Lampadari e finestre
+17
Asbottino
digitoergosum
Molli Redigano
vivonic
paluca66
CharAznable
Danilo Nucci
Susanna
ImaGiraffe
Akimizu
Fante Scelto
Antonio Borghesi
FedericoChiesa
caipiroska
Byron.RN
Petunia
Different Staff
21 partecipanti
Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 5 - Sala da Ballo
Pagina 1 di 1
Lampadari e finestre
Io, il Professor Fausto Sirotti, stavolta dico davvero basta.
È finito il tempo di essere speranzosi e comprensivi. È da troppo che giocate con la nostra pazienza. Avete trasformato i nostri sogni in pastone per porci, avete reso la notte da un tempo effimero a un luogo inespugnabile.
Io, in fin dei conti, sono solo un cattedratico dell’Università più antica del mondo, un glottologo, un dialettologo, un teorico prestato al mondo della vostra sacra politica per sbaglio, pressoché sconosciuto al grande elettorato, avendo ricoperto soltanto l’incarico di Sindaco per due mandati e quello di Presidente della Provincia per uno.
Voi, invece, vi conoscono tutti a voi: voi siete l’élite, la salvezza dell’umanità, quelli che ci proteggeranno dalla crisi e che ci condurranno verso un mondo pieno di fiori, colori e allegria. Peccato che negli ultimi decenni abbiate reso il nostro Bel Paese peggio di quello che cantava un certo Caetano Veloso, un tizio di cui non importa conoscere l’esistenza: mummie del secolo scorso, come dite sempre voi col vostro linguaggio elegante e forbito.
Intanto, da quando l’Adriatico si è ripreso le case che gli spettavano, voi avete stabilito la vostra bella sede di partito a Courmayeur e chi vi ha visto più. Venezia, Comacchio, Ravenna sono ormai soltanto delle Curon più grandi, e voi belli tranquilli nei vostri cosmodromi sulle Alpi.
Vi siete mangiati tutti i soldi della gente per bene, tutti. Ma non dovevate finire di restituirci i quarantanove milioni almeno cinque anni fa? Ormai questa storia va avanti da ottant’anni tra dilazioni, ricalcoli, cavilli burocratici e stati di forza maggiore. Certo, Venezia che non esiste più mi sembra un bel caso di forza maggiore, per le vostre abituali malversazioni.
Ma adesso è ora di togliere il vostro rostro dalle nostre ciotole di cibo. Il popolo si è stancato, anche se avete distrutto la speranza e, con essa, la democrazia di questo povero paese allo sfascio.
Avete impedito i funerali! Quello che ormai è rimasto l’ultimo momento di serenità per un essere umano sofferente, dopo che avete abolito tutti i provvedimenti di legge sull’eutanasia già da molti decenni.
“I funerali non possono essere celebrati perché turbano la corretta educazione dei minori”. Eppure la mia educazione procedeva così bene, finché non dovetti interromperla per andare a scuola! Per che cosa prepariamo noi i nostri ragazzi, adesso? Per i vostri eleganti convegni di partito? Una volta si chiedeva ai giovani che aspettative avessero per il futuro, cosa volessero fare da grandi, e le risposte erano splendide; io ho sempre voluto fare il capotreno, per esempio, finché non avete deciso che le strade ferrate erano una bega ancora maggiore dell’asfalto, e avete deciso di concentrare tutto il sistema di trasporti sulle acque. Certo, grazie alle vostre manovre ambientaliste ci vuole di meno a raggiungere Perugia dall’Aquila via mare che via cielo!
Ma è inammissibile che in uno Stato che si autodefinisce “civile e riformista” si vietino i funerali, con il pretesto poi di non turbare i minori! La gente muore lo stesso, ve ne siete accorti? Non vi è bastato toglierci decenni e decenni di conquiste a botte di maggioranze bulgare, farci tornare indietro all’epoca più buia della storia dell’umanità come un Risorgimento qualsiasi, no! Adesso avete deciso che neanche ai morti si possa concedere un ultimo gesto di pietà, né ai vivi che restano, per i quali notoriamente i funerali esistono da quando sono comparsi sulla faccia del pianeta!
Ma poi, quando si trattava di avere politiche di sostenibilità ambientale, vi siete rifugiati dietro il fatto che non si potevano lasciare a casa migliaia di imprenditori, e quindi abbiamo continuato a produrre plastica e derivati del petrolio fino all’ultimo (e un po’ dopo). Quando l’opposizione proponeva uno sfruttamento più oculato del Tavoliere, del Campidano e dell’Agro Pontino, ci avete detto che cambiare la destinazione delle nostre pianure da allevamenti intensivi a coltivazione di soia e piselli avrebbe fatto morire di fame migliaia di lavoratori del settore, con tanto di statistiche e proiezioni economiche impossibili da verificare ma di sicuro impatto massmediatico. Quando si è trattato di demolire tutti i cimiteri e chiudere tutte le imprese di servizi funebri, marmisti e perfino fiorai, no! Quello siete riusciti a farlo nel giro di due settimane, e con acclamazione popolare per giunta!
Ho chiamato Mario Fratto a portare la sua testimonianza all’ultima mia lezione, una settimana fa. Il dottor Fratto non ha certo bisogno di presentazioni, anche se i più lo conoscono come “Signor Taffo”. Ebbene, quello che avete fatto è disgustoso. Impedire a uno dei più noti volti della protesta nazionale l’ingresso in una Università! Ma stiamo scherzando, dico io! L’Università non serve a postulare assiomi inconfutabili: per quello ci sono già i cosmodromi sulle Alpi Graie! Il nostro obiettivo non è quello di fornire risposte agli studenti, bensì quello di ingenerare interrogativi!
Ma non vi siete limitati a questo, no. Avete scatenato i vostri coltissimi seguaci fuori dalle nostre aule, che nemmeno durante il triste Ventennio di due secoli or sono. Il dottor Fratto è al momento in prognosi riservata; in quale ospedale, non è dato sapere. Io credo che non lo sapremo mai, visto che di solito si finisce nell’oblio o, se si è fortunati, giù da qualche finestra. Fortunati, sì: almeno si conosce la risposta al dove e quando. Al perché non serve: stranamente, la causa è sempre la follia suicida.
In accordo con il Magnifico Rettore, io e molti miei colleghi ci rifiutiamo di riprendere le lezioni fino a quando la televisione non ci darà notizie sullo stato di salute e le coordinate geografiche attuali del dottor Fratto. La mia è solo una tra le tante testimonianze con le quali abbiamo deciso di abbellire uno dei più importanti momenti aggregativi della vostra vita politica.
