscuro della storia per loro recente, vista la loro mansione. Come pure dubito che non sappiano cos'è lo SPACI al punto da doverlo specificare sia come acronimo che per esteso.
L'idea alla base del racconto è ottima, ma a mio avviso con i destinatari che hai scelto il contenuto andava modulato diversamente. Oppure si potevano cambiare i destinatari, in modo da giustificarne l'ignoranza; non nego che per me sarebbe stato intrigante da leggere un pamphlet del genere, per vedere come sarebbe stato l'esito e trovare le motivazioni dei narratori rivolti a un pubblico popolare.
Mi sono inceppato leggendo "bunkers" (in italiano bunker è invariabile) e "annoiati da una esistenza dalle quale", quel "dalle" mi ha messo il dubbio che fosse "esistenze".
La stanza da ballo c'è perché in qualche modo bisognava metterla. Trattandosi del paletto più difficile per questo racconto, posso farti comunque i complimenti per averci provato.
Del racconto mi resta impresso principalmente il mondo che hai creato. C'è satira secondo me centrata sulla situazione politica del nostro tempo. Non dico che condivido in toto ciò che hai espresso, ma la satira c'è, rendendo questo pamphlet letterario su una situazione immaginaria un veicolo per tirar fuori delle considerazioni su situazioni reali.
Genere pamphlet, spazio gli Eau, tempo il XXII secolo, personaggio solo l'impresario di pompe funebri, la stanza da ballo c'è.
Grazie e alla prossima.
Faccio fatica a pensare che i destinatari di questo pamphlet, membri del Direttorio Mondiale, siano all'oscuro della storia per loro recente, vista la loro mansione. Come pure dubito che non sappiano cos'è lo SPACI al punto da doverlo specificare sia come acronimo che per esteso.
L'idea alla base del racconto è ottima, ma a mio avviso con i destinatari che hai scelto il contenuto andava modulato diversamente. Oppure si potevano cambiare i destinatari, in modo da giustificarne l'ignoranza; non nego che per me sarebbe stato intrigante da leggere un pamphlet del genere, per vedere come sarebbe stato l'esito e trovare le motivazioni dei narratori rivolti a un pubblico popolare.
Mi sono inceppato leggendo "bunkers" (in italiano bunker è invariabile) e "annoiati da una esistenza dalle quale", quel "dalle" mi ha messo il dubbio che fosse "esistenze".
La stanza da ballo c'è perché in qualche modo bisognava metterla. Trattandosi del paletto più difficile per questo racconto, posso farti comunque i complimenti per averci provato.
Del racconto mi resta impresso principalmente il mondo che hai creato. C'è satira secondo me centrata sulla situazione politica del nostro tempo. Non dico che condivido in toto ciò che hai espresso, ma la satira c'è, rendendo questo pamphlet letterario su una situazione immaginaria un veicolo per tirar fuori delle considerazioni su situazioni reali.
Genere pamphlet, spazio gli Eau, tempo il XXII secolo, personaggio solo l'impresario di pompe funebri, la stanza da ballo c'è.
Grazie e alla prossima.
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