Cacciatore di vivi
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 5 - Sala da Ballo
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Cacciatore di vivi
Chissà com’è davanti un vestito quando lascia la schiena così scoperta? La ragazza balla bene nonostante i tacchi, agitando il suo caschetto biondo; i muscoli guizzano ed è come assistere a una danza nella danza. Sarebbe il caso però che ora si girasse anche verso di me.
Questo daiquiri non mi soddisfa, non è abbastanza acido per ammazzare il sapore di marciume che ho in bocca. Come farò a baciare quella prostituta senza farmi riconoscere per ciò che sono?
«Karima, qualcosa di più sour!»
La barista è una della mia razza; l’ho riconosciuta anche se è vestita solo con hijab e perizoma. Ha il seno che sta su con i microchip, ma i giovani vivi al banco ancora non se ne sono accorti e sbavano nei loro gin tonic, perdendosi il meglio di ciò che succede nella sala da ballo.
La prostituta si è girata. Lo scollo del vestito blu arriva fino al piercing dell’ombelico; si è fatta la vitiligine come tutte le ragazze alla moda che vogliono sembrare zombie. Ma lei è viva, ci scommetterei una dose di siero; si vede che balla con il cuore, a tratti è imprevedibile. Ho occhi solo per lei.
Karima non sa fare un cocktail decente. Il succo di pompelmo europeo è troppo dolce per un Mumbai pink! Senza farmi notare, verso una fiala di acido nella coppetta. Mi resta mezz’ora di tempo prima che arrivino gli effetti collaterali; dovrò farmela bastare.
«Dodici dodici, ventuno ventuno!»
L’emiro di Dubai Nuova è un pessimo deejay, ma la festa è sua e tutti urlano la risposta.
«Dio è grande!»
Idiozia! Dio non esiste. Quand’ero finito nell’aldilà non avevo trovato nessuno ad accogliermi, solo buio e silenzio. Un nulla interrotto solo dalla maledizione che mi trasformò in zombie.
«Zero due zero due, venti venti; chi c’era? Su le mani!»
Tra le tante che si alzano ci sono anche quelle della prostituta, ma non le credo.
«Cosa ci fai in un posto come questo?»
Non smette di ballare, ma rallenta. «Mi diverto.»
«Posso farti compagnia?»
«Sì, se continuo a divertirmi.»
Inizio a muovermi a ritmo. «E che cosa ti diverte?»
«Uhm… prova a indovinare!»
«Mettere in imbarazzo gli uomini che flirtano con te?»
Scoppia in una risata cristallina. Non può essere solo un riflesso nervoso o la risposta di un’intelligenza artificiale.
«Posso offrirti qualcosa?»
«Checkpoint, man!»
Tiro fuori una banconota da duecento dirham convertibili. La guarda con stupore e interesse.
«E questa dove l’hai trovata?»
«Ho le mie risorse.»
Prende la carta moneta e la nasconde nel vestito all’altezza del seno sinistro. Poi afferra il bavero della camicia rossa e nera per baciarmi.
È viva ed è sobria; oppure ha preso un antialcolico per mascherare. Ha un sapore che mi provoca riflessi nel ventitré per cento del corpo.
Annuisce. Si passa un palmo sui capelli e il caschetto biondo si trasforma in hijab.
Ora siamo una coppia e potrei portarla fuori ma voglio che si senta a suo agio. Ci sediamo al banco del bar e ordiniamo due pessimi drink a Karima.
«E tu quando sei morto?» Sta bluffando.
«Sono l’unica vittima del volo Esa 708.»
Ride. «Non ti ci vedo a cacarti sotto e crepare di paura.»
«Ok; ero un poliziotto e una pallottola mi ha tranciato l’arteria femorale.» Sollevo la minitunica bianca per mostrarle dove mi hanno asportato un ascesso e mi è rimasta la cicatrice.
Lei me l’accarezza e mi guarda negli occhi. «Oh, che peccato; non vado molto d’accordo con i poliziotti.»
Le faccio l’occhiolino. «Mi sono confuso, ero il ladro; scusa, è il siero che mi rimescola i ricordi.»
Arriccia il naso. «Dì la verità?»
«Sono banalmente annegato a Dubai Vecchia nel Grande Maremoto del 2067, insieme ad altri milioni di persone; tra le quali non c’eri tu!»
Sorride con aria di sfida e mi bacia di nuovo, come se potesse davvero misurare la differenza di sapore nella mia saliva. «E cosa te lo fa pensare?»
Indico la scollatura. «Nella banconota è nascosto un microchip che non ha rilevato interferenze, il tuo corpo è pulito.»
La prostituta non sorride più. Si ricompone sulla sedia e appoggia il gomito al banco; estrae la banconota guardandosi intorno e la controlla con lo smartjewel. La pietra diventa verde. «Non c’è nessun microchip!»
«C’è, ma non fa quello che ho detto.»
Si mette a guardare il soffitto con gli occhi lucidi e mordendosi il labbro.
«Se non ti diverti più puoi tornare in pista a ballare; tieni pure i soldi.»
La voce trema. «Come hai fatto a fregarmi?»
«Intuizione?» Gli scienziati lo chiamano algoritmo.
Butta nel cestino dell’umido il margarita sbagliato e si punge la lingua con l’anello a crocifisso del pollice destro; registro che al cento per cento si fa di antialcolici. Non mi resta molto tempo.
«Io ti posso dare la morte.»
«Quella me la offrite tutti!» Fa per alzarsi.
«Io ti propongo la morte dopo la morte.»
Si ferma e mi guarda con un mezzo sorriso e le sopracciglia corrugate. Le mostro i palmi e descrivo la scena olografica del filmato pubblicitario che vi appare sopra.
«Per trascorrere in sicurezza gli ultimi giorni, accompagniamo i nostri clienti in strutture protette dalle preghiere dei nostri imam. Offriamo un ampio campionario di droghe naturali o sintetiche per rendere più confortevole il momento del trapasso. Ci assicuriamo che il corpo morto sia distrutto prima che la maledizione zombie se ne possa impossessare. Infine seppelliamo ciò che resta nei migliori cimiteri degli Emirati. Tutto a impatto positivo: rilasciamo nell’atmosfera più ossigeno di quanto ne consumiamo.»