Consapevoli delle ripercussioni che questo gesto porta con sé, infatti, il presente atto d’accusa unitamente a quello del Rettore e dei colleghi verrà da voi conosciuto in concomitanza con il vostro raduno annuale, che quest’anno si terrà in una forma cerimoniale molto moderata e poco impattante per l’economia del nostro paese, con persone parche e morigerate che si incontreranno nella sala da ballo di quello che una volta era Al Jahili Fort, e che adesso è soltanto una delle vostre sedi sparse per l’Unione Eurabica. Noi siamo in autoesilio nell’ultimo baluardo rimasto della democrazia, a Chicago, dove il Presidente Gallagher ci ha garantito supporto e fattiva collaborazione.
Godetevi il vostro raduno, ma ricordate che anche nella vostra sala da ballo ci sono persone che non avete mai visto pronte a leccarvi le ossa ossequiosamente, alti lampadari ben fissati al soffitto, ampie finestre dalle quali si potrebbe, inavvertitamente, cadere.
Different Staff- Admin
- Messaggi : 779
Punti : 2272
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 26.02.21
Re: Lampadari e finestre
Questo è ciò che mi aspettavo di leggere in un pamphlet! Una arringa colta in cui, tra le pieghe di un argomento portante in accordo con la traccia, esplode il livore verso il malcostume e l’ottusità. Una chicca il riferimento a Caetano Veloso. Ma il testo è “pieno e pinzo” ,come si dice dalle mie parti.
Una parte che mi ha colpita è questa: Avete impedito i funerali! Quello che ormai è rimasto l’ultimo momento di serenità per un essere umano sofferente, dopo che avete abolito tutti i provvedimenti di legge sull’eutanasia già da molti decenni.
Una parte che mi ha colpita è questa: Avete impedito i funerali! Quello che ormai è rimasto l’ultimo momento di serenità per un essere umano sofferente, dopo che avete abolito tutti i provvedimenti di legge sull’eutanasia già da molti decenni.
Hai immaginato di scrivere in un futuro in cui l’eutanasia viene abolita…
Tra il serio e il faceto ci proponi riflessioni a tutto tondo su una serie di temi portanti: ecologia, malcostume, sfruttamento delle risorse della terra, istruzione, corruzione e chi più ne ha più ne metta.
Un altro passaggio che ho apprezzato tantissimo è quando scrivi: “ Il nostro obiettivo non è quello di fornire risposte agli studenti, bensì quello di ingenerare interrogativi!
e ancora
Eppure la mia educazione procedeva così bene, finché non dovetti interromperla per andare a scuola! Per che cosa prepariamo noi i nostri ragazzi, adesso? Per i vostri eleganti convegni di partito? Una volta si chiedeva ai giovani che aspettative avessero per il futuro, cosa volessero fare da grandi, e le risposte erano splendide;
OK, la smetto di citare cosa hai scritto, ma sono davvero soddisfatta da quello che ho letto.
Caro professor Sirotti hai colto nel segno.
Petunia- Moderatore
- Messaggi : 2369
Punti : 2616
Infamia o lode : 43
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 60
Località : Prato
Re: Lampadari e finestre
Qui l'autore, rispetto agli altri racconti dello stesso genere che ho letto, ha scelto un registro quasi totalmente polemico, con pochi sprazzi ironici, sfogandosi con un'invettiva contro la politica e la sua ipocrisia. L'obiettivo è raggiunto, il linguaggio è forte e deciso, la critica chiarissima.
Sulla scrittura quindi proprio nulla da dire, convincente e credibile.
Il difetto che ci posso trovare io è quello di un effetto pesantezza, senza stacchi più ironici, anche se poi non è detto che variando lo stile il messaggio di critica sarebbe arrivato così forte e chiaro.
Sulla scrittura quindi proprio nulla da dire, convincente e credibile.
Il difetto che ci posso trovare io è quello di un effetto pesantezza, senza stacchi più ironici, anche se poi non è detto che variando lo stile il messaggio di critica sarebbe arrivato così forte e chiaro.
Byron.RN- Maestro Jedi
- Messaggi : 1070
Punti : 1169
Infamia o lode : 6
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 50
Località : Rimini
Re: Lampadari e finestre
Un bel tono polemico in questo racconto, tondo e robusto.
Mi sono immaginata il prof. Sirotti urlare mentre proclamava queste parole, perchè c'è tanta enfasi nel testo che ho percepito davvero accorato e intenso.
Il rancore del prof. giustifica l'impetuoso flusso d'informazioni che sommergono il lettore: si sente che è sopraffatto dall'emozione e dagli eventi. Il mondo si sta sbriciolando di fronte ai suoi occhi, leggi insensate e offensive snaturano l'uomo e la sua etica: mi piace questo urlo che sgorga irrefrenabile da Sirotti, mi piace e mi convince ciò che dice, con quel voi accusativo ripetuto più volte nella parte centrale.
Pur non essendoci dialoghi, il testo non propone il fastidioso muro di parole, grazie alla cura con cui l'autore semina gli "a capo": accortezza non da poco che agevola la leggibilità del testo.
Un testo che lascia l'amaro in bocca per il triste destino che ti sei immaginato per la nostra povera Italia.
Mi sono immaginata il prof. Sirotti urlare mentre proclamava queste parole, perchè c'è tanta enfasi nel testo che ho percepito davvero accorato e intenso.
Il rancore del prof. giustifica l'impetuoso flusso d'informazioni che sommergono il lettore: si sente che è sopraffatto dall'emozione e dagli eventi. Il mondo si sta sbriciolando di fronte ai suoi occhi, leggi insensate e offensive snaturano l'uomo e la sua etica: mi piace questo urlo che sgorga irrefrenabile da Sirotti, mi piace e mi convince ciò che dice, con quel voi accusativo ripetuto più volte nella parte centrale.
Pur non essendoci dialoghi, il testo non propone il fastidioso muro di parole, grazie alla cura con cui l'autore semina gli "a capo": accortezza non da poco che agevola la leggibilità del testo.
Un testo che lascia l'amaro in bocca per il triste destino che ti sei immaginato per la nostra povera Italia.
caipiroska- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 939
Punti : 1000
Infamia o lode : 7
Data di iscrizione : 07.01.21
Re: Lampadari e finestre
Scrivere un pamphlet è difficile. Scriverlo in un futuro immaginario ancor di più.
Il tono serio e polemico, a parte pochi passaggi in cui il Sirotti fa un po' di sarcasmo, ci sta pure.
