Cento anni sono ormai passati da quello sciagurato giorno in cui, in occasione dell’inaugurazione del più lussuoso, maestoso, gigantesco hotel che essere umano avesse mai visto, il grande chef italiano Gustavo Pasta decise di strafare facendo uscire dalla torta di due metri di altezza nientemeno che una ragazza completamente nuda!
Erano altri tempi, quelli, mio nonno me lo raccontava sempre… le donne stavano al loro posto anche se il regime aveva già da qualche anno dovuto cedere al turismo occidentale che portava il peccato in mezzo ai nostri giovani, alle nostre donne, nelle famiglie: donne che giravano liberamente in calzoncini e magliette, ragazze che prendevano il sole in spiaggia in bikini, uomini e donne seduti allo stesso tavolo al ristorante in sei, otto, a volte anche dieci alla volta.
Sicuramente il seme del peccato si era già insinuato nella nostra gente, soprattutto nelle donne, ma è indubbio che quella ragazza fu l’elemento scatenante della frana che avrebbe trascinato il nostro emirato alla rovina.
Il salone era gremito di personalità e giornalisti di ogni paese che subito amplificarono un fatto, di per sé abbastanza anonimo, in qualcosa di “epocale”, parola che su molti giornali apparve, a mio parere del tutto a sproposito.
Ma si sa, la gente, il popolino, beve tutto quello che gli si fa credere, soprattutto se arriva da una certa stampa e così ci è voluto poco perché nelle nostre donne cominciasse a insinuarsi un dubbio malsano.
È bastato un mese perché in quello stesso salone si vedessero alcune nostre concittadine esibirsi in balli di dubbia moralità, agitando le loro forme che nemmeno i vestiti dell’epoca riuscivano totalmente a nascondere.
E gli uomini? Coloro che avrebbero dovuto vegliare sull’integrità morale dei costumi del paese, sull’integrità morale delle loro donne, le nostre nonne? Che fessi! Completamente rimbambiti dalla visione di un corpo nudo, chissà che cosa hanno immaginato di vedere dietro a quelle forme così volgarmente esibite!
Poveri stupidi! Poveri ignoranti! Poveri ingenui!
Certo nessuno avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco tempo, anche se dai paesi amici, quelli che professavano la nostra stessa fede, che vivevano intensamente il nostro “credo”, tutelando le loro donne dai rischi del peccato, da quei paesi, dicevo, numerosi (e inascoltati) furono i moniti.
Ma i nostri nonni pensavano di essere più furbi di tutti, pensavano di potersela cavare da soli, pensavano che concedere una minima libertà alle loro donne non avrebbe comportato niente di particolare: ciechi! Accecati da quelle stesse libertà peccaminose dell’occidente da cui le autorità religiose non smettevano un secondo di metterli in guardia.
Sono bastati dieci anni perché il seme del male cominciasse a dare i suoi primi frutti, i frutti malati di un albero che aveva piantato le radici nella terra corrotta.
Al termine del primo decennio del nostro secolo le autorità del nostro paese decisero di sfruttare la popolarità del grande hotel per organizzare le finali di Miss Mondo. Che follia! Arrivarono le più belle ragazze di ogni paese e per giorni sfilarono mezze nude nello stesso salone dove dieci anni prima la loro famosissima “collega” aveva mostrato al mondo le sue grazie.
Naturalmente, follia per follia, invitarono nuovamente mister Gustavo Pasta, nella speranza, chissà, che potesse fare uscire dal cilindro qualche altra trovata particolarmente piccante, anzi, “peccaminosa”.
E quello cosa si inventa? Dei pasticcini che rappresentavano le ragazze in concorso, uno per ciascuna di esse; ma, invece che in costume, i pasticcini le rappresentavano completamente nude.
Ancora una volta il successo che accompagnò il malato esibizionismo di Pasta fu enorme, amplificato, manco a dirlo, da un giornalismo al soldo del nemico che inondò rapidamente le redazioni di tutto il mondo decretando la fine di secoli di oscurantismo del nostro paese, oscurantismo che solo le loro menti malate, obnubilate da tette e sederi esibiti senza ritegno su ogni rivista, potevano aver visto.
E che cosa fecero i nostri “illuminati” governanti, assediati dai paesi amici che li spronavano e reagire a quell’invasione del male? Niente! Non fecero proprio niente, subirono quegli attacchi senza reagire, calarono, è il caso di dirlo, i pantaloni e lasciarono che giorno dopo giorno la goccia scavasse la roccia fino a sgretolarla completamente.