Col mento indica i palmi ormai vuoti. «Sei tu?»
Faccio l’occhiolino e sorrido compiaciuto. «Sì. Modestamente è un’idea mia.»
Mi bacia un’altra volta. Forse sospetta qualcosa, ma la mia saliva è ancora protetta dall’acido, almeno per il novantacinque per cento. «Dov’è la fregatura?»
«Nessuna. Facciamo un contratto in criptovaluta; se ti dovessi risvegliare tornerai in possesso dei tuoi beni. Ma non succederà, te lo assicuro.»
Fa spallucce. «Non ci capisco niente di criptovaluta.» Bluffa, la banconota convertibile l’ha riconosciuta eccome. Scuote la testa un paio di volte, come prima quando ballava; il suo hijab sparisce e ricompare il caschetto biondo. Il mio tempo è scaduto, secondo lei. Se ne va senza salutare.
Non mi scompongo. «Lo sai cosa ti stai perdendo?»
Si gira. Sorride. «E tu lo sai che cosa voglio?» Torna in pista senza attendere la risposta.
Il fatto è che lo so prima che lei ne sia consapevole. Il rammarico è che sono arrivato troppo presto, avrei dovuto farle arrivare altri messaggi prima di comparire, lasciare che col tempo emergesse la sua esigenza.
Balla da sola in attesa del prossimo cliente. Forse nella croce non aveva solo un antialcolico, ci mette troppa energia per un corpo così minuto. O forse sono io che ho le allucinazioni, ora che l’effetto dell’acido sta per finire.
«Karima, devo uscire.»
«E io che c’entro? Sto lavorando. Trovati qualcun’altra.» Continua a preparare i suoi pessimi drink.
«La tua collega?»
Fa un cenno dietro di me. «La porta con scritto “Privato”. Ehi, se non è sveglia abbastanza non darle cocaina che è allergica. Ha il salvavita nella pochette.»
Mi scappa da ridere. «Il salvavita?»
Mi guarda come se non avesse capito la battuta.
Apro le mani. «Siete morte.»
Fa un’espressione come per dire “E allora?” Niente da fare, ha perso il senso dell’umorismo. Ci salutiamo.
Do un’ultima occhiata alla prostituta. Forse mi ha notato mentre ridevo, è girata dalla mia parte. Maschera tutto con il suo ballo frenetico ma per un attimo non ha scosso la testa. La ritroverò, me lo riprometto; sono il miglior cacciatore di vivi in circolazione.
Different Staff- Admin
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Re: Cacciatore di vivi
Fantastico, un'idea veramente interessante e coinvolgente, resa in maniera ottima.
Si capisce quando un fantasy è ben fatto dal non esserci alcun bisogno di spiegare termini strani e concetti che il lettore non conosce, perché si intuiscono perfettamente dal contesto, e se anche non si intuiscono è perché non è fondamentale farlo.
Nessun problema nella vicenda: l'impresario va alla ricerca di vivi e lo fa con tecniche spionistiche del futuro, ma soprattutto lo fa grazie all'arguzia e al gioco psicologico. Tutto ben reso.
Non manca qualche vena ironica che condisce il racconto con gusto e senza eccedere.
C'è persino una vena di malinconia oscura, quell'offerta di morte definitiva che, s'intuisce, alla fine i più ambiscono.
Hai saputo creare uno di quei mondi alternativi che andrebbero a nozze con una rappresentazione cinematografica, e di quelle fatte bene, anche se, a dirla tutta, si riesce a visualizzare ogni cosa anche solo con l'immaginazione: merito dello stile brillante e dell'ottima resa scrittoria.
Che dire?
Un lavoro eccellente, per me.
Si capisce quando un fantasy è ben fatto dal non esserci alcun bisogno di spiegare termini strani e concetti che il lettore non conosce, perché si intuiscono perfettamente dal contesto, e se anche non si intuiscono è perché non è fondamentale farlo.
Nessun problema nella vicenda: l'impresario va alla ricerca di vivi e lo fa con tecniche spionistiche del futuro, ma soprattutto lo fa grazie all'arguzia e al gioco psicologico. Tutto ben reso.
Non manca qualche vena ironica che condisce il racconto con gusto e senza eccedere.
C'è persino una vena di malinconia oscura, quell'offerta di morte definitiva che, s'intuisce, alla fine i più ambiscono.
Hai saputo creare uno di quei mondi alternativi che andrebbero a nozze con una rappresentazione cinematografica, e di quelle fatte bene, anche se, a dirla tutta, si riesce a visualizzare ogni cosa anche solo con l'immaginazione: merito dello stile brillante e dell'ottima resa scrittoria.
Che dire?
Un lavoro eccellente, per me.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Con questo racconto siamo oltre. Qui non si parla più di scrivere bene o benino o benissimo. Qui c’è molto altro e il perfetto esempio di come una penna può regalare visioni e suggestioni in modo assolutamente personale e contemporaneo. Anche in questo caso, ma ne ho letti già altri in questo step, non ho commenti utili da fare. Mi godo il viaggio e ti ringrazio per essere tra noi.
Una bella, decisa, marcia in più. Fantastico.