Quello che non mi convinto molto, a parte la sala da ballo forzata alla fine, è la quantità di temi trattati, che rende il pezzo troppo denso.
Il tono serio e polemico, a parte pochi passaggi in cui il Sirotti fa un po' di sarcasmo, ci sta pure.
Quello che non mi convinto molto, a parte la sala da ballo forzata alla fine, è la quantità di temi trattati, che rende il pezzo troppo denso.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 595
Punti : 660
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 24.04.21
Età : 57
Località : Milano
Re: Lampadari e finestre
Una vera tirata! Giusto tutto quanto hai scritto contro l'insufficienza politica. Io avrei però trascurato quella frase sui 49 milioni che è troppo diretta a un solo partito. E' più corretto scatenarsi contro tutti altrimenti diventa settario. A parte ciò è perfetto e si legge benissimo. La tua scrittura è eccellente e non offre il fianco a nessuna critica. Bravo.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 573
Punti : 625
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 08.01.21
Età : 84
Località : Firenze
Re: Lampadari e finestre
Invenzioni geniali e geniale realtà, l'opera migliore sul tema. Questo non significa che la lettura sia piacevolissima, tutt'altro, ogni sera su canali tv dedicati si può assistere a arringhe simili.
Comunque ti tengo in considerazione per il podio, interpreti la scrittura creativa diversamente da me, ma sei più bravo. Su questo non ci piove.
Comunque ti tengo in considerazione per il podio, interpreti la scrittura creativa diversamente da me, ma sei più bravo. Su questo non ci piove.
Ospite- Ospite
Re: Lampadari e finestre
Forse l'unica ironia presente nel testo è quella di fondo, il contesto, con una specie di goffa dittatura verde che manda a rotoli il Paese, addirittura in un contesto di Unione Eurabica.
Per il resto è pura rabbia, espressa con linguaggio complesso, ricercato, insomma perfetto per un pamphlet. Anzi, dal taglio sembra addirittura un pezzo da primi del Novecento per lo stile garbato ma assieme deciso.
Colti diversi riferimenti storici più o meno recenti e più o meno velati tra le righe.
Non ho invece colto il riferimento ai lampadari, che dev'essere importante se fa parte del titolo (ma le finestre credo di sì).
Penso siano tutte comunque buone referenze per un pamphlet.
Per il resto è pura rabbia, espressa con linguaggio complesso, ricercato, insomma perfetto per un pamphlet. Anzi, dal taglio sembra addirittura un pezzo da primi del Novecento per lo stile garbato ma assieme deciso.
Colti diversi riferimenti storici più o meno recenti e più o meno velati tra le righe.
Non ho invece colto il riferimento ai lampadari, che dev'essere importante se fa parte del titolo (ma le finestre credo di sì).
Penso siano tutte comunque buone referenze per un pamphlet.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 823
Punti : 971
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 08.01.21
Località : Torino
Re: Lampadari e finestre
Sì, allora, nulla da dire sulla scrittura, anzi, è molto curata, sia nella sintassi, che nello stile, direi perfetto per il personaggio, il tema è il genere. Le mie perplessità nascono quando vado ad analizzare il contenuto, il messaggio. Ora, un pamphlet, o meglio, un'arringa, un'invettiva arriva a destinazione quando suscita indignazione, sdegno, voglia di rivalsa. Ecco, tutti questi moti d'animo non li ho sentiti. Il perché è semplice, il fulcro della protesta del prof è un fatto inventato, su un argomento inventato, per di più al limite dell'improbabile, come la messa fuori legge dei funerali. Certo, il tutto è ambientato in un futuro immaginario, ma manca la critica al presente, tipo 1984, che parla di un futuro distopico per criticare la deriva dell'allora presente. Non sono bastate insomma, per mio personale gusto sia chiaro, i riferimenti ai 49 milioni, all'eurabia, alla mancata svolta green, che fanno solo da contorno, per rendere attuale questo pamphlet. Non riesco a indignarmi per un fatto non solo inventato, ma slegato da una critica velata o metaforica al presente. Spero di essermi spiegato.
A rileggerci!
A rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 816
Punti : 880
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 10.01.21
Età : 44
Località : Barumini
Re: Lampadari e finestre
Quando mi è stato spiegato cos'è un pamphlet io l'ho immaginato proprio così. Parte bene e finisce alla grande. Il personaggio di Fausto Sirotti è bene definito e riesco a vederlo di fronte a me mentre parla.
Un altro pregio encomiabile è la sua lunghezza. Non ti sei perso in chiacchiere ma sei andato a segno con concetti chiari, mirati e incisivi. Molti altri si sono dilungati nei fatti perdendo di incisività mentre tu sei andato dritto come una lama spietata.
Non ho nulla da dire su questo racconto, forse i paletti sono stati lasciati un pochino marginali ma veramente è una piccolezza.
Da non trascurare poi la scrittura che è veramente ottima.
Complimenti ma non una volta sola ma molte di più.
Grazie per la magnifica lettura.
Un altro pregio encomiabile è la sua lunghezza. Non ti sei perso in chiacchiere ma sei andato a segno con concetti chiari, mirati e incisivi. Molti altri si sono dilungati nei fatti perdendo di incisività mentre tu sei andato dritto come una lama spietata.
Non ho nulla da dire su questo racconto, forse i paletti sono stati lasciati un pochino marginali ma veramente è una piccolezza.
Da non trascurare poi la scrittura che è veramente ottima.
Complimenti ma non una volta sola ma molte di più.
Grazie per la magnifica lettura.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 866
Punti : 942
Infamia o lode : 2
Data di iscrizione : 04.02.21
Età : 38
Re: Lampadari e finestre
Mini premessa che affido a questo commento: visto l’elenco dei racconti, in primis ho valutato quanto un titolo mi attirava o incuriosiva particolarmente e mi sono annotata qualcosa da inserire nei commenti, ante lettura degli scritti.
Il titolo richiama la luce naturale che entra dalle finestre: la natura, i paesaggi... un sacco di roba di cui stiamo facendo scempio; la luce artificiale, di semplici lampadine o lampadari lussuosi, è una luce che illumina, a volte ferisce gli occhi, ma crea anche ombre fitte. Un pensiero arrivato così, un battito di ciglia molto più lungo da scrivere che non da vedere. Una scelta in apparenza senza collegamenti al racconto.
Questo è quello che intendo con pamphlet dallo stile classico/antico, soprattutto se rapportato al futuro in cui viene composto e in cui ho inteso leggerlo.