E tu nonno? Proprio tu nonno! L’artefice dell’inizio del crollo che ci ha portati qui oggi, in questa situazione senza speranza.
Inconsapevolmente ma tragicamente colpevole.
Eri là quando quella ragazza uscì dalla torta ed eri là durante la finale di Miss Mondo… purtroppo!
Miss Costarica e il suo sorriso incantevole, Miss Costarica e le sue belle forme al vento… te la sposasti, povero fesso! Eri già un pezzo grosso dell’emirato a soli trent’anni e ti lasciasti conquistare, mettere sotto, rimbambire da quella ragazza!
Per compiacere la tua giovane moglie la facesti entrare nei meccanismi del governo: che errore!!!
Era giovane e bella ma non era affatto stupida, anzi!
Richiamò per la terza volta Pasta dal suo paese e lo mise a capo di un comitato organizzato appositamente per portare alle nostre donne i segreti della cucina occidentale.
Cosa poteva esserci di male a insegnare a mogli e madri a cucinare, pensarono i nostri illuminatissimi governanti: tutto c’era di male! Era ancora una volta il Male vero e proprio che si insinuava tra le vesti delle nostre nonne e delle nostre madri, quelle vesti che le avevano protette dal peccato per secoli e che ora, all’improvviso si rivelavano un impiccio.
Sì, proprio così, dissero, un impiccio!
Per prime furono le braccia a scoprirsi, non si poteva stare in cucina con le braccia interamente coperte sentenziò il grande cuoco!
E poi i volti, i bellissimi volti delle nostre donne, destinati a dare gioia e amore a noi, i loro uomini, poco alla volta furono alla mercé di chiunque passasse in quelle cucine.
Il destino era segnato, una volta al mese il salone dell’hotel accoglieva le aspiranti cuoche affinché mostrassero a tutti (a tutti! Ma ci rendiamo conto!) i loro manicaretti, i loro progressi.
Capite? Non più soltanto al loro uomo, ma a tutti quelli che entravano in quel salone, gli uomini delle altre cuoche, e poi i giornalisti e poi sempre più numerose le donne occidentali con i loro vestiti corti e i loro comportamenti lascivi, quelle donne che si lasciavano andare a balli peccaminosi, che bevevano alcool in pubblico.
Maledetti stupidi! Maledetti stupidi!!!!!!
Avevano già cominciato ad essere sconfitti, non si resero mai conto che ci stavano preparando un futuro di tenebre, non pensarono mai per un momento agli uomini che sarebbero venuti, alle generazioni future di maschi sottomessi.
E ora non si torna più indietro, non è più possibile tornare agli anni d’oro della fine del ventesimo secolo.
Ieri, l’inizio del nuovo secolo ha visto il compimento finale del lungo colpo di Stato durato cento anni; è nato il nuovo Governo dell’emirato composto soltanto da donne.
Le statue dei nostri grandi antenati sono state man mano sostituite da quelle di Gustavo Pasta che con regolarità maniacale sono sorte nelle piazze di tutte le più importanti città: è il loro eroe Nazionale!
Le donne sono a capo delle più importanti industrie, comandano banche e assicurazioni, non esiste più un hotel guidato da un uomo…
Siamo ridotti ad animali da riproduzione, non si celebrano nemmeno più matrimoni, siamo lo zimbello di tutto il mondo… Però gli illuminati governanti occidentali fanno affari e trattano con le nostre donne infischiandosene dei nostri diritti e della nostra situazione, per loro contiamo meno dei loro animali domestici.
Uomini del nostro amato emirato è ora di prendere in mano la situazione e alzare la voce; ribelliamoci a questa situazione, smettiamola di subire passivamente, che questo sia veramente il secolo della restaurazione, del ritorno alla Verità!
Riprendiamo il nostro posto nella società, riprendiamoci le nostre donne, rimettiamole dove sono sempre state, su quel magnifico piedistallo all’interno delle nostre case, simboli e rappresentazioni dei nostri cuori.
Cancelliamo questi cento anni di disonore, di peccati, di sconcezze, abbattiamo le statue del Pasta e rivestiamo le nostre ragazze.
Invadiamo le piazze, presidiamo aeroporti e stazioni, occupiamo fabbriche e hotel, liberiamoci da questi legacci che ci stringono i cuori e ci co-stringono nelle nostre case come dei soprammobili.
Uomini, torniamo ad essere i padroni dell’emirato!