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Petunia- Moderatore
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Re: Cacciatore di vivi
Il cocktail di tradizione islamica e cyber futuro è davvero originale. Inizio da quello perché è indubbiamente il punto di forza del racconto, più ancora del suo sviluppo psicologico, di come gestisci la trama e la porti a termine. Un'ambientazione USA non lo avrebbe reso altrettanto interessante. Sarebbe rimasta una vicenda intrigante, uno sguardo su un futuro che, per quanto fantasy, sempre futuro è. Ma non avrebbe avuto uguale impatto visivo. Come dice Fante sarebbe perfetto al cinema, magari con una voce fuori campo che aiuti a mettere insieme quello che qui è nascosto tra la righe. Un po' troppo nascosto? Forse è questo l'unico difetto che vedo, difetto che forse è più negli occhi di chi legge che nella storia in sé. Più il tempo passa è più mi sembra di essere un lettore poco attento, di aver sempre bisogno di maggior semplicità, anche quando lo scrittore si inventa un mondo e diventa complesso, immagino, renderlo accessibile nella sua complessità. Qui quello che mi sfugge sono le motivazioni di fondo. Cacciatore di vivi mi ricorda il cacciatore di androidi di Blade Runner. Inutile girarci attorno, infatti ho apprezzato ancora di più l'ambientazione proprio perché come immaginario si stacca completamente da quella occidente/estremo oriente di tanta fantascienza). Lì erano esseri umani finti che andavano ritirati ed era fantascienza. Qui non è mi è chiaro se sia una ricerca a scopo eliminatorio, se prevalga l'offerta di una morte definitiva, o se sia una ricerca e basta. Un gioco. Quando parli della barista, che è una della sua razza ma i giovani vivi al bancone non se ne sono accorti, ne deduco che la prostituta non è l'unica viva nel locale. Quindi non è una ricerca di vivi e basta, ma una ricerca di vivi che fingono di non esserlo? Lo so, sto facendo confusione. Sicuramente qualcuno risponderà a questo commento mettendo in luce dettagli che mi sono sfuggiti anche dopo averlo letto quattro volte. Al di là di questa mia mancanza, emozionalmente il racconto tocca tutte le corde che deve toccare, a dimostrazione che c'è molto di più di un mondo inventato, ma quel mondo inventato è come sempre veicolo di qualcosa di importante da dire, un messaggio che arriva forte e chiaro. Un al di là dove non c'è nessuno ad accoglierti, ma dove alla fine è meglio tornare piuttosto che inventarsi una vita che non lo è affatto. Concludo dicendo che mi piace, che lo rileggerò perché ci sono tante cose da imparare su come si scrive e perché sono convinto che quello che mi sfugge sia sfuggito solo a me.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Super. Me lo sono goduto dall'inizio fino alla fine e merita veramente un applauso per come è scritto, per l'idea e... va bene: per tutto quanto. sarà difficile scalzarti dal mio podio ma se qualcun altro ci dovesse riuscire dovrà essere veramente bravissimo. Finisco come ho iniziato. Super.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Beh, ci sono racconti che devi leggere due volte per apprezzarli, perché si svelano quando arrivi alla fine e poi ti dai del cretino che non l'avevi capito prima.
Allora torni su e riapprezzi ogni passaggio.... anche se qualche cosa poco chiara mi è rimasta anche alla seconda passata. Mi sa che farò compagnia ad Asbottino.
Dialoghi molto belli, veri, credibili.
Allora torni su e riapprezzi ogni passaggio.... anche se qualche cosa poco chiara mi è rimasta anche alla seconda passata. Mi sa che farò compagnia ad Asbottino.
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FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Non posso esimermi dal notare come la scrittura di questo testo rasenti la perfezione. Non c'è nulla fuori posto e, francamente, capita sempre più spesso su DT/DR.
Se non si possono dare consigli e/o suggerimenti per migliorare un testo che non credo si possa migliorare, si può quantomeno fare una riflessione, del tutto personale, su uno o più aspetti della trama e dei personaggi.
L'ambientazione, per cominciare, è davvero particolare aldilà del fatto che era una delle due possibilità proposte dal contest. E' difficile immaginare gli Emirati Arabi così come sono sullo sfondo di questa storia. Un differente modo di vivere, culturale e religioso, a cui siamo abituati a pensare oggi che, trasposto nel futuro, mantiene comunque alcune caratteristiche peculiari, come il copricapo tipico delle donne o le tuniche degli uomini. La religione sembra ancora essere un cardine di quella società, ancorché reinventata ad hoc. C'è, a mio modesto avviso, una venatura di fantascienza all'interno di un fantasy fatto e finito.
I personaggi principali ci dicono molto parlando tra loro. Anzi, ci dicono tutto di loro e di chi li circonda. Eppure, non sappiamo nemmeno come si chiamano se non "il cacciatore" e "la prostituta". Interessante questo passaggio detto non detto che permea il dialogo tra i protagonisti. Tocca al lettore "scavare" nel racconto per comprendere le dinamiche di questo mondo particolare, il resto lo fa la fantasia dell'Autore. Per me è stata una sensazione piacevole.
In ultimis, parliamo della morte. Pare essere un bene, desiderabile e desiderato. Un'offerta che non si può rifiutare. Se ne può discutere all'infinito, io mi limito a condividere una mia convinzione, che magari per qualcuno è una provocazione: dopo la morte nulla. Ed è meglio così.
Se non si possono dare consigli e/o suggerimenti per migliorare un testo che non credo si possa migliorare, si può quantomeno fare una riflessione, del tutto personale, su uno o più aspetti della trama e dei personaggi.
L'ambientazione, per cominciare, è davvero particolare aldilà del fatto che era una delle due possibilità proposte dal contest. E' difficile immaginare gli Emirati Arabi così come sono sullo sfondo di questa storia. Un differente modo di vivere, culturale e religioso, a cui siamo abituati a pensare oggi che, trasposto nel futuro, mantiene comunque alcune caratteristiche peculiari, come il copricapo tipico delle donne o le tuniche degli uomini. La religione sembra ancora essere un cardine di quella società, ancorché reinventata ad hoc. C'è, a mio modesto avviso, una venatura di fantascienza all'interno di un fantasy fatto e finito.
I personaggi principali ci dicono molto parlando tra loro. Anzi, ci dicono tutto di loro e di chi li circonda. Eppure, non sappiamo nemmeno come si chiamano se non "il cacciatore" e "la prostituta". Interessante questo passaggio detto non detto che permea il dialogo tra i protagonisti. Tocca al lettore "scavare" nel racconto per comprendere le dinamiche di questo mondo particolare, il resto lo fa la fantasia dell'Autore. Per me è stata una sensazione piacevole.