La base del racconto è forte, motivata, posta in un futuro “assurdo” (lo è spesso il futuro immaginato, salvo poi rivelarsi misera realtà), dove il buon senso o il concetto di “diligenza del buon padre di famiglia saranno andati a farsi benedire - come accade dai decenni del passato che viene ricordato, peraltro.
Il racconto penso meriti un’attenta lettura, per i tanti, forse troppi temi che, cara Penna, hai fatto coesistere: tutti temi importanti, ognuno dei quali meriterebbe un pamphlet dedicato per guidare opportune riflessioni. Tutti assieme invece somigliano più che a qualcosa affidato ad uno scritto (quindi con una certa organicità che nascerebbe dallo strutturare/limare/organizzare per creare discussione), ad una tirata su un palco, una filippica che, microfono alla mano, “vai a ruota libera!” E allora il “ce n’è per tutti” avrebbe maggiore enfasi.
Ciò non toglie che il racconto sia ben scritto, con uno stile diretto e lessico adeguato, non ho rilevato refusi.
Unica pecca i paletti: l’averli inseriti quasi tutti nell’ultimo periodo del racconto. A parte l’epoca e il richiamo all’impresario di pompe funebri che deriva dal proibire i funerali, gli altri non sono entrati nel racconto come elementi portanti e anche senza il racconto avrebbe retto lo stesso. Quindi, prostep.
Ecco le mie piccola note
Il popolo si è stancato, anche se avete questo “anche se” mi aveva messo nell’aspettativa di un qualcos’altro: anche se... cosa?
Avete impedito i funerali!
Qui sarei andata a capo. Un momento di interruzione/silenzio, che afferri l’attenzione di chi legge o ascolta. Perché adesso arriva uno degli argomenti “forti”.
Frase piaciuta “Eppure la mia educazione procedeva così bene, finché non dovetti interromperla per andare a scuola!” L’idea che mi ha dato è quella di una educazione formata in famiglia, dove la saggezza degli anziani, i ricordi, si affiancano alle nozioni scolastiche (intendo ovviamente una famiglia con basi solide e principi morali altrettanto sicuri).
Il titolo richiama la luce naturale che entra dalle finestre: la natura, i paesaggi... un sacco di roba di cui stiamo facendo scempio; la luce artificiale, di semplici lampadine o lampadari lussuosi, è una luce che illumina, a volte ferisce gli occhi, ma crea anche ombre fitte. Un pensiero arrivato così, un battito di ciglia molto più lungo da scrivere che non da vedere. Una scelta in apparenza senza collegamenti al racconto.
Questo è quello che intendo con pamphlet dallo stile classico/antico, soprattutto se rapportato al futuro in cui viene composto e in cui ho inteso leggerlo.
La base del racconto è forte, motivata, posta in un futuro “assurdo” (lo è spesso il futuro immaginato, salvo poi rivelarsi misera realtà), dove il buon senso o il concetto di “diligenza del buon padre di famiglia saranno andati a farsi benedire - come accade dai decenni del passato che viene ricordato, peraltro.
Il racconto penso meriti un’attenta lettura, per i tanti, forse troppi temi che, cara Penna, hai fatto coesistere: tutti temi importanti, ognuno dei quali meriterebbe un pamphlet dedicato per guidare opportune riflessioni. Tutti assieme invece somigliano più che a qualcosa affidato ad uno scritto (quindi con una certa organicità che nascerebbe dallo strutturare/limare/organizzare per creare discussione), ad una tirata su un palco, una filippica che, microfono alla mano, “vai a ruota libera!” E allora il “ce n’è per tutti” avrebbe maggiore enfasi.
Ciò non toglie che il racconto sia ben scritto, con uno stile diretto e lessico adeguato, non ho rilevato refusi.
Unica pecca i paletti: l’averli inseriti quasi tutti nell’ultimo periodo del racconto. A parte l’epoca e il richiamo all’impresario di pompe funebri che deriva dal proibire i funerali, gli altri non sono entrati nel racconto come elementi portanti e anche senza il racconto avrebbe retto lo stesso. Quindi, prostep.
Ecco le mie piccola note
Il popolo si è stancato, anche se avete questo “anche se” mi aveva messo nell’aspettativa di un qualcos’altro: anche se... cosa?
Avete impedito i funerali!
Qui sarei andata a capo. Un momento di interruzione/silenzio, che afferri l’attenzione di chi legge o ascolta. Perché adesso arriva uno degli argomenti “forti”.
Frase piaciuta “Eppure la mia educazione procedeva così bene, finché non dovetti interromperla per andare a scuola!” L’idea che mi ha dato è quella di una educazione formata in famiglia, dove la saggezza degli anziani, i ricordi, si affiancano alle nozioni scolastiche (intendo ovviamente una famiglia con basi solide e principi morali altrettanto sicuri).
______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
- Messaggi : 2450
Punti : 2706
Infamia o lode : 23
Data di iscrizione : 03.02.21
Età : 67
Località : Rumo (TN)
Re: Lampadari e finestre
Scritto in maniera impeccabile, è un pamphlet inequivocabile, duro e graffiante. È proiettato nel futuro ma, con gli opportuni aggiustamenti, potrebbe calzare perfettamente ai nostri giorni.
Originale e molto significativo il riferimento ai 49 milioni che, dopo due secoli, aspettano ancora di essere restituiti.
Qualche piccola osservazione:
“Voi, invece, vi conoscono tutti a voi” Capisco l’intento rafforzativo, ma sa troppo di inflessione dialettale e avrei preferito chiudere la frase a”tutti”
La sala da ballo non ha la centralità richiesta dalla prova.
Per i personaggi: non c’è il cuoco, mentre invece si parla di funerali ma non di un impresario di pompe funebri, inteso come personaggio.
Tutto ciò non compromette la qualità dello scritto che considero fra i migliori letti in questo genere.
Originale e molto significativo il riferimento ai 49 milioni che, dopo due secoli, aspettano ancora di essere restituiti.
Qualche piccola osservazione:
“Voi, invece, vi conoscono tutti a voi” Capisco l’intento rafforzativo, ma sa troppo di inflessione dialettale e avrei preferito chiudere la frase a”tutti”
La sala da ballo non ha la centralità richiesta dalla prova.
Per i personaggi: non c’è il cuoco, mentre invece si parla di funerali ma non di un impresario di pompe funebri, inteso come personaggio.
Tutto ciò non compromette la qualità dello scritto che considero fra i migliori letti in questo genere.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 783
Punti : 830
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 75
Località : Barberino di Mugello (FI)
Re: Lampadari e finestre
Un pamphlet distopico ambientato in un futuro prossimo "possibile". Funziona? Sì ma con riserva.
Funziona il moto d'indignazione del "protagonista" verso la classe politica (attuale e futura) che arriva nitido al lettore. Funziona meno perché la carne al fuoco è troppa. Parte da un pretesto inverosimile (il divieto ai funerali) per attaccare tutto a 360°. Rischia di diventare un po' troppo fumoso.
I paletti vengono toccati di rimbalzo ma ci sono. La scrittura è ottima e la lunghezza è apprezzabile.
Dei pamphlet letti fino ad ora sicuramente il più puro nel suo genere.
Un buon lavoro.
Grazie
Funziona il moto d'indignazione del "protagonista" verso la classe politica (attuale e futura) che arriva nitido al lettore. Funziona meno perché la carne al fuoco è troppa. Parte da un pretesto inverosimile (il divieto ai funerali) per attaccare tutto a 360°. Rischia di diventare un po' troppo fumoso.
I paletti vengono toccati di rimbalzo ma ci sono. La scrittura è ottima e la lunghezza è apprezzabile.
Dei pamphlet letti fino ad ora sicuramente il più puro nel suo genere.
Un buon lavoro.
Grazie
______________________________________________________
I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
- Messaggi : 1100
Punti : 1239
Infamia o lode : 13
Data di iscrizione : 22.02.21
Età : 49
Località : Magenta
Re: Lampadari e finestre
Forse vado un po' controcorrente se scrivo che non mi sono sentito particolarmente coinvolto dall'argomento trattato in questo che resta senza dubbio un pamphlet con i controfiocchi per di più scritto da un aut* che ha una padronanza della parola scritta invidiabile.
Forse è l'argomento, la sospensione dei funerali, che non trovo molto credibile e interessante, slegato dal contesto generale in cui è inserito con precisi riferimenti (anch'io ho trovato eccessivo quello ai 49 milioni) alla situazione attuale; però è anche vero che in qualche modo l'impresario di pompe funebri o, in alternativa, il cuoco, dovevano pur essere inseriti (stavolta i nostri admin ci hanno messo in difficoltà mica poco).
Sicuramente lo rileggerò prima di votare perché come dico sempre, questo è pur sempre un contest letterario e un pezzo scritto così bene merita attenzione.
Forse è l'argomento, la sospensione dei funerali, che non trovo molto credibile e interessante, slegato dal contesto generale in cui è inserito con precisi riferimenti (anch'io ho trovato eccessivo quello ai 49 milioni) alla situazione attuale; però è anche vero che in qualche modo l'impresario di pompe funebri o, in alternativa, il cuoco, dovevano pur essere inseriti (stavolta i nostri admin ci hanno messo in difficoltà mica poco).
Sicuramente lo rileggerò prima di votare perché come dico sempre, questo è pur sempre un contest letterario e un pezzo scritto così bene merita attenzione.
paluca66- Maestro Jedi
- Messaggi : 1460
Punti : 1575
Infamia o lode : 8
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 58
Località : Milano
Re: Lampadari e finestre
Ciao Autore. Avrei mille cose da dirti, ma poi tra le mie mille e le altrettante che hai scritto tu finiremmo come Orietta Berti, quindi cerco di venire al dunque.
Che tu sappia cosa sia un pamphlet mi pare fuori da ogni dubbio. Parliamo allora dei paletti del contest, perché del resto magari ne parliamo a fine concorso, se vorrai.
La sala da ballo è solamente un pretesto per rispettare il must. Spero tu ne sia consapevole, anche se - come ho scritto praticamente in tutti gli altri pamphlet - era probabilmente impossibile trattarla meglio di così. Il pamphlet non è un racconto, dove si può inserire quello che si vuole.
Mi è piaciuto il modo assurdo e un po' poetico in cui hai rispettato il paletto temporale; certo, è un distopico, e quindi tutti lo abbiamo collocato nella seconda delle due date a disposizione mentalmente. Ma l'unica vera indicazione che ci dice qual è l'anno esatto è proprio quel riferimento ai 49 milioni e alla data in cui la Lega avrebbe dovuto restituirli, altrimenti questo testo poteva essere ambientato tranquillamente 50 anni prima o 200 anni dopo. Invece così l'anno è quello, e quindi secondo me hai fatto benissimo a inserire quel riferimento.
L'impresario di pompe funebri è un tocco di classe, per quanto mi riguarda. E purtroppo è quanto mai attuale il divieto della celebrazione dei funerali: negli ultimi due anni il covid ci ha impedito di salutare i nostri defunti come eravamo abituati. Io ho perso il mio zio preferito e mia nonna, il funerale è stato vietato (perché questa è l'unica parola che si può usare), e quindi ti ringrazio per aver sollevato un tema di così lampante attualità da risultare, per qualcuno, addirittura impossibile e inverosimile. E io invece ti leggo tra le righe, e ti abbraccio.
Che tu sappia cosa sia un pamphlet mi pare fuori da ogni dubbio. Parliamo allora dei paletti del contest, perché del resto magari ne parliamo a fine concorso, se vorrai.
La sala da ballo è solamente un pretesto per rispettare il must. Spero tu ne sia consapevole, anche se - come ho scritto praticamente in tutti gli altri pamphlet - era probabilmente impossibile trattarla meglio di così. Il pamphlet non è un racconto, dove si può inserire quello che si vuole.
Mi è piaciuto il modo assurdo e un po' poetico in cui hai rispettato il paletto temporale; certo, è un distopico, e quindi tutti lo abbiamo collocato nella seconda delle due date a disposizione mentalmente. Ma l'unica vera indicazione che ci dice qual è l'anno esatto è proprio quel riferimento ai 49 milioni e alla data in cui la Lega avrebbe dovuto restituirli, altrimenti questo testo poteva essere ambientato tranquillamente 50 anni prima o 200 anni dopo. Invece così l'anno è quello, e quindi secondo me hai fatto benissimo a inserire quel riferimento.
L'impresario di pompe funebri è un tocco di classe, per quanto mi riguarda. E purtroppo è quanto mai attuale il divieto della celebrazione dei funerali: negli ultimi due anni il covid ci ha impedito di salutare i nostri defunti come eravamo abituati. Io ho perso il mio zio preferito e mia nonna, il funerale è stato vietato (perché questa è l'unica parola che si può usare), e quindi ti ringrazio per aver sollevato un tema di così lampante attualità da risultare, per qualcuno, addirittura impossibile e inverosimile. E io invece ti leggo tra le righe, e ti abbraccio.