In ultimis, parliamo della morte. Pare essere un bene, desiderabile e desiderato. Un'offerta che non si può rifiutare. Se ne può discutere all'infinito, io mi limito a condividere una mia convinzione, che magari per qualcuno è una provocazione: dopo la morte nulla. Ed è meglio così.
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"È buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi." Cesare Pavese
As comensa a meuire quand as nass.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Racconto scritto benissimo, originale e con una trama che non fa una piega dall'inizio alla fine.
E allora dove sta il problema?
Che non sono riuscito a sentirmi coinvolto, non mi sono emozionato, l'ho letto apprezzando la perfezione stilistica ma alla fine mi è arrivato poco.
Sono sicuro che finirai tra i primi tre, magari vincerai lo step e per questo mi perdonerai: il problema non è tuo o del tuo racconto, evidentemente, ma è mio.
E allora dove sta il problema?
Che non sono riuscito a sentirmi coinvolto, non mi sono emozionato, l'ho letto apprezzando la perfezione stilistica ma alla fine mi è arrivato poco.
Sono sicuro che finirai tra i primi tre, magari vincerai lo step e per questo mi perdonerai: il problema non è tuo o del tuo racconto, evidentemente, ma è mio.
paluca66- Maestro Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Ho un termine che ma è balzato alla mente finito di leggere, sono sicuro che l'autore mi perdonerà: asettico. È un testo pulitissimo, preciso, chirurgico. Sì, ma cosa vuole dirmi? Come Asbo non ho afferrato alcuni concetti chiave e alla fine dei conti mi sono ritrovato un po' sperso, se si considera anche il finale monco. Il cacciatore entra in un locale, trova una prostituta che gli pare viva, la avvicina, lei rifiuta la sua proposta, lui va via. Ecco, non capisco la vicenda, i perché, le dinamiche sono statiche. È innegabile la bellezza dell'ambientazione, l'atmosfera creata (molto più fantascientifica che fantasy ma questo mi interessa poco), la suggestione nella scrittura, la scioltezza nei dialoghi. Eppure la trama, meglio, la carenza di trama, mi allontana.
A rileggerci!
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Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Giuro che se amassi almeno un po’ il genere Fantasy, lo vorrei scritto così. Parlo ovviamente di racconti; non credo che riuscirei mai a leggere un intero romanzo che si sviluppi su questa falsariga. Invece di questo brano ho apprezzato veramente quasi tutto, a cominciare dallo stile, dalla scrittura pulita e asciutta, dai dialoghi molto precisi ed efficaci.
«Dì la verità?» Qui avrei messo un apostrofo e avrei omesso il punto interrogativo. Meglio il punto esclamativo: “Di’ la verità!”
Per il resto forma perfetta per quello che ho potuto vedere.
Ottima prova nel suo genere.
«Dì la verità?» Qui avrei messo un apostrofo e avrei omesso il punto interrogativo. Meglio il punto esclamativo: “Di’ la verità!”
Per il resto forma perfetta per quello che ho potuto vedere.
Ottima prova nel suo genere.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Il titolo di questo racconto mi portava a pensare ad un horror, dopo la lettura una possibile definizione (un po’ macabra) per agguerriti/scaltri impresari di pompe funebri, tipo quelli che stazionano negli ospedali, in attesa di clienti.
Mi sa che col mio commento vado controcorrente.
Scusami Penna, ma la presenza di zombie e c. non mi aggrada proprio, in generale, non nello specifico: il racconto l’ho letto comunque, è doveroso, e quanto detto non inficia sul buon giudizio che ho per la scrittura, lo stile e i dialoghi indovinati. Tutto senza una grinza.
Pure l’idea sottostante la trama è originale, ma il racconto non mi ha intrigato: non ho trovato emozione nella narrazione di un affare andato male, e neppure spunti di riflessione, se non per l’approccio freddo e avido dell’imprenditore con i possibili clienti. Questo è davvero “forte” da immaginare. Questo fantasy horror, questa è una mia interpretazione sul genere, nelle ultime battute con la barista mi vira un po’ sul comico e sono rimasta così... Forse, a furia di sentir parlare di morte, ho perso anch’io il senso dell’umorismo.
I complimenti per la bella scrittura rimangono.
I paletti: l'imprenditore c'è, la sala da ballo c'è perchè la ragazza balla, ma non è portante per il racconto. Il luogo potrebbe essere qualsiasi altro paese, non ha una sua precisa connotazione, salvo un emiro dj. Il futuro c'è, e qui si entra un po' nella fantascienza, più che nel fantasy (se sbaglio, esperty di fantasy, correggetemi).
Mi sa che col mio commento vado controcorrente.
Scusami Penna, ma la presenza di zombie e c. non mi aggrada proprio, in generale, non nello specifico: il racconto l’ho letto comunque, è doveroso, e quanto detto non inficia sul buon giudizio che ho per la scrittura, lo stile e i dialoghi indovinati. Tutto senza una grinza.
Pure l’idea sottostante la trama è originale, ma il racconto non mi ha intrigato: non ho trovato emozione nella narrazione di un affare andato male, e neppure spunti di riflessione, se non per l’approccio freddo e avido dell’imprenditore con i possibili clienti. Questo è davvero “forte” da immaginare. Questo fantasy horror, questa è una mia interpretazione sul genere, nelle ultime battute con la barista mi vira un po’ sul comico e sono rimasta così... Forse, a furia di sentir parlare di morte, ho perso anch’io il senso dell’umorismo.
I complimenti per la bella scrittura rimangono.
I paletti: l'imprenditore c'è, la sala da ballo c'è perchè la ragazza balla, ma non è portante per il racconto. Il luogo potrebbe essere qualsiasi altro paese, non ha una sua precisa connotazione, salvo un emiro dj. Il futuro c'è, e qui si entra un po' nella fantascienza, più che nel fantasy (se sbaglio, esperty di fantasy, correggetemi).
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Non so, sono dubbioso.