______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
- Messaggi : 1579
Punti : 1768
Infamia o lode : 35
Data di iscrizione : 06.01.21
Età : 39
Località : Cesena
Re: Lampadari e finestre
Circa la scrittura, non posso che complimentarmi con l'Autore: credo sia perfettamente plasmata a questo tipo di scritto, che per certi versi può essere percepito anche come uno sfogo impulsivo, una denuncia plateale o, perché no, il lamento di un accademico.
In ogni caso, mi permetto di segnalare la frase qui sotto, dove ci sono 3 "voi" in 10 parole. Io toglierei quello di "a voi", anche se comprendo come si voglia enfatizzare la categoria a cui il testo è rivolto:
"Voi, invece, vi conoscono tutti a voi: voi siete l’élite,"
Detto questo, come già rimarcato da altri, il messaggio arriva tutto al lettore, nonostante l'ambientazione distopica infarcita di riferimenti al passato (rispetto al testo) e al presente (sempre rispetto al testo). Ora, ho letto questo testo con piacere e nonostante questo ho fatto fatica a immaginare il mondo futuro descritto, più che altro perché fatico a immaginare una vita senza la celebrazione della morte. Io fatico, ma l'idea resta geniale.
Infine, condivido con gli amici di DT quanto segue:
secondo me, l'Autore, ha scritto questo testo già incazzato per quanto sta succedendo oggi nel Bel Paese.
Poi, a parte le città sommerse dalle acque, siamo sicuri che quanto denunciato dal Prof. Sirotti non sia tanto proiettato nel futuro ma straordinariamente ancorato al presente?
Molli Redigano- Maestro Jedi
- Messaggi : 1113
Punti : 1212
Infamia o lode : 2
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 44
Località : Torino
Re: Lampadari e finestre
Ciao.
Colonna sonora: Caetano Veloso - Leaozinho
Le (poche) pulci:
1. Perché "...un certo Caetano Veloso..."? Quel "certo" forse vuol essere sarcastico, nel dare alla classe politica dell'ignorante perché non conosce l'autore, ma credi veramente che tra 200 anni ci sarà chi, ancorché colto e appassionato di musica, ricorderà questo autore e artista (che adoro)?
2. - ...da quando l'Adriatico si è ripreso le case che gli aspettavano... - Questa frase non l'ho capita. Perché "gli aspettavano"?
3. Nel futuro, tra 200 anni, esisteranno ancora i Sindaci (quindi i comuni) e i Presidenti di Provincia?
Riferimenti artistici / letterari.
1. Fatherland - Robert Harris.
2. Lui è tornato - Timur Vernes.
Considerazioni finali.
Testo scritto molto bene. Colto, come ci si aspetta da un glottologo. Avevo dubbi che esistesse ancora il glottologo, lo collocavo agli albori delle prime università, credo a Bologna se ricordo bene, ma ho accertato su internet che è invece ancora una specializzazione attuale. Come già detto da altri, questo testo contiene tanti argomenti: l'eutanasia, la dittatura, lo scioglimento dei ghiacci per l'inquinamento, lo squadrismo, il controllo sull'istruzione. Ecco, la mia perplessità è la stessa che ho segnalato in un altro racconto: il mettere in un sacco le problematiche di oggi e tumularlo in una cripta che dopo duecento anni viene aperto. Non vedo invenzione o elaborazione delle problematiche di oggi nell'immaginare il futuro distopico seppure "soft". Per questo mi sono balzati i riferimenti letterari sopra citati. "Fatherland" perché si immagina una società nei '60 come sarebbe se la Germania avesse vinto la seconda guerra mondiale; Lui è tornato, perché ipotizza un redivivo Hitler ai giorni nostri che diventerà un comico famoso nelle televisioni e che riuscirà ancora a imporsi a livello nazionale e mondiale. Mi è piaciuto il tuo lavoro, ma il traslare l'oggi, pari pari, a duecento anni avanti non mi ha convinto. A rileggerci.
Colonna sonora: Caetano Veloso - Leaozinho
Le (poche) pulci:
1. Perché "...un certo Caetano Veloso..."? Quel "certo" forse vuol essere sarcastico, nel dare alla classe politica dell'ignorante perché non conosce l'autore, ma credi veramente che tra 200 anni ci sarà chi, ancorché colto e appassionato di musica, ricorderà questo autore e artista (che adoro)?
2. - ...da quando l'Adriatico si è ripreso le case che gli aspettavano... - Questa frase non l'ho capita. Perché "gli aspettavano"?
3. Nel futuro, tra 200 anni, esisteranno ancora i Sindaci (quindi i comuni) e i Presidenti di Provincia?
Riferimenti artistici / letterari.
1. Fatherland - Robert Harris.
2. Lui è tornato - Timur Vernes.
Considerazioni finali.
Testo scritto molto bene. Colto, come ci si aspetta da un glottologo. Avevo dubbi che esistesse ancora il glottologo, lo collocavo agli albori delle prime università, credo a Bologna se ricordo bene, ma ho accertato su internet che è invece ancora una specializzazione attuale. Come già detto da altri, questo testo contiene tanti argomenti: l'eutanasia, la dittatura, lo scioglimento dei ghiacci per l'inquinamento, lo squadrismo, il controllo sull'istruzione. Ecco, la mia perplessità è la stessa che ho segnalato in un altro racconto: il mettere in un sacco le problematiche di oggi e tumularlo in una cripta che dopo duecento anni viene aperto. Non vedo invenzione o elaborazione delle problematiche di oggi nell'immaginare il futuro distopico seppure "soft". Per questo mi sono balzati i riferimenti letterari sopra citati. "Fatherland" perché si immagina una società nei '60 come sarebbe se la Germania avesse vinto la seconda guerra mondiale; Lui è tornato, perché ipotizza un redivivo Hitler ai giorni nostri che diventerà un comico famoso nelle televisioni e che riuscirà ancora a imporsi a livello nazionale e mondiale. Mi è piaciuto il tuo lavoro, ma il traslare l'oggi, pari pari, a duecento anni avanti non mi ha convinto. A rileggerci.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 841
Punti : 936
Infamia o lode : 6
Data di iscrizione : 04.03.21
Età : 61
Località : Idro (BS)
Re: Lampadari e finestre
A una signora che in palestra solleva alla ercolina un peso sottile come un taglio di formaggio ho detto che quello è un affronto per la sua vera forza. Senza comprendere la battuta ha replicato con una smorfia.
Perché racconto questo?
Ho riletto il tuo racconto, e ancora mi mancano un paio di commenti, hai confermato quanto sei bravo e quanto ancora puoi sollevare. Quello che hai già sollevato non è un pesetto, ci tengo dirlo.