L'autore sa maneggiare le parole, questo è indubbio, ha qualità, però lo stile non è tra i miei preferiti.
Noto che sempre più spesso ci si concentra sulla stile più che sulla storia.
Non è questa una critica all'autore, solo una considerazione riguardo al modo di sentire dei lettori.
Non so se è un cambiamento o solo una moda, o la necessità di leggere qualcosa di diverso.
Le sensibilità sono diverse, su questo non ci piove, ma sempre più spesso mi capita di assistere sul web a elogi per la scrittura moderna, rapida, quasi asettica, una scrittura anche ermetica, minimalista, che accenna e non dice tutto. Poi magari la storia non c'è ma il lettore rimane estasiato.
Scusa la digressione, non è questo il caso, perché qui la storia è evidente che c'è.
Sarà che io sono un tradizionalista? Un vecchio parruccone? Un lettore vecchio stampo? Va bene che secondo i dettami moderni il lettore deve essere lasciato libero di intuire, di farsi la propria opinione, e io sul farmi una mia opinione sono d'accordo, ma non mi piace dover interpretare troppe cose, se ci sono un pò di cose che non capisco m'incazzo, forse perché se leggo una storia mi piace comunque essere accompagnato, altrimenti mi leggo un trattato o un testo filosofico.
Ripeto. non ce l'ho con te, la mia è una critica al modernismo a oltranza, dove il nuovo e il moderno ha sempre ragione a priori e lo stile classico ormai è considerato merda. Non è così.
Il punto forte del tuo racconto penso siano i personaggi, risultano autentici, veri, e questo non è poco. Sei riuscito a creare tre personaggi, a caratterizzarli in pochi caratteri, quindi tanto di cappello.
Però ripeto, lo stile "moderno" non mi fa impazzire. Il genere poi a me ricorda più la fantascienza che il fantasy e il luogo è ambiguo, non sono riuscito a capire bene se è una festa privata o siamo in una discoteca? La cosa ha il suo peso.
Scusa lo sfogo, ma l'altro genere, il pamphlet mi ha condizionato in questa mia invettiva dove tu non c'entri nulla.
Comunque ora mi metto subito a scrivere il mio pamphlet contro la deriva modernista nella narrativa di genere.
L'autore sa maneggiare le parole, questo è indubbio, ha qualità, però lo stile non è tra i miei preferiti.
Noto che sempre più spesso ci si concentra sulla stile più che sulla storia.
Non è questa una critica all'autore, solo una considerazione riguardo al modo di sentire dei lettori.
Non so se è un cambiamento o solo una moda, o la necessità di leggere qualcosa di diverso.
Le sensibilità sono diverse, su questo non ci piove, ma sempre più spesso mi capita di assistere sul web a elogi per la scrittura moderna, rapida, quasi asettica, una scrittura anche ermetica, minimalista, che accenna e non dice tutto. Poi magari la storia non c'è ma il lettore rimane estasiato.
Scusa la digressione, non è questo il caso, perché qui la storia è evidente che c'è.
Sarà che io sono un tradizionalista? Un vecchio parruccone? Un lettore vecchio stampo? Va bene che secondo i dettami moderni il lettore deve essere lasciato libero di intuire, di farsi la propria opinione, e io sul farmi una mia opinione sono d'accordo, ma non mi piace dover interpretare troppe cose, se ci sono un pò di cose che non capisco m'incazzo, forse perché se leggo una storia mi piace comunque essere accompagnato, altrimenti mi leggo un trattato o un testo filosofico.
Ripeto. non ce l'ho con te, la mia è una critica al modernismo a oltranza, dove il nuovo e il moderno ha sempre ragione a priori e lo stile classico ormai è considerato merda. Non è così.
Il punto forte del tuo racconto penso siano i personaggi, risultano autentici, veri, e questo non è poco. Sei riuscito a creare tre personaggi, a caratterizzarli in pochi caratteri, quindi tanto di cappello.
Però ripeto, lo stile "moderno" non mi fa impazzire. Il genere poi a me ricorda più la fantascienza che il fantasy e il luogo è ambiguo, non sono riuscito a capire bene se è una festa privata o siamo in una discoteca? La cosa ha il suo peso.
Scusa lo sfogo, ma l'altro genere, il pamphlet mi ha condizionato in questa mia invettiva dove tu non c'entri nulla.
Comunque ora mi metto subito a scrivere il mio pamphlet contro la deriva modernista nella narrativa di genere.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Quando in un racconto c'è una prostituta mi innamoro del racconto.
Non ho spiegazioni del fenomeno, forse ho letto troppo Bukowski, forse mi è rimasto impresso
l'orribile bacio rubato da una prostituta, qualcosa di potente, indimenticabile di un suo racconto.
La tecnica di scrittura mi è piaciuta molto, dà l'impressione di estrarre dallo zaino ricordi e impressioni orrende accumulate e di metterle a tavola.
La 'morte dopo la morte', una proposta che serve a manipolare la prostituta con il caschetto biondo che balla da sola e non accetta, lo considero il guizzo narrativo più interessante.
Un'invenzione che rimarrà nella storia di questo confronto tra scrittori.
Dopo aver spento il pc mi resta in testa una marea di gente: Bertolucci, Belushi, Irwin Welsh, Bukowski. Tarantino.
Grazie per questa nobile folla.
Amico mio.
Non ho spiegazioni del fenomeno, forse ho letto troppo Bukowski, forse mi è rimasto impresso
l'orribile bacio rubato da una prostituta, qualcosa di potente, indimenticabile di un suo racconto.
La tecnica di scrittura mi è piaciuta molto, dà l'impressione di estrarre dallo zaino ricordi e impressioni orrende accumulate e di metterle a tavola.
La 'morte dopo la morte', una proposta che serve a manipolare la prostituta con il caschetto biondo che balla da sola e non accetta, lo considero il guizzo narrativo più interessante.
Un'invenzione che rimarrà nella storia di questo confronto tra scrittori.
Dopo aver spento il pc mi resta in testa una marea di gente: Bertolucci, Belushi, Irwin Welsh, Bukowski. Tarantino.
Grazie per questa nobile folla.
Amico mio.
Ospite- Ospite
Re: Cacciatore di vivi
un fantasy futuristico con un taglio molto stiloso e accattivante. L'idea di base è molto originale e coinvolge il lettore trasportandolo nel mondo che hai creato. Purtroppo però quando poi si è lì non succede poi molto alla fine la cosa muore e finisce li senza avere un idea di come possa essere successo.
"Perché?" Questa è la domanda che continuo a farmi ancora adesso dopo un paio di giorni dalla lettura del racconto.
I requisiti per un racconto Urban ci sono ma sono veramente troppo abbozzati e soprattutto quello che più manca è la vera Quest. La missione che dovrebbe essere cardine del testo.
Non posso dire di più perché non ho materiale a sufficienza ma solo molte domande.
Tutto sommato però non mi sento di bocciarlo perché in qualche modo il racconto mi ha colpito per la sua originalità e soprattutto lo stile usato, quindi complimenti e grazie.
"Perché?" Questa è la domanda che continuo a farmi ancora adesso dopo un paio di giorni dalla lettura del racconto.
I requisiti per un racconto Urban ci sono ma sono veramente troppo abbozzati e soprattutto quello che più manca è la vera Quest. La missione che dovrebbe essere cardine del testo.
Non posso dire di più perché non ho materiale a sufficienza ma solo molte domande.
Tutto sommato però non mi sento di bocciarlo perché in qualche modo il racconto mi ha colpito per la sua originalità e soprattutto lo stile usato, quindi complimenti e grazie.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
C'è qualche imprecisione di scrittura: un tempo verbale fuori posto, un "dì" invece di "di'", e altre piccolezze che sai perché si notano? Perché scrivi in maniera perfetta, e quindi i tuoi errori risaltano come una macchia di nutella su una tovaglia candida.
Secondo me sei un Autore che sa rientrare in qualsiasi genere e con qualsiasi paletto, perché il tuo racconto li amalgama tutti, anche se talvolta sfiorandoli appena: mi viene da dire che manca la sala da ballo per come ce l'eravamo raccontata prima dello step, per esempio. Un motivo ulteriore per capire le difficoltà avute dal CdL nella selezione dei racconti, perché un conto è parlare aprioristicamente e ben altro è trovarsi poi di fronte alla realtà. Probabilmente avremmo avuto la metà dei racconti in gara se avessero deciso di stringere la morsa, quindi ribadisco ancora una volta il mio grazie al CdL che si è smazzato questo step
Il racconto mi è piaciuto molto, in questo suo look di urban fantasy che lascia il finale ricco di suggestioni per il prosieguo.
La piacevolezza di lettura è stata molto alta, quindi ti faccio i miei complimenti!
Secondo me sei un Autore che sa rientrare in qualsiasi genere e con qualsiasi paletto, perché il tuo racconto li amalgama tutti, anche se talvolta sfiorandoli appena: mi viene da dire che manca la sala da ballo per come ce l'eravamo raccontata prima dello step, per esempio. Un motivo ulteriore per capire le difficoltà avute dal CdL nella selezione dei racconti, perché un conto è parlare aprioristicamente e ben altro è trovarsi poi di fronte alla realtà. Probabilmente avremmo avuto la metà dei racconti in gara se avessero deciso di stringere la morsa, quindi ribadisco ancora una volta il mio grazie al CdL che si è smazzato questo step
Il racconto mi è piaciuto molto, in questo suo look di urban fantasy che lascia il finale ricco di suggestioni per il prosieguo.
La piacevolezza di lettura è stata molto alta, quindi ti faccio i miei complimenti!
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Cacciatore di vivi
Sei riuscito a catturarmi nel tuo mondo e farmi sembrare tutto credibile, nonostante si tratti un racconto. Restano sfuggenti alcuni dettagli, ma questo non diminuisce il piacere della lettura e il mio gradimento.
Penso che questo tuo mondo meriterebbe uno spazio più ampio, un romanzo breve magari, dando uno spazio maggiore alla storia che vuoi raccontare e non limitandoti a raccontare un episodio singolo del Cacciatore. Ti consiglio di non abbandonare questa storia, ha ancora molto da dare.
Uno stile scorrevole e un ottimo registro narrativo per una scrittura praticamente perfetta.
Complimenti.
Ele
Penso che questo tuo mondo meriterebbe uno spazio più ampio, un romanzo breve magari, dando uno spazio maggiore alla storia che vuoi raccontare e non limitandoti a raccontare un episodio singolo del Cacciatore. Ti consiglio di non abbandonare questa storia, ha ancora molto da dare.
Uno stile scorrevole e un ottimo registro narrativo per una scrittura praticamente perfetta.
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Hellionor- Admin
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Re: Cacciatore di vivi
Questo racconto conquista da molti di vista, anche se rimane un pò avaro nei confronti di tanti perchè che non vengono svelati. Uno tra tutti: perchè proprio lei? Bastava un timido accenno a qualcosa (magari è la figlia del cacciatore alla quale voleva risparmiare un'esistenza da zombie) per fare appassionare di più il lettore alla storia: conoscendo il compito/missione del protagonista chi legge decide se parteggiare per lui o meno, ma comunque si crea un legame tra il lettore e la storia.
La scrittura è perfetta, pulita, scivola via con ammiccanti descrizioni e particolari che non passano indifferenti: crea un mondo convincente in poche formidabili battute.
Tutto è chiaro, ma quel perchè omesso e trascurato è capace di smorzare l'intero effetto creato.
Peccato, perchè l'idea, lo stile, l'originalità sono tra quelle che ho più apprezzato di tutto il contest.
La scrittura è perfetta, pulita, scivola via con ammiccanti descrizioni e particolari che non passano indifferenti: crea un mondo convincente in poche formidabili battute.
Tutto è chiaro, ma quel perchè omesso e trascurato è capace di smorzare l'intero effetto creato.