Bravissimo.
Perché racconto questo?
Ho riletto il tuo racconto, e ancora mi mancano un paio di commenti, hai confermato quanto sei bravo e quanto ancora puoi sollevare. Quello che hai già sollevato non è un pesetto, ci tengo dirlo.
Bravissimo.
Ultima modifica di Tommybe il Mer Ott 20, 2021 3:59 pm - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Lampadari e finestre
Secondo pamphlet che leggo. Mi sembra che come invettiva sia chiara, anche se sono d'accordo con Aki sul fatto che l'assunto di base, il divieto dei funerali (o meglio la motivazione di tale divieto) sia poco credibile. Nell'esporla tende a girare un po' attorno ai concetti, perdendo qua e là di mordente, ma nel complesso mi sembra che funzioni a dovere.
Fondamentalmente corretto, con una scrittura funzionale. Ha il pregio di essere della lunghezza giusta, di non tirarla troppo per le le lunghe e quindi di risultare facile da leggere e da assimilare.
il grosso difetto che vedo è, anche qui, nella gestione dei paletti. Ambientazione e personaggio non ci sono e la sala da ballo appare sul finale, ma i lampadari e le finestre del titolo potevano far parte di qualunque altra stanza (la sala da ballo dovrebbe pur essere un luogo per far ballare qualcuno).
Solo il tempo c'è e forse ne approfitti troppo, usando il futuro per creare un effetto straniante, con qualche riferimento al presente e molta invenzione.
Ho l'impressione che converrà pretendere il meno possibile dai pamphlet in termini di rispetto delle consegne e giudicarli in base alla loro efficacia nello sdoganare un messaggio.
Qui ci riesci, ma ho paura che un genere che in fondo è un "non-racconto" finirà per avere poche chance nei confronti dei fantasy. Avrò le idee più chiare quando finirò di leggerli tutti.
Buon lavoro.
Fondamentalmente corretto, con una scrittura funzionale. Ha il pregio di essere della lunghezza giusta, di non tirarla troppo per le le lunghe e quindi di risultare facile da leggere e da assimilare.
il grosso difetto che vedo è, anche qui, nella gestione dei paletti. Ambientazione e personaggio non ci sono e la sala da ballo appare sul finale, ma i lampadari e le finestre del titolo potevano far parte di qualunque altra stanza (la sala da ballo dovrebbe pur essere un luogo per far ballare qualcuno).
Solo il tempo c'è e forse ne approfitti troppo, usando il futuro per creare un effetto straniante, con qualche riferimento al presente e molta invenzione.
Ho l'impressione che converrà pretendere il meno possibile dai pamphlet in termini di rispetto delle consegne e giudicarli in base alla loro efficacia nello sdoganare un messaggio.
Qui ci riesci, ma ho paura che un genere che in fondo è un "non-racconto" finirà per avere poche chance nei confronti dei fantasy. Avrò le idee più chiare quando finirò di leggerli tutti.
Buon lavoro.
Asbottino- Cavaliere Jedi
- Messaggi : 573
Punti : 619
Infamia o lode : 0
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 49
Località : Torino
A Akimizu garba questo messaggio
Re: Lampadari e finestre
Ciao Penna.
La prima cosa che noto è il paletto spaziale, che c'è ma è buttato lì senza spiegazioni e senza logica, visto che le sedi del partito di governo e dei distaccamenti sono sempre nominate tra Courmayeur e le Alpi Graie da una parte e si parla di università e ospedali in Italia dall'altra. Sul come e perché si arrivi a Eau e Usa c'è di mezzo tutta la mia perplessità.
La stanza da ballo ci sta nella misura in cui hanno senso i lampadari e le finestre. Mi lascia perplesso il finale perché sembra aprire la possibilità che il professor Sirotti auspichi, contro le persone al governo, l'uso degli stessi metodi fascisti usati dal partito di governo contro il dottor Fratto e gli altri avversari politici. Non è un errore di scrittura, quindi non ne terrò conto per il mio giudizio finale.
Mi sembra esagerato un futuro in cui si va dall'Aquila a Perugia per via d'acqua. Magari se vado a guardare le cartine altimetriche scopro che è vero, quindi anche questo non lo tengo in considerazione per il giudizio.
Mi è piaciuta molto la costruzione del pamphlet. All'inizio sembravano cose apparentemente slegate tra di loro, ma alla fine è venuto fuori un racconto coerente con tanto di trama e devo dire che il risultato l'ho trovato molto interessante e soddisfacente da leggere.
Hai usato entrambi i paletti spaziali, il paletto temporale è il XXII secolo, il personaggio è solo l'impresario di pompe funebri.
Grazie e alla prossima.
La prima cosa che noto è il paletto spaziale, che c'è ma è buttato lì senza spiegazioni e senza logica, visto che le sedi del partito di governo e dei distaccamenti sono sempre nominate tra Courmayeur e le Alpi Graie da una parte e si parla di università e ospedali in Italia dall'altra. Sul come e perché si arrivi a Eau e Usa c'è di mezzo tutta la mia perplessità.
La stanza da ballo ci sta nella misura in cui hanno senso i lampadari e le finestre. Mi lascia perplesso il finale perché sembra aprire la possibilità che il professor Sirotti auspichi, contro le persone al governo, l'uso degli stessi metodi fascisti usati dal partito di governo contro il dottor Fratto e gli altri avversari politici. Non è un errore di scrittura, quindi non ne terrò conto per il mio giudizio finale.
Mi sembra esagerato un futuro in cui si va dall'Aquila a Perugia per via d'acqua. Magari se vado a guardare le cartine altimetriche scopro che è vero, quindi anche questo non lo tengo in considerazione per il giudizio.
Mi è piaciuta molto la costruzione del pamphlet. All'inizio sembravano cose apparentemente slegate tra di loro, ma alla fine è venuto fuori un racconto coerente con tanto di trama e devo dire che il risultato l'ho trovato molto interessante e soddisfacente da leggere.
Hai usato entrambi i paletti spaziali, il paletto temporale è il XXII secolo, il personaggio è solo l'impresario di pompe funebri.
Grazie e alla prossima.
Re: Lampadari e finestre
Forse è un mio problema con i pamphlet: proprio non riesco ad apprezzarli! Sarà il tono polemico, l’aggressività, la mancanza di un racconto vero e proprio, l’assenza di emozioni se non la rabbia e il risentimento. Non mi vanno giù, mi dispiace. Come ha scritto Tommy (ora Ospite), già se ne sentono tanti in televisione… Ma cerco di valutare l’opera indipendentemente dal mio personale gusto.