Peccato, perchè l'idea, lo stile, l'originalità sono tra quelle che ho più apprezzato di tutto il contest.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
Ciao. Ora i racconti papabili cominciano a essere troppi.
Colonna sonora:
The Best of...Soapkill per quel mix di cultura araba e modernità che si respira nel tuo lavoro. Anche i Soapkill, duo libanese facente parte dell'underground fine anni '90, sono, per i miei gusti, perfetti.
Le pulci:
1. L'incipit è bellissimo, parti col botto, e al termine del tuo lavoro lo si dimentica perché il proseguo è altrettanto bello e ben costruito. Ma poi lo rileggi e pensi che l'incipit è proprio bello.
2. Ho imparato, leggendoti, cos'è la vitiligine. Ovviamente dopo aver sondato il web. Ma in realtà, ho appreso dal tuo lavoro molto più "materiale".
3. - Dodici dodici, ventuno (...) Zero due zero due (...) Su le mani! - e devo ammettere che, da capra quale sono, non l'ho capito questo passaggio. Ho il sospetto che indichi il 2199, anche perché altre informazioni sul paletto temporale non ne ho trovate, ma anche con questa possibile chiave di lettura non ci arrivo. Speravo che qualcun altro recensore me lo spiegasse. Ci penserai tu alla fine, se vorrai.
4. Come hai saputo calare la cultura araba, la religione commista (hijab, perizoma e anello a crocifisso), con l'immagine del futuro mi ha colpito molto.
5. Mi lascia appena perplesso (non vorrai, spero, sentire solamente meritate lodi?) quell'ambiente a metà tra Casablanca e Pulp Fiction che permea soprattutto il dialogo tra i due protagonisti. Nel senso che mi piace, ma lo trovo anacronistico.
6. - Ha un sapore che mi provoca riflessi nel ventitre per cento del corpo. - questo tuo mix di sensualità e informazione che non "pesa" ma che racconta tanto è geniale. Ci dici, presentandola come battuta, che un tuo zombie sente gli effetti della seduzione, ma solamente in parte. Ma ogni tuo dialogo è una bellissima scoperta.
7. Su - Dì la verità? - ti hanno già detto gli altri.
Riferimenti artistici / letterari:
1. Piano Bar di De Gregori. Il testo mi ricorda tantissimo quello che accade dentro il tuo racconto.
2. Pulp Fiction di Tarantino. Per come tratti la morte con cinismo, per quel becchino che mi ricorda Travolta mentre balla.
Considerazioni conclusive:
Farei il copia e incolla del commento di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Hai creato una situazione dove succede poco, ma è la meta storia, il non raccontato sapientemente, che ci fa immaginare tutto un mondo. Poche descrizioni ma ficcanti, che aprono la mente. Sei in compagnia di altri cinque racconti, per quanto mi riguarda. Complimenti e grazie per avermi fatto leggere il tuo lavoro.
Colonna sonora:
The Best of...Soapkill per quel mix di cultura araba e modernità che si respira nel tuo lavoro. Anche i Soapkill, duo libanese facente parte dell'underground fine anni '90, sono, per i miei gusti, perfetti.
Le pulci:
1. L'incipit è bellissimo, parti col botto, e al termine del tuo lavoro lo si dimentica perché il proseguo è altrettanto bello e ben costruito. Ma poi lo rileggi e pensi che l'incipit è proprio bello.
2. Ho imparato, leggendoti, cos'è la vitiligine. Ovviamente dopo aver sondato il web. Ma in realtà, ho appreso dal tuo lavoro molto più "materiale".
3. - Dodici dodici, ventuno (...) Zero due zero due (...) Su le mani! - e devo ammettere che, da capra quale sono, non l'ho capito questo passaggio. Ho il sospetto che indichi il 2199, anche perché altre informazioni sul paletto temporale non ne ho trovate, ma anche con questa possibile chiave di lettura non ci arrivo. Speravo che qualcun altro recensore me lo spiegasse. Ci penserai tu alla fine, se vorrai.
4. Come hai saputo calare la cultura araba, la religione commista (hijab, perizoma e anello a crocifisso), con l'immagine del futuro mi ha colpito molto.
5. Mi lascia appena perplesso (non vorrai, spero, sentire solamente meritate lodi?) quell'ambiente a metà tra Casablanca e Pulp Fiction che permea soprattutto il dialogo tra i due protagonisti. Nel senso che mi piace, ma lo trovo anacronistico.
6. - Ha un sapore che mi provoca riflessi nel ventitre per cento del corpo. - questo tuo mix di sensualità e informazione che non "pesa" ma che racconta tanto è geniale. Ci dici, presentandola come battuta, che un tuo zombie sente gli effetti della seduzione, ma solamente in parte. Ma ogni tuo dialogo è una bellissima scoperta.
7. Su - Dì la verità? - ti hanno già detto gli altri.
Riferimenti artistici / letterari:
1. Piano Bar di De Gregori. Il testo mi ricorda tantissimo quello che accade dentro il tuo racconto.
2. Pulp Fiction di Tarantino. Per come tratti la morte con cinismo, per quel becchino che mi ricorda Travolta mentre balla.
Considerazioni conclusive:
Farei il copia e incolla del commento di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] . Hai creato una situazione dove succede poco, ma è la meta storia, il non raccontato sapientemente, che ci fa immaginare tutto un mondo. Poche descrizioni ma ficcanti, che aprono la mente. Sei in compagnia di altri cinque racconti, per quanto mi riguarda. Complimenti e grazie per avermi fatto leggere il tuo lavoro.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Cacciatore di vivi
digitoergosum ha scritto:3. - Dodici dodici, ventuno (...) Zero due zero due (...) Su le mani! - e devo ammettere che, da capra quale sono, non l'ho capito questo passaggio. Ho il sospetto che indichi il 2199, anche perché altre informazioni sul paletto temporale non ne ho trovate, ma anche con questa possibile chiave di lettura non ci arrivo. Speravo che qualcun altro recensore me lo spiegasse. Ci penserai tu alla fine, se vorrai.