La scrittura è molto buona, aggressiva, concitata come deve essere visto il genere. A parte quel “vi conosco a voi”, non ho notato imprecisioni (ma tanto, come ho già scritto, mai le noto).
Non ho capito perché il protagonista sia un accademico ex sindaco e presidente della provincia: cosa aggiunge questa informazione al racconto? Forse, anzi sicuramente mi sfugge qualcosa, ma anche googlando Fausto Sirotti, università di Bologna non ho trovato nulla. Anche il Signor Taffo mi sembrava fuori luogo, poi su Google ho scoperto che la Taffo funeral service è famosa per vari post pubblicitari comici. Ecco l’impresario di pompe funebri! Ma non capisco cosa ci faccia nel XXII secolo. Ci sono altri anacronismi (Caetano Veloso, i 49 milioni) rispetto a un racconto ambientato tra più di cento anni.
Le finestre del titolo le ho capite, ma i lampadai no (ancora credo per la mia grande ignoranza), spero ci dirai chi è stato mai “lampadariato” nel passato.
Nel complesso un’opera che funziona molto bene, anche se per me (credo soprattutto per me) con alcuni punti di domanda.
La scrittura è molto buona, aggressiva, concitata come deve essere visto il genere. A parte quel “vi conosco a voi”, non ho notato imprecisioni (ma tanto, come ho già scritto, mai le noto).
Non ho capito perché il protagonista sia un accademico ex sindaco e presidente della provincia: cosa aggiunge questa informazione al racconto? Forse, anzi sicuramente mi sfugge qualcosa, ma anche googlando Fausto Sirotti, università di Bologna non ho trovato nulla. Anche il Signor Taffo mi sembrava fuori luogo, poi su Google ho scoperto che la Taffo funeral service è famosa per vari post pubblicitari comici. Ecco l’impresario di pompe funebri! Ma non capisco cosa ci faccia nel XXII secolo. Ci sono altri anacronismi (Caetano Veloso, i 49 milioni) rispetto a un racconto ambientato tra più di cento anni.
Le finestre del titolo le ho capite, ma i lampadai no (ancora credo per la mia grande ignoranza), spero ci dirai chi è stato mai “lampadariato” nel passato.
Nel complesso un’opera che funziona molto bene, anche se per me (credo soprattutto per me) con alcuni punti di domanda.
SuperGric- Padawan
- Messaggi : 324
Punti : 355
Infamia o lode : 3
Data di iscrizione : 18.01.21
Età : 52
Località : Milano
Re: Lampadari e finestre
a me è piaciuto e pure parecchio.
scritto alla perfezione, sia come sintassi che ortografia e punteggiatura, si annuncia come pamphlet dalla prima riga.
e prosegue fino in fondo come tale.
forse ci sono un p' troppi elementi, ma devo dire che ci stanno tutti, nemmeno uno è fuori luogo.
unico dubbio è, per me, l'impresario di pompe funebri, fuori causa, ma ci sta anche così.
ottimo lavoro.
scritto alla perfezione, sia come sintassi che ortografia e punteggiatura, si annuncia come pamphlet dalla prima riga.
e prosegue fino in fondo come tale.
forse ci sono un p' troppi elementi, ma devo dire che ci stanno tutti, nemmeno uno è fuori luogo.
unico dubbio è, per me, l'impresario di pompe funebri, fuori causa, ma ci sta anche così.
ottimo lavoro.
Arunachala- Admin
- Messaggi : 1405
Punti : 1645
Infamia o lode : 16
Data di iscrizione : 20.10.20
Età : 67
Località : Lago di Garda
Re: Lampadari e finestre
Un racconto pamphlet ottimamente condotto,una scrittura al limite della perfezione (quella frase con i 3 voi non convince nessuno), una rabbia ben indirizzata ma lucida, che lancia accuse con precisione, senza lasciarsi trascinare dai sentimenti.
Questo a mio avviso è il top. Inveire per conto di una categoria (pompe funebri) sommando l'indignazione per l'abolizione dei funerali all'indignazione per una categoria lavorativa lasciata a casa in due settimane, rende la tua una rimostranza universale e condivisibile, in quel futuro che ci prospetti.
Non è troppo trascinante a livello emotivo ma questi lo trovo molto coerente con il personaggio che parla e con il suo registro narrativo. Il prof. Sirotti si arrabbia come il cattedratico che è, senza strepitare ma argomentando e nonostante tutto si appassiona , si sente che c'è pathos nelle sue parole, c'è trasporto.
Tutto questo per dirti che mi hai convinta, ho trovato il testo condotto e gestito benissimo.
Un gran lavoro, brav.
Ele
Questo a mio avviso è il top. Inveire per conto di una categoria (pompe funebri) sommando l'indignazione per l'abolizione dei funerali all'indignazione per una categoria lavorativa lasciata a casa in due settimane, rende la tua una rimostranza universale e condivisibile, in quel futuro che ci prospetti.
Non è troppo trascinante a livello emotivo ma questi lo trovo molto coerente con il personaggio che parla e con il suo registro narrativo. Il prof. Sirotti si arrabbia come il cattedratico che è, senza strepitare ma argomentando e nonostante tutto si appassiona , si sente che c'è pathos nelle sue parole, c'è trasporto.
Tutto questo per dirti che mi hai convinta, ho trovato il testo condotto e gestito benissimo.
Un gran lavoro, brav.
Ele
Hellionor- Admin
- Messaggi : 839
Punti : 907
Infamia o lode : 14
Data di iscrizione : 17.10.20
Età : 44
Località : torino
Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 5 - Sala da Ballo
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Oggi alle 12:34 am Da Susanna
» Staffetta 8 - Episodio 5
Ieri alle 11:31 pm Da M. Mark o'Knee
» Staffetta 11 - Episodio 3
Ieri alle 1:48 pm Da Achillu
» Pachamama - Quarto step - Paletti e date
Sab Ott 05, 2024 5:27 pm Da Albemasia
» Staffetta 8 - episodio 4
Sab Ott 05, 2024 5:17 pm Da Gimbo
» Different Staffetta Autonoma - Settimana del 30/09/2024
Mer Ott 02, 2024 7:52 pm Da Achillu
» Shibari
Mar Ott 01, 2024 7:48 pm Da Achillu
» Staffetta 7 - Episodio 4
Lun Set 30, 2024 10:56 pm Da Achillu
» Kyoto Tachibana Senior High School Band
Lun Set 30, 2024 10:51 pm Da Achillu