Io le ho lette come date, nel senso: 12/12/2121 e 02/02/2020.
Tant'è che poco dopo chiede "Chi c'era?"
Trattandosi di una festa in cui si suppone che i più sono zombie, è facile che alcuni fossero vivi nelle date citate dall'emiro-dj.
Ma magari ho preso un
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Re: Cacciatore di vivi
Un altro racconto molto particolare, forse non un fantasy canonico ma una storia interessante e molto ben strutturata. Scritto molto bene, atmosfere azzeccate, dialoghi e situazioni credibile pur appartenenendo a un mondo incredibile. Trasmetti le informazioni delle quali il lettore necessita per godersi il racconto, né una in più, né una in meno. Essenziale, lasciando tutto lo spazio principale alla storia. E funziona molto bene. Non saprei quale critica farti per rendere utile il mio commento.
Ti lascio solo i miei complimenti.
Grazie
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Re: Cacciatore di vivi
anche questo mi è piaciuto parecchio, complimenti all'aut@.
a parte i refusi già segnalati, la scrittura è ottima, scorrevole e piacevole.
molto buone le descrizioni e tutti i requisiti sono presenti.
la storia è gradevole e originale: il cacciatore di vivi è una figura che mi ha colpito.
ottimo lavoro
a parte i refusi già segnalati, la scrittura è ottima, scorrevole e piacevole.
molto buone le descrizioni e tutti i requisiti sono presenti.
la storia è gradevole e originale: il cacciatore di vivi è una figura che mi ha colpito.
ottimo lavoro
Arunachala- Admin
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Re: Cacciatore di vivi
Io sono combattuto. Mi trovo in mezzo tra quelli che hanno adorato il racconto e tra quelli che dicono sì, bello, ma…
L’avevo letto all’inizio e per qualche motivo che non ricordo non l’avevo commentato. Ora lo rileggo e mi piace di più, ma forse non ancora abbastanza. La scrittura è eccellente. Nessuna intromissione dell’autore, no infodump, ambientazione e personaggi delineati con poche pennellate precise. Fantasy forse un po’ ai bordi della definizione, ma ok così.
Bellissimo, ma… Rimangono tante domande: perché i vivi si nascondono? Perché dovrebbero desiderare la morte dopo la morte? Perché lei rifiuta la proposta? Lui non è un cacciatore, è un più un seduttore, ma perché lo fa?
In definitiva, mi rimane qualche ma i troppo.
L’avevo letto all’inizio e per qualche motivo che non ricordo non l’avevo commentato. Ora lo rileggo e mi piace di più, ma forse non ancora abbastanza. La scrittura è eccellente. Nessuna intromissione dell’autore, no infodump, ambientazione e personaggi delineati con poche pennellate precise. Fantasy forse un po’ ai bordi della definizione, ma ok così.
Bellissimo, ma… Rimangono tante domande: perché i vivi si nascondono? Perché dovrebbero desiderare la morte dopo la morte? Perché lei rifiuta la proposta? Lui non è un cacciatore, è un più un seduttore, ma perché lo fa?
In definitiva, mi rimane qualche ma i troppo.
SuperGric- Padawan
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Re: Cacciatore di vivi
Ciao Penna.
Secondo me ci sono alcune cose che restano sospese. Rileggendo il tuo racconto per esempio non capisco perché la prostituta finge di essere zombie e allo stesso tempo non capisco perché il cacciatore cerchi proprio lei e non un altro dei vivi presenti alla festa.
C'è qualcosa che mi sfugge nel momento in cui il cacciatore rivela di essere della stessa razza di Karima, mi resta sospeso se tu intenda dire che sono entrambi zombie oppure se oltre agli zombie c'è un'altra razza che però non nomini.
Il racconto non ha un vero finale, forse il colpo di scena è che si tratta della cronaca di un fallimento, ma il tutto resta sospeso lì, o per lo meno sono io che non trovo qualche altro messaggio.
Ti è scappato "Dì la verità" al posto di "Di' la verità".
Mi è piaciuta molto l'atmosfera che hai creato. Il mondo si svela gradualmente attraverso i dialoghi molto curati e azzeccati.
Il genere è fantasy, lo spazio è gli Eau, il tempo è dicembre 1999, il personaggio è solo l'impresario di pompe funebri, la stanza da ballo c'è.
Grazie e alla prossima.
Secondo me ci sono alcune cose che restano sospese. Rileggendo il tuo racconto per esempio non capisco perché la prostituta finge di essere zombie e allo stesso tempo non capisco perché il cacciatore cerchi proprio lei e non un altro dei vivi presenti alla festa.
C'è qualcosa che mi sfugge nel momento in cui il cacciatore rivela di essere della stessa razza di Karima, mi resta sospeso se tu intenda dire che sono entrambi zombie oppure se oltre agli zombie c'è un'altra razza che però non nomini.
Il racconto non ha un vero finale, forse il colpo di scena è che si tratta della cronaca di un fallimento, ma il tutto resta sospeso lì, o per lo meno sono io che non trovo qualche altro messaggio.
Ti è scappato "Dì la verità" al posto di "Di' la verità".
Mi è piaciuta molto l'atmosfera che hai creato. Il mondo si svela gradualmente attraverso i dialoghi molto curati e azzeccati.
Il genere è fantasy, lo spazio è gli Eau, il tempo è dicembre 1999, il personaggio è solo l'impresario di pompe funebri, la stanza da ballo c'è.
Grazie e alla prossima.
Re: Cacciatore di vivi
Non avevo idea di cosa scrivere finché non mi hanno suggerito di ispirarmi a lei:
Ringrazio tutti i commentatori ma in particolare la mia gemella diversa [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per aver centrato la mia perplessità sul mio racconto.
Grazie infinite a chi mi ha votato.
- Spoiler:
Ringrazio tutti i commentatori ma in particolare la mia gemella diversa [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] per aver centrato la mia perplessità sul mio racconto.
Grazie infinite a chi mi ha votato.